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L'ultimo supporto fisico

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Indice:

Il CD sarà l'ultimo supporto fisico? / Esiste uno spazio di mercato per un supporto fisico?  / Scenari alternativi

Vedi anche: 

Musica e tecnologia / Musica e mercato / La diffusione della musica / La distribuzione / Le major del disco / Stereofonia e Hi-Fi: FAQ / L'alta definizione

 

Il CD sarà l'ultimo supporto fisico?

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Lo scarsissimo interesse del mercato e dei clienti per i supporti che avrebbero dovuto superare il CD (DVD-Audio e SACD) e il buon successo della musica digitale scaricata dalla rete (digital download) porta alcuni osservatori a considerare esaurita la lunga stagione dei supporti fisici per la distribuzione della musica.

Effettivamente la tecnologia rende ormai superfluo il ricorso ad un supporto per la distribuzione della musica, e ormai anche dei prodotti cinematografici, e d'altra parte le nuove generazioni utilizzano in modo esclusivo o quasi il digital download (legale o illegale - P2P - che sia).
I ragazzi ascoltano musica prevalentemente tramite il PC, dotato di scheda audio, mini-casse e subwoofer, oppure in mobilità con il lettore MP3, e si tratta in massima parte di musica scaricata dalla rete. 

Alcuni ascoltano con un impianto, ma il classico mini coordinato è in calo, sostituito dal PC, dal maggiore impatto sonoro e più comodo nell'uso; un sogno o un obiettivo l'impianto con ambizioni professionali, con casse o subwoofer in grado di erogare un forte volume di suono, corredato eventualmente da accessori da DJ (giradischi analogico o lettore CD per effetti, mixer ecc.). Qual è il supporto tipo ascoltato su questi impianti top? Può essere anche il tradizionale CD, ma più spesso sarà un CD masterizzato, autocostruito, una compilation, addirittura una propria creazione o elaborazione ottenuta su computer.

Al CD rimane un ruolo sociale, di oggetto in quanto tale, più che di supporto per la distribuzione della musica. Regalare musica immateriale (o "liquida") non ha lo stesso effetto che regalare un oggetto fisico in una confezione attraente. Anzi, se i giradischi analogici fossero ancora diffusi si regalerebbero solo LP, molto più attraenti, come oggetto, del CD. Anche una discoteca visibile in una libreria, la fila di titoli che trasmettono ai visitatori della stanza del ragazzo messaggi sui suoi gusti e anche sulla sua visione della vita (una discoteca metal, una discoteca vintage anni '70, una discoteca indie ...) è cosa ben diversa dall'archivio di titoli memorizzato su iTunes, chiuso nel PC e pensato per un uso individuale.

In sintesi riteniamo che per questi usi attinenti alla dimensione fisica dei rapporti con le persone il CD continuerà ad avere un suo spazio di mercato. Uno spazio destinato però ad un calo costante, perché ormai, e sempre più in futuro, privato della utilità pratica ai fini della distribuzione della musica. In un mercato calante risulta assai arduo programmare e sostenere un cambio di supporto, e quindi questa svolta verso la distribuzione immateriale elimina quasi del tutto gli spazi per i successori designati del CD.

Esiste uno spazio per un nuovo supporto?

Acquisito che SACD e DVD-Audio sono stati un passo falso dell'industria e non usciranno mai dallo stato di prodotto di nicchia, nel contesto poco favorevole tratteggiato, ed esaminando con la massima fantasia tutte le possibilità che la tecnologia offre, sarebbe comunque ancora possibile la proposta di un nuovo standard? Come abbiamo visto i possibili atout di un nuovo supporto potrebbero risiedere in: (1) maggiore praticità rispetto al digital download; (2) maggiore qualità audio rispetto al CD e contenuti multimediali; (3) maggiore appeal come oggetto rispetto al CD; (4) integrazione con le molte sorgenti ora a disposizione (car audio, smart phone, PC, notebook, ecc.)

(1) I limiti del digital download sono reali, ma valgono per la distribuzione dei film. In questo caso le dimensioni in gioco, 1-2 GB in SD (Standard Definition), 3-6GB e oltre in HD (High Definition), i tempi di trasferimento, lo spazio disco richiesto, i limiti del PC come riproduttore, sono tutti elementi che rendono ancora vincente in praticità il supporto fisico, ovvero necessarie grandi potenze e costi elevati per il PC. Non a caso l'industria continua ad elaborare nuovi supporti e punta già ad un successore del DVD.

(2) Questo è un problema che interessa soltanto gli appassionati di alta fedeltà, e neanche tutti. L'incremento di qualità è sicuramente possibile, e potrebbe essere associato ad ulteriori funzionalità, come il multicanale. Gli appassionati di alta fedeltà sono una nicchia di mercato, ma ben disposta a spendere, e non avrebbero problemi ad aggiungere all'impianto un lettore per un nuovo formato. Magari avrebbero più resistenze verso il multicanale. Sono però anche appassionati di musica, e solitamente non di musica commerciale, da grandi tirature, e quindi vorrebbero trovare su questo nuovo supporto tutta la musica che desiderano. E' qui che si interrompe il processo di diffusione, perché i bassi volumi derivanti dal numero ridotto di potenziali clienti rendono impraticabile per l'industria discografica sviluppare un catalogo per un supporto alternativo, che non sarà mai di massa perché l'alta qualità interessa solo ad una nicchia di clienti.

Si potrebbe caso mai pensare ad una distribuzione mista, in grado di abbassare i costi ma di mantenere comunque il catalogo ampio. Un sistema potrebbe essere la masterizzazione a casa dell'appassionato di Hi-Fi di contenuti acquisiti in rete. Sui server delle case discografiche potrebbero essere disponibili dischi o brani in HD, per esempio in formato DVD-Audio (2-3GB per un album normale, ma comprimibile lossless in 2:1 col sistema MLP) che l'appassionato potrebbe scaricare e poi riversare su un proprio supporto con un normale masterizzatore DVD, per gli ascolti successivi.
I vari sistemi DRM (Digital Rights Management) garantirebbero la necessaria protezione, e il mercato che si svilupperebbe consentirebbe anche, nel tempo, un discreto sviluppo del catalogo dei supporti preregistrati.

Un sistema semplicissimo, ma che vede come ostacolo principale la preoccupazione - ai limiti della paranoia - delle case discografiche riguardo alla distribuzione in rete di contenuti ad alta definizione. Una preoccupazione peraltro probabilmente all'origine della scarsa spinta verso il DVD-Audio e anche verso il SACD.
Forse per la maggior parte degli appassionati di alta fedeltà (non sempre appassionati di tecnologia e navigatori Internet) una soluzione più gradita e praticabile sarebbe semplicemente il passaggio allo XRCD, almeno per la produzione meno commerciale.

(3) Un supporto che ha maggiore appeal rispetto al CD esiste già ed è il buon vecchio disco in vinile. Il problema è che ben pochi hanno ancora in casa un giradischi analogico ed è di conseguenza condannato ad una diffusione limitata. Sul versante della nuova tecnologia un maggiore appeal può essere fornito dal ricorso alle immagini, in vari modi, dal CD Extra (con inclusi videoclip o simili) al CD + DVD in unica confezione, al DVD Video con contenuti musicali, al Dual Disc (ascoltabile anche come CD in auto o in mobilità). Si potrebbe pensare anche a un DVD con contenuti solo audio nello stesso dischetto, sia in SD sia in HD (sarebbe una sorta di DVD-Audio con contenuti extra). Si portano tutti dietro qualche limitazione d'uso (non sono ascoltabili ovunque) e scomodità. Una alternativa più pratica, ma alla quale nessuno pare stia pensando, potrebbe essere un radicale ripensamento del packaging del CD, che superi sia il jewel case sia il digi-pack cartonato, magari con corredo di un secondo supporto, DVD, mini-DVD, scheda di memoria SD per contenuti video extra.

Approfondimenti: L'alta definizione

Altri scenari per il successore del CD

Come ricordato in precedenza, una scuola di pensiero sostiene che la musica "liquida", esistente soltanto in rete o su memorie cancellabile, sostituirà tutto il resto, lasciando a CD e vinile il mercato di nicchia degli amanti delle tecnologie vintage.
Ma altri (anche noi) pensano che il desiderio di materializzare in qualche modo musica, rendendola toccabile, scambiabile, identificabile, visibile, ci sarà sempre, e quindi ci sarà sempre uno spazio per un supporto fisico.

Dovrebbe però dare qualche evidente vantaggio rispetto al CD, ad esempio, come già ricordato:
(1) qualità e contenuti video o multimediali
(2) drammatico incremento nella praticità (a cominciare dalle dimensioni, e poi dalla versatilità)
(3) appeal come oggetto o dono
(3) facile integrazione con il "parco macchine elettronico" dei ragazzi del primo mondo.

La tecnologia fornisce già oggi un ampio menu di possibilità, ad esempio:

capacità di memorizzazione su disco ottico da 7 volte (DVD) a 70 volte (Blu-Ray Disc) superiori a quella del CD

tecniche di compressione loss molto efficenti (WMA, AAC, ma anche MP3 con variable bitrate: degrado quasi inavvertibile con compressione 5:1)

tecniche di compressione lossless (MLP: 2:1, su un DVD la capacità diventa 14 volte superiore a quella del CD)

memorie a stato solido sempre più capienti e più economiche.

Dove potrebbe essere registrato e commercializzato un album, ammesso che questa forma di fruizione della musica abbia un futuro (noi pensiamo che l'avrà, perché la canzone singola arriva ad un certo livello di coinvolgimento emotivo, e non oltre)?

Potrebbe essere memorizzata su un supporto molto più compatto e venduto a prezzo più basso. Ad esempio sul nuovo Hi-MD, la evoluzione del MiniDisc, con capacità di 1GB, in grado di contenere musica in formato non compresso, o su sue varianti con compressione MLP, a risoluzione superiore a quella attuale su CD (ad esempio 24/48 o 24/96). Magari assieme a contenuti multimediali.

Potrebbe essere memorizzata e venduta su memory stick. Le cosiddette pen-drive per PC hanno ormai un prezzo di 10 € per 512MB (una quantità sufficiente per un CD, magari in compressione MLP) 20 € per 1GB, 30 € per 2GB.
Come si vede sono prezzi inferiori a quelli di un CD (anche in economica). Si potrebbe aggiungere un convertitore digitale/analogico MP3/WMA/AAC/MLP (ormai ha un costo di produzione di pochi €) e praticamente sarebbe possibile vendere un "disco" in grado di suonare da solo, collegato a 2 cuffiette (in medio/bassa qualità) o che potrebbe fungere da sorgente USB, collegato a un impianto stereo (con qualità superiore a quella del CD) fisso o car auto.
Si potrebbe anche pensare ad addendum per uscita in cuffia ad alta qualità, e a varianti solo memoria senza lettore.
La capacità potrebbe essere variabile, e andare dal formato CD a quello del "cofanetto". Una singola memoria potrebbe contenere tutte le sinfonie di Mozart, o tutti i dischi dei Rolling Stones, e si potrebbe anche andare oltre.

Il primo tipo di supporto manterrebbe in qualche modo l'aspetto "feticistico" del disco (con copertine, confezioni, carta a supporto), ma richiederebbe un cambio tecnologico dei lettori.

Il secondo tipo avrebbe un impatto di migrazione inferiore (la porta USB si sta diffondendo, anche sulle macchine, sarebbe comunque autonomamente funzionante), sarebbe molto più pratico, ma la musica sarebbe su una memoria trasferibile, "liquida", percepita come "non definitiva", non collezionabile e non distinguibile da lettori e memorie già esistenti, ma per contro riconoscibile come valore, forse anche riusabile. In ogni caso orientata a consumatori già all'interno del mercato PC. Una differenza potrebbe farla il packaging.

Difficile dare priorità o attendibilità ai due scenari, successore del CD come supporto specializzato, indipendente dal PC, successore strettamente legato al mercato PC (o nessun successore).
Al primo scenario al momento non sembra lavorare nessuno (dopo il grosso flop del SACD l'industria è cauta, e il citato Hi-MD è praticamente uno standard proprietario Sony), sul secondo alcuni stanno già lavorando, ad iniziare dalla Apple di Steve Jobs (che ha iniziato a contestare le chiusure imposte dall'industria discografica con i DRM).

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© 2009 Alberto Maurizio Truffi - Musica & Memoria 

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