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Case discografiche e mercato: le 5 majors 2002-2005

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Questa pagina descrive la situazione del mercato discografico al 2005. Per una situazione più aggiornata andare alla pagina Majors e Indies nel 2012

 

Indice: Alleanze e fusioni / Il mercato mondiale / Le etichette / Vivendi Universal / Sony Music / Warner AOL / EMI Group / BMG Entertainment / Le etichette indipendenti  / Aggiornamento: Majors e indies nel 2012

 

Vedi anche: Majors e  internet / Diffusione e distribuzione della musica / Standard audio e video / Il mercato della musica

 

Il mercato del disco è dominato da grandi società multinazionali, comunemente chiamate "majors". Le majors controllano oltre l'80% del mercato mondiale della musica riprodotta (77% nel 1999), il resto è appannaggio delle cosiddette etichette indipendenti, che però spesso devono avere accordi con le majors per la distribuzione dei dischi ai punti vendita.

Le majors e la loro relativa quota del mercato mondiale (dati 2004, fonte IFPI, dati 2005 del solo mercato digitale, fonte La Repubblica):

 

Società

Proprietà

Market share mondiale 2005 (1) Market share mondiale 2004

Market share mondiale 2003

Market share Europa 2003

Market share mondiale 2002

Universal Music Group

Francia
 USA
31,7% 25,5% 23,5% 25,6% 25,4%

Sony Music BMG 

Giappone USA Germania 25,6% 21,5% 13,2% 12,1% 13,8%

Warner Music Group

USA 15,0% 11,3% 12,7% 13% 11,8%

EMI Group

UK 9,6% 13,4% 13,4% 17,3% 12,2%

BMG

Germania Confluita in Sony Music BMG 11,9% 12,5% 9,6%
Totale majors 81,9% 71,7% 74,7% 80,5% 72,8%

Indipendenti

18,1% 28,3% 25,3% 19,4% 27,2%
(1) Fonte: Nielsen Soundscan (citata da Wikipedia)
(2) Sony: 18,8%, BMG: 11,8%. La fusione non è ancora completa in Europa
 

Le etichette indipendenti (chiamate familiarmente in inglese indies - indie come settore) sono migliaia, sparse in tutto il mondo, in crescita come numero, e sono paragonabili ai piccoli editori di libri. Infatti anche nella musica ormai i costi di produzione sono ridotti e quindi il gradino all'ingresso è molto basso (nell'ordine delle migliaia di € per CD pubblicato). Nessuna di esse ha una quota di mercato comparabile a quelle delle majors. Label indipendenti sono per esempio la inglese Jeepster, editore di diversi gruppi indie rock, o il gruppo italiano Sugar Music
I primi cinque mercati del mondo pesano per tre quarti del mercato globale, secondo le proporzioni indicate nella tabella seguente.

 

Nazione

Percentuale sul mercato globale (2003)

USA

37%

Giappone

15,3%

UK

10%

Francia

6,6%

Germania

6,37%

 

Le case discografiche sono riunite in una associazione mondiale chiamata IFPI (International Federation of the Phonographic Industry), che conta al 2005 quasi 1500 associati. Le case discografiche nord-americane sono associate nella RIAA (Recording Industry Association of America), particolarmente attiva nella lotta alla pirateria, con azioni legali e informative.

 

Alleanze e fusioni

 

La crisi di profitti nel mercato della musica ha portato il management delle majors ad esaminare diverse ipotesi di alleanze (joint venture) o fusioni. Leggendo i dati riportati in tabella si nota che Universal e Sony hanno visto tra il 2003 e il 2004 una riduzione della quota di mercato dell'ordine del 10% del loro fatturato, mentre EMI e BMG e, in misura minore, Warner sono cresciute. A fronte di questa situazione già nel corso del 2004 sono stati avviati tentativi di fusione, prima tra Universal e Sony, poi tra Sony e BMG.

Sony ha quindi stretto una alleanza con il gruppo BMG, creando Sony Music BMG. Si tratta di una joint venture che riguarda la sola musica registrata (su CD e DVD, quindi) e lascia indipendenti le rispettive società per la attività di gestione dei diritti degli autori associati (publishing).

Nel primo anno di attività la Sony Music BMG ha acquisito una quota del 21,5%, poco meno della somma delle due società nell'anno precedente (25,9%), collocandosi così al secondo posto tra le ormai quattro majors della musica.
Anche le proporzioni tra majors e indies non sono variate di molto, ma comunque la quota percentuale di queste ultime è cresciuta rispetto all'anno precedente.

 

Il mercato mondiale

 

Il mercato mondiale del disco, dal punto di vista della domanda, è dominato da cinque paesi (nel mercato della musica quindi vale, o valeva, la regola del 5 x 5), che da soli coprono il 75% delle vendite a livello mondiale. Nel 1999 il mercato aveva un volume di circa 40 miliardi di dollari, dei quali 30 fatturati in USA, Giappone, UK, Germania e Francia. USA e Giappone da soli rappresentano oltre la metà del mercato mondiale della musica riprodotta.
I cinque mercati principali esprimono il controllo azionario prevalente sulle quattro (ex-cinque) majors.

L'Italia, che un tempo era un mercato tra i più importanti (vedi il fenomeno delle cover), è scesa di molte posizioni. Per fare un confronto, nel 1996 la Francia valeva 2,4 Miliardi di dollari per le majors, mentre il mercato italiano valeva complessivamente un quarto del mercato francese (600 Milioni di dollari), sempre per le majors, meno dell'Olanda, e al livello della Corea.

La posizione reciproca delle majors è ovviamente diversa paese per paese, e dipende dalle label nazionali che controllano e dalla loro politica nello specifico paese.

 

Le etichette

 

La composizione del mercato del mercato è frutto di accordi, incorporazioni e cessioni, legate alla strategia dei grandi gruppi industriali della elettronica di consumo e dei media. In particolare sono state di grande rilievo la decisione della Philips di uscire dal settore a fine anni '90, cedendo i marchi Polygram e Philips, la scelta di Sony di espandersi anche nel settore dei contenuti con la Sony Music, e la forte crescita dei gruppi europei Vivendi (francese) e Bartelsmann (BMG, tedesco).

Alle majors fanno capo le società di publishing, che detengono e gestiscono i diritti degli artisti associati (UMPG: Universal Music Publishing Group, Sony Music ATV Publishing, ecc.) con un ruolo analogo, sul libero mercato anglosassone ed internazionale, della nostrana SIAE (che è invece semi-pubblica).

Fanno inoltre capo ad esse diverse altre società operanti nei media, nel settore dell'intrattenimento in genere e di internet. La pubblicazione e commercializzazione dei dischi e in generale della musica riprodotta è gestita da un grande numero di etichette (label), direttamente inserite nella capogruppo o incorporate negli anni, specifiche per paese o con presenza in vari paesi. La più grande (Vivendi) è presente in 63 paesi. Le etichette sono a volte strutturate anch'esse in gruppi e controllano altre etichette (come nel caso della Blue Note o della Decca).

Le etichette che fanno capo alle majors, e quindi gli artisti che per esse pubblicano, costituiscono quindi un albero piuttosto ramificato, che è riportato nel seguito (situazione 2003) per le principali label.

 

Vivendi Universal - Universal Music Group (UMG)

 

USA: Interscope Geffen A&M, Island Def Jam Music Group, Lost Highway Records, MCA Nashville, MCA Records, Mercury Nashville, Motown Records, Universal Classics, Universal Records, Universal Music Enterprises, Universal Music Latino

Altri paesi: Britannia Music Club (UK), Classics & Jazz (Germany), Decca Music Group [Philips], Def Jam (Germany), Def Jam (UK), Deutsche Grammophon Records [Archiv], Island Records Group (UK), Island/Zeitgeist (Germany, Jazz Echo (Germany), Jazz Land Records (Norway), Mercury (UK), Motor (Germany), Polydor (Germany), Polydor (UK), Stockholm Records (Sweden), UMTV (UK), Urban Records (Germany), Verve Music Group [Verve, GRP, Impulse!], Barclay [Vivendi]

Filiali: Universal Australia, Universal Brazil, Universal Canada, Universal Colombia, Universal Czech Rep, Universal Finland, Universal Germany, Universal Hong Kong, Universal Hungary, Universal Italy, Universal Japan, Universal Mexico, Universal Music Publishing Group, Universal Netherlands, Universal Norway, Universal Poland, Universal Russia, Universal Spain, Universal Switzerland, Universal Turkey.

Publishing: UMPG (Universal Music Publishing Group)

Al gruppo UMG fanno capo quindi storiche etichette ereditate dal gruppo Philips, come la Decca, la Polydor, e la Philips stessa, e altre storiche etichette come la A&M, già a suo tempo confluita nel gruppo dell'industriale ed ex produttore west coast David Geffen, la inglese Island, portabandiera della musica reggae in Europa e USA, la Motown (da Motor Town = Detroit) la storica etichetta del soul e del R&B, la Deutsche Grammophone, al vertice per la musica classica, la Mercury - MCA americana, specializzata nella musica country e la più importante label specializzata nel jazz, la Verve, con le sotto-label GRP, specializzata in nuove tendenze, e Impulse!, specializzata in riedizioni di classici.

Sono artisti attualmente a contratto del gruppo Vivendi UMG:  Erykah Badu, Beck, Mary J. Blige, Dr. Dre, Eminem, Stevie Wonder, Sting, B.B.King, Diana Krall, Cardigans, Cranberries, Joan Armatrading, Elton John, U2, Caetano Veloso e gli italiani Zucchero e Bocelli.
Nel jazz la Verve gestisce l'opera, tra gli altri, di Louis Armstrong, Count Basie, George Benson, Michael Brecker, Dee Dee Bridgewater, Natalie Cole, John Coltrane, Ella Fitzgerald, Charlie Haden, Herbie Hancock, Roy Hargrove, Billie Holiday, Al Jarreau, Diana Krall, David Sanborn, John Scofield e Wayne Shorter.

Il gruppo Vivendi, francese (ma quotato alla borsa di New York) e proveniente dal mondo delle telecomunicazioni e, ancor prima, dalle utilities, è attivo, oltre che nella musica, nel cinema, nella televisione, nei videogiochi, nelle telecomunicazioni, in internet e nel merchandising legato agli artisti.

 

Sony Music

 

Labels: Columbia, Columbia Jazz, Epic [Integrity, Sony Wonder, Ruthless Records, Desert Storms, Hidden Beach, Crescent Moon], Legacy, Sony Music Nashville, Sony Classic

Publishing: Sony ATV Publishing

La Sony, il gruppo leader nella elettronica di consumo e nella invenzione di nuovi bisogni (il walkman, il discman, la playstation, il CD, assieme al rivale Philips, ecc.) fondato negli anni del dopoguerra dal mitico scienziato e inventore Akio Morita, è entrato da anni nel settore dei contenuti, sia nella musica sia nei videogiochi.

Mediante la acquisizione delle storiche etichette (in primo luogo Columbia, ovvero La voce del padrone - Voice of Master - e Epic) gestisce l'opera di molti importanti artisti, tra i quali Bob Dylan, Bruce Springsteen, David Bowie, Leonard Cohen, Miles Davis, Jorma Kaukonen, Barbra Streisand, James Taylor, Tori Amos, Macy Gray, Michael Jackson, Jennifer Lopez, Oasis, Pearl Jam, Sade, Joe Satriani, Steve Vai, Hooverphonic.

 

Warner Music Group (WMG)

 

Etichette: WarnerBros Records, Reprise Records, Code Blue, Warner Classics, Warner Dance, Elektra, Maverick Records, Nonesuch, Rhino Entertainment, Atlantic, London Sire

Publishing: Warner/Chappell Music, Inc.

Il gruppo americano Warner Bros, attivo, come tutti sanno, sin dagli inizi del secolo 900 nel settore del cinema, si è differenziato nel mercato più vasto dei media acquisendo il primo e più importante provider internet statunitense, AOL (America On Line). Nella musica controlla etichette storiche e molto importanti come la Atlantic, la Reprise, la Elektra e la Rhino, specializzata in eccellenti riedizioni critiche.

Artisti: Crosby, Stills, Nash & Young, David Crosby, Alanis Morissette, Eric Clapton, The Cure, Deftones, Jackson Browne, Joni Mitchell, Linkin Park, R.E.M., Doors, Fleetwood Mac, Madonna, Take 6.
Molti artisti importanti anche nel jazz: Brad Meldhau, Joshua Redman, Herbie Hancock, Dollar Brand, Bud Powell.

 

EMI Group

 

Etichette: EMI Records, Blue Note [Capitol Jazz, Roulette Jazz, Pacific Jazz], Capitol Records, Caroline Records, Astralwerks, C3 - The Raft, Crystal Records [Echo, Papillon Records, The Hits], Cramps Records, Dance Factory, DJ Beat [Trauma, Clubbeat], DLA - Odeon, Eden, Flex Records, Parlophone, Forefront Records, Grand Royal, Hemisphere Records, Higher Octave Music, Hostile Records , Java Records, Labels, Matador Records, Melankolic Records, Mosaic Records, Narada, Play That Beat!, Positiva Records, Priority Records, Real World, Source, Sparrow Label Group, Scamp Records, Toshiba EMI, Ultra-Lounge, Vernon Yard, Virgin Records, Yes Music, Additive Records, Angel Records, Autonomy Records, Capitol Records Nashville, Caroline Records, EMI Chrysalis, EMI Classics, EMI Medley, EMI Electrola

Filiali: EMI Music Arabia , EMI Music Australia , EMI Music Austria , EMI Music Brazil , EMI Music Canada , EMI Music Finland , EMI Music France , EMI Music Italy , EMI Music Korea , EMI Music Malaysia , EMI Music Netherlands , EMI Music Spain , EMI Music Sweden , EMI Music Switzerland , EMI Music Taiwan , EMI Music New Zealand , EMI Records UK , Blue Note Records France, Virgin Records America, Virgin Records Benelux, Virgin Records Canada, Virgin Records Denmark, Virgin Records Germany, Virgin Records Italy, Virgin Records Norway, Virgin Records Spain, Virgin Records Sweden, Virgin Records UK

Publishing: EMI Music Publishing

Il gruppo EMI è uno dei più articolati tra le cinque majors, con 70 etichette ed oltre 1500 artisti sotto contratto. Oltre alla capogruppo sono da citare la storica etichetta del jazz, la Blue Note, le grandi case discografiche Capitol e Virgin, e tra le peculiarità, la italiana Cramps, dedicata alla musica d'avanguardia, la etichetta che ha praticamente inventato negli anni '80 la musica New Age, la Narada (dal soprannome del musicista Michael Walden che l'ha fondata) e la etichetta che ha reso popolare la world music, la notissima Real World fondata e gestita da Peter Gabriel.

 

BMG Entertainment (confluita nel 2003-2004 in Sony Music BMG)

 

Etichette: Arista Records BMG GSA (Germany / Switzerland / Austria), BMG Japan, BMG UK and Ireland, Jive / Zomba, RCA Records, RLG Nashville, Ricordi

Il gruppo editoriale tedesco Bertelsmann, attivo sin dall'800 nella carta stampata, ha iniziato l'ingresso nel mondo della musica alla fine degli anni '50 con la creazione della etichetta Ariola, dal 1979 una politica di acquisizione, prima della Arista, poi della importante casa discografica RCA dalla General Electric, fino alla italiana Ricordi, lo hanno portato tra i primi 5 al mondo.

Particolarmente importante per noi la acquisizione della storica casa italiana Ricordi, attiva sin dall'800 nella pubblicazione degli spartiti musicali d'opera, e poi portabandiera della musica italiana nella stagione d'oro del beat e del pop italiano.

 

Le etichette indipendenti

 

Il gradino di ingresso per costituire una etichetta discografica e per produrre un disco si è di molto abbassato con l'evolvere della tecnologia. A parte la costituzione della società (in Italia, circa 10000 € per la costituzione di una SRL) la stampa di un disco con copertina e confezione costa poco più di due euro a pezzo, e le fabbriche (come la Optimes) accettano ordini da 1000 pezzi in su, mentre per la registrazione SIAE servono 4000 pezzi. La produzione del master parte da costi molto bassi, se per esempio è la registrazione di un coro in una chiesa e si è già in possesso degli strumenti di registrazione (DAT, microfoni professionali ecc.) l'editing può essere eseguito anche su un buon PC e quindi i costi vivi possono anche essere molto bassi. Inoltre, come avviene per le piccole case editrici, a volte è lo stesso autore che finanzia la operazione per sua soddisfazione personale o per entrare nel mercato degli autori e musicisti.

E' evidente quindi che le etichette indipendenti possono essere in grande quantità, soltanto in Italia sono diverse centinaia (per un elenco molto ampio si può consultare il sito http://www.radiopopolare.it ).

Tra le realtà indipendenti più significative si può senz'altro citare il gruppo italiano Sugar Music, fondato da Ladislao Sugar nel 1937 e attualmente guidato da Caterina Caselli, con le associate edizioni Sugarmusic Publishing (erede delle storiche Edizioni Suvini Zerboni), e la catena di negozi specializzati Messaggerie Musicali. Il gruppo ha un fatturato di oltre 50 milioni di € (dati 2000) e vede la presenza in catalogo di artisti di livello internazionale come Elisa o Andrea Bocelli (quest'ultimo gestito in partnership con la Vivendi Universal per il mercato mondiale).

 

© Alberto Maurizio Truffi - Musica & Memoria / Novembre 2003 / Marzo 2004 / 2006

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