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The Soul of a Man - Wim Wenders (2003)

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Il progetto The Blues, coordinato da Martin Scorsese per l'anno del blues (il 2003, una iniziativa del Congresso americano) prevede una serie di sette film, il primo arrivato in Italia è quello affidato al famoso regista tedesco, notoriamente appassionato di blues e di musica in genere. La musica ha avuto sempre un ruolo importante nel cinema del regista de Il cielo sopra Berlino, in Paris, Texas la intera colonna sonora era curata dal grande Ry Cooder, in Million Dollar Hotel la fruttuosa collaborazione con gli U2, in Lisbon Story la intera base musicale affidata ai Madredeus, per non parlare dell'eclatante successo internazionale di Buena Vista Social Club, che seguiva direttamente il geniale disco curato sempre da Ry Cooder.

Il titolo, tradotto chissà perché in italiano "L'anima di un uomo" (ormai è una abitudine quasi caduta in disuso, quindi perché tentare la traduzione di titoli intraducibili?), allude anche al soul, uno dei tanti generi germinati dal fecondo blues, del quale viene preso in esame con grande poesia in questo film il periodo degli inizi, concentrandosi su due sole figure, Skip James e Blind Willie Johnson, e su una figura di mezzo, degli anni '60, J.B.Lenoir, un famoso irregolare del blues che, come gli altri due, ha raccolto ben poco del molto che ha dato alla musica.

Blind Willie Johnson nella ricostruzione filmica

Blind Willie Johnson era esemplare perché musicista puro, cieco, suonatore all'angolo delle strade per una offerta, ma solidamente ancorato alla sua morale cristiana di redenzione, il prototipo di un certo tipo di bluesman, ma soprattutto l'autore del brano Dark Was the Night, Cold Was The Ground, che ha avuto una vicenda unica tra milioni di canzoni che l'uomo ha scritto nella sua storia, infatti è stata scelta come esempio dell'arte e della creatività dell'uomo ed inclusa in un disco (Golden Phonograph Record) contenente suoni, musiche, immagini e documenti dell'uomo, inviato nello spazio profondo come un messaggio in una bottiglia a bordo delle stazioni spaziali automatiche Voyager 1 e 2. 
Due astronavi che si trovano ora al bordo estremo del sistema solare e si dirigono, solitari avamposti della nostra civiltà, verso lo spazio interstellare e poi verso altri soli della nostra galassia.

E non sono perse nello spazio, a decine di ore luce da noi, bensì ancora connesse al centro di controllo, ed in grado di rispondere ai comandi. Una storia affascinante che è uno dei motivi conduttori del film. (TUTTA LA STORIA DI VOYAGER E DEL GOLDEN RECORD).

Anche Skip James è protagonista di una storia ben particolare: cantante e compositore blues per diletto nei suoi anni giovanili, nei quali pare si occupasse soprattutto di contrabbando di alcolici, invitato a una audizione e poi a registrare le sue composizioni da una piccola casa discografica, i suoi brani sono diventati classici del blues ("Devil Got My Woman", "Illinois Blues") quando lui era già rientrato nell'anonimato, a occuparsi della redenzione delle anime assieme al padre, in un ritorno di interesse per la fede religiosa. Per decenni i suoi blues sono stati suonati come se fossero di un autore ormai scomparso, fino all'epoca d'oro della riscoperta della tradizione, dei concerti folk di Newport, della popolarità in tutta l'America di Pete Seeger, Joan Baez e Bob Dylan. Un grande spazio veniva dato per la prima volta anche al blues acustico delle origini, e qualche specialista riuscì in questa fase a ritrovare fortunosamente, vivo e vegeto, l'ormai settantenne Skip James, che riprese a suonare nei concerti come se gli anni non fossero passati, riacciuffando un seguito nazionale nell'ultima parte della sua vita, ed avendo la soddisfazione (anche economica) di vedere suoi pezzi ripresi da gruppi rock contemporanei, come I'm So Glad che divenne un cavallo di battaglia dei Cream.

J.B.Lenoir è da un lato, come apprendiamo, una piccola ossessione del regista, dall'altra un personaggio veramente sottovalutato dal mondo musicale USA, ma di grande influenza nel resto del mondo, e in particolare in Gran Bretagna. Lo spunto per parlarne nasce infatti dal classico "The Death of JB Lenoir" del bluesman bianco (e inglese) John Mayall che, con i suoi Bluesbreakers, è stato uno dei "colpevoli" (assieme ad Alexis Korner) della riscoperta del blues in UK, e quindi della nascita musicale di artisti come i Rolling Stones, Eric Clapton (che iniziò con lui), Eric Burdon, Jeff Beck e compagnia. "Perché - si chiedeva Wenders - questo JB Lenoir è così importante da dedicargli una canzone?". Musicista professionista e autore, caratterizzato da una voce molto acuta, singolare per un bluesman, aveva il "vizio" di piegare il suo blues elettrico, parente del blues di Chicago di Muddy Waters, a temi di attualità e scomodi, così suoi brani erano "Vietnam Blues", "Korea Blues", "Alabama Blues" (sulla integrazione razziale), "Don't Dog Your Woman" (sul rispetto della donna). La morte prematura per le conseguenze mal curate di un incidente stradale ha appunto colpito John Mayall che vedeva in lui un maestro e lo ha spinto a scrivere uno dei suoi brani più noti.

Il film si snoda attraverso le storie dei tre protagonisti, ricostruite quelle dei primi due con attori e quella di Lenoir con lui stesso, grazie ad alcuni rulli cinematografici amatoriali girati da una coppia di studenti di musica svedesi, fortunosamente recuperati da Wenders, e riproposti nel film insieme alla testimonianza sul personaggio Lenoir della coppia di ormai anziani ex-studenti d'arte.

Le vicende sono contrappuntate (per fortuna) dall'ascolto dei brani, affidati con grande lusso ad una selezione dei migliori interpreti blues, e non solo, in circolazione, un po' come se questo film fosse una versione alternativa di Blues Brother 2000 di John Landis, diretta però al blues delle origini.

 

Colonna sonora e interpreti

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1. Vietnam Blues - Cassandra Wilson
2. Down In Mississippi - Eagle-Eye Cherry/Vernon Reid/James "Blood" Ulmer
3. Hard Time Killing Floor Blues - Lucinda Williams
4. Look Down The Road - Lou Reed
5. I Feel So Good - Nick Cave & The Bad Seeds
6. Slow Down - Cassandra Wilson
7. Don't Dog Your Woman - T Bone Burnett
8. Voodoo Music - Los Lobos
9. The Death Of J. B. Lenoir - John Mayall & The Bluesbreakers
11. God's Word - Shemekia Copeland
12. Illinois Blues - Alvin Youngblood Hart
13. I'm So Glad - Beck
14. Special Rider Blues - Special Rider Blues
15. Dark Was The Night, Cold Was The Ground - Marc Ribot
16. Devil Got My Woman - Bonnie Raitt
17. Crow Jane - Skip James
18. Washington, D.C. Hospital Blues - Garland Jeffreys
19. Soul Of A Man - Blind Willie Johnson
10. Alabama Blues - J.B. Lenoir
20. See That My Grave Is Kept Clean - Lou Reed

 

Il progetto The Blues di Martin Scorsese

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Feel Like Going Home di Martin Scorsese
The Soul of a Man di Wim Wenders
The Road to Memphis di Richard Pearce
Warming by the Devil's Fire di Charles Burnett
Godfathers and Sons di Marc Levin
Red, White & Blues di Mike Figgis
Piano Blues di Clint Eastwood

 

Le musiche inviate nello spazio

 

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Bach, Brandenburg Concerto No. 2 in F. First Movement, Munich Bach Orchestra, Karl Richter, conductor. 4:40
Java, court gamelan, "Kinds of Flowers," recorded by Robert Brown. 4:43
Senegal, percussion, recorded by Charles Duvelle. 2:08
Zaire, Pygmy girls' initiation song, recorded by Colin Turnbull. 0:56
Australia, Aborigine songs, "Morning Star" and "Devil Bird," recorded by Sandra LeBrun Holmes. 1:26
Mexico, "El Cascabel," performed by Lorenzo Barcelata and the Mariachi México. 3:14
"Johnny B. Goode," written and performed by Chuck Berry. 2:38
New Guinea, men's house song, recorded by Robert MacLennan. 1:20
Japan, shakuhachi, "Cranes in Their Nest," performed by Coro Yamaguchi. 4:51
Bach, "Gavotte en rondeaux" from the Partita No. 3 in E major for Violin, performed by Arthur Grumiaux. 2:55
Mozart, The Magic Flute, Queen of the Night aria, no. 14. Edda
Moser, soprano. Bavarian State Opera, Munich, Wolfgang Sawallisch, conductor. 2:55
Georgian S.S.R., chorus, "Tchakrulo," collected by Radio Moscow. 2:18
Peru, panpipes and drum, collected by Casa de la Cultura, Lima. 0:52
"Melancholy Blues," performed by Louis Armstrong and his Hot Seven. 3:05
Azerbaijan S.S.R., bagpipes, recorded by Radio Moscow. 2:30
Stravinsky, Rite of Spring, Sacrificial Dance, Columbia Symphony
Orchestra, Igor Stravinsky, conductor. 4:35
Bach, The Well-Tempered Clavier, Book 2, Prelude and Fugue in C, No.1. Glenn Gould, piano. 4:48
Beethoven, Fifth Symphony, First Movement, the Philharmonia Orchestra, Otto Klemperer, conductor. 7:20
Bulgaria, "Izlel je Delyo Hagdutin," sung by Valya Balkanska. 4:59
Navajo Indians, Night Chant, recorded by Willard Rhodes. 0:57
Holborne, Paueans, Galliards, Almains and Other Short Aeirs, "The Fairie Round," performed by David Munrow and the Early Music Consort of London. 1:17
Solomon Islands, panpipes, collected by the Solomon Islands Broadcasting Service. 1:12
Peru, wedding song, recorded by John Cohen. 0:38
China, ch'in, "Flowing Streams," performed by Kuan P'ing-hu. 7:37
India, raga, "Jaat Kahan Ho," sung by Surshri Kesar Bai Kerkar. 3:30
"Dark Was the Night," written and performed by Blind Willie Johnson. 3:15
Beethoven, String Quartet No. 13 in B flat, Opus 130, Cavatina, performed by Budapest String Quartet. 6:37

 

Vedi: Tutta la storia del Voyager

 

 © Alberto Maurizio Truffi Settembre 2003 - Osservazioni? Scrivi a: Musica & Memoria

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