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La musica classica

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Nei negozi di dischi, tradizionali oppure on-line, non manca quasi mai una sezione dedicata alla musica classica, o classical semplicemente per chi è di lingua inglese.
Per prima cosa cerchiamo di capire a che cosa si riferisce questa definizione, così ampia e assieme così generica.

 

 

Non è nata così

 

 

Corno francese (French Horn)Bisogna dire come prima cosa che nessun compositore ha mai composto musica classica. Quando l'hanno scritta, proposta, suonata o fatta suonare era musica contemporanea, musica del loro tempo. E' diventata classica solo nel nostro secolo, quando alcuni compositori hanno deciso di abbandonare progressivamente le regole di composizione tradizionali e di crearne di nuove. Una definizione quindi per contrapposizione.

Esattamente come era avvenuto nella pittura e la scultura, con la pittura figurativa contrapposta alla pittura astratta. Anche in questo caso David o Raffaello non si definivano certo "figurativi". L'unica pittura che conoscevano riproduceva la realtà, anche se con una personale interpretazione. L'arte astratta non la concepivano proprio.

Ci sono stati poi compositori come Prokofiev o Shostakovich che hanno creato opere che riprendevano volutamente i canoni della musica del passato, che hanno quindi consapevolmente scritto "musica classica", ma questa è un'altra storia, potremmo quasi chiamarlo "revival".

 

La musica contemporanea

 

 

Timpani (Tympani)Si continua a definire così la musica composta utilizzando nuovi linguaggi musicali, elaborati a partire dal primo decennio del 900 per superare o contrapporsi al sistema tonale, il linguaggio musicale codificato ed utilizzato per la musica poi definita classica.
Nuovi linguaggi come la dodecafonia o in generale la musica atonale, che non utilizza quindi la tonalità. Per avere una prima idea di massima di cosa sia questo sistema tonale si può leggere il nostro percorso La grammatica della musica.

Non sfugge al lettore attento che anche questa definizione porta con sé una contraddizione di fondo: come è possibile che sia contemporanea la musica scritta più di cento anni fa? Anche i primi esperimenti di musica elettronica risalgono ad oltre cinquanta anni fa e ben difficilmente possono essere considerati "contemporanei".

Uno stile musicale che è rimasto quindi congelato ai suoi primi passi, che non è mai diventato maturo, ovvero mai veramente diffuso? Com'è successo? Ci dedichiamo una pagina apposita.

 

La musica colta

 

 

ViolaPer cercare di evitare le contraddizioni insite nella definizione di musica classica e musica contemporanea, ovvero dei due linguaggi (tonale o atonale) che si possono ascoltare nelle sale da concerto e condurli ad unità si è usata anche questa definizione, musica colta. Una definizione piuttosto irritante. E l'altra musica cos'è? La musica incolta? Quando sappiamo che una semplice frase musicale di 5 note, di autore ignoto e sicuramente poco colto, come il refrain "parsley, sage, rosemary and thyme" può racchiudere tutta la poesia musicale del mondo?

Qualcuno allora prova a vedere come elemento unificante il modo di suonarla. Il fatto che richiede di solito una orchestra, o strumenti soltanto acustici. Ma anche molta musica leggera o per colonne sonore condivide gli stessi mezzi, e d'altra parte molta musica contemporanea (nel senso indicato prima) fa ricorso a strumenti per produrre il suono diversi da quelli tradizionali.

Forse la definizione più giusta è ancora un'altra.

 

La musica sovvenzionata

 

 

Questo è l'elemento che caratterizza in modo forse più preciso la musica classica o contemporanea o colta che sia. Richiede grandi orchestre e auditorium dall'ottima acustica, perché non è amplificata. Quindi è assai costosa, ma non attira grandi masse di pubblico e quindi continua ad esistere e ad essere eseguita solo grazie al fatto che è sovvenzionata dallo stato o da munifici benefattori (a volte non disinteressati). E non solo nei paesi statalisti e scialacquatori del Sud Europa, ma in qualsiasi paese del mondo, anche nella rigorosa Germania o nei liberisti Stati Uniti.
Perché la musica colta è prestigio per una nazione e continua a trasmettere una forte immagine, e a quanto pare nessuno ne può fare a meno.

 

Un parallelo con la pittura

 

 

Violoncello (Cello)Prima di cercare di capire cos'è successo alla musica contemporanea, per arrivare per gradi alla definizione di musica classica, può essere tentato un parallelo con l'evoluzione della pittura.

Fino a metà ottocento la pittura era solo figurativa, diversi stili, diverse interpretazioni, ma i soggetti erano sempre ripresi dalla realtà, pur se poi calati nel mito, almeno nel nostro mondo occidentale. Poi è arrivata la fotografia, prima, e poco dopo la conoscenza e la curiosità per altri occhi con cui guardare la realtà (quelli primitivi e selvaggi), e la pittura si è progressivamente distaccata dalla riproduzione della realtà, diventando astratta.

Pittura figurativa e pittura astratta sono ben distinte e facilmente individuabili. La seconda evolve continuamente, la prima è rimasta alla produzione classica, con occasionali ritorni che hanno il sapore della citazione (l'iperrealismo, la pop-art) e coesistono in spazi separati, musei o mostre specializzati nell'uno o nell'altro genere, frequentati però di solito in modo indistinto da chiunque sia appassionato di pittura. Che, andando per esempio a Parigi, potrebbe visitare nella stessa settimana il Louvre, la Gare d'Orsay e il Beaubourg. Ricavandone emozioni in tutti e tre i casi.

 

Cos'è successo alla musica contemporanea?

 

 

Piano Gran Coda (Fazioli)Prima di tutto una domanda: era proprio necessario affrancarsi dalla rigida gabbia del sistema tonale? Sembrerebbe di no, considerando che a distanza di cento anni e più il sistema tonale domina il mondo (anzi ha conquistato anche i paesi non occidentali che usavano un diverso sistema musicale) e che le composizioni di musica contemporanea hanno una diffusione e ascolti per iniziati.
Ancor più considerando che invece la pittura (o la scultura) astratta hanno conquistato il mondo, e alcuni quadri  hanno raggiunto nel tempo quotazioni al livello dei classici (esempi recenti alcune opere di Jackson Pollock, senza considerare gli ormai classici Picasso, Van Gogh e così via).
Non che il pubblico comprenda e condivida i quadri grigio+grigio di Rotchko, ma li va a vedere, si incuriosisce, accetta questa arte come arte del suo tempo.

Per la musica atonale nulla di ciò è accaduto. Il trascorrere del tempo (tanto) non ha abituato gli ascoltatori al nuovo linguaggio musicale, che continua ad essere rifiutato. Forse sale di musica o programmi separati, come è avvenuto per la pittura e la scultura avrebbero aiutato, forse avrebbero invece definitivamente fatto fallire ogni nuovo esperimento.

 

La musica antica e barocca

 

 

Tromba (Trumpet)Il linguaggio e la forma musicale che chiamiamo musica classica è stato codificato nel XVIII secolo (nel 700) ma ha avuto il suo massimo sviluppo nell'800, con la produzione definita comunemente di stile romantico. In quel secolo l'interesse per la musica precedente è stato molto ridotto e anche i massimi compositori in assoluto, Mozart e Bach, erano ben poco eseguiti nelle sale da concerto, e solo per una parte molto ridotta della loro produzione. Sembrava evidentemente agli ascoltatori dell'epoca un linguaggio superato. Nel 900, in parallelo al progressivo fastidio per le forme classiche ormai viste come accademiche e ripetitive, è nato anche un interesse per il repertorio del 700 e anche dei secoli precedenti, e i principali compositori pre-romantici sono tornati nelle sale da concerto.

L'interesse a livello di massa per la musica del periodo, accomunata sotto l'etichetta di musica barocca, è arrivato però solo con gli anni '70 del 900, con la riscoperta e l'esecuzione anche di autori minori e dimenticati. La ricerca di qualcosa di nuovo, il desiderio di ascoltare qualcosa di diverso dalle sinfonie e dai concerti ascoltati molte volte, non potendo trovali nella musica contemporanea, incomprensibile ed inascoltabile per i più, aprivi quindi un'altra via, resa ancora più affascinante dal tentativo di ripresentare quella musica proprio com'era, eseguendola sugli strumenti originali e coi tempi e le cadenze originali, con spirito filologico.

 

Il più grande esperimento tentato dall'uomo in musica

 

 

The North Cheshire Wind OrchestraClassica, barocca o contemporanea che sia, la musica riconducibile a queste categorizzazioni, ed in particolare quella di genere romantico, rimane l'esperimento più ardito ideato e realizzato dall'uomo per soddisfare la sua esigenza di musica, e quindi tutti gli appassionati musicofili dovrebbero almeno provare ad affacciarsi in questo mondo.

Già l'orchestra barocca presentava non poche complessità. Derivazione per ricchi e nobili dei piccoli gruppi musicali popolari, rispondeva alla esigenza primaria di far ascoltare a volume adeguato la musica ad una platea ampia, in locali ampi, quando l'amplificazione non era stata ancora inventata e neanche immaginata.
Per ottenere il risultato 20 e 30 musicisti di notevole abilità, raggiunta a prezzo di anni di studio, dovevano suonare all'unisono strumenti diversi, al comando di un direttore che doveva dar loro il tempo, le indicazioni di dinamica e di bilanciamento tra le masse orchestrali. Far tutto senza sbagliare una nota già non era una impresa facile anche con questi organici ridotti.

Ma nel secolo successivo alla musica è stata data ancor maggiore importanza, effetti drammatici e coinvolgenti, obiettivo di chi era immerso nell'estetica romantica, richiedevano organici ancora più ampi, l'introduzione di altri strumenti, in primo luogo la voce umana anche al di fuori del genere operistico.

La scalata verso organici sempre più ampi e complessi e verso composizioni sempre più articolate ed estese è continuato per tutto il secolo, giungendo all'apoteosi con le composizioni di Bruckner e soprattutto di Mahler, che è arrivato a scrivere una sinfonia, la n.8, che richiede un organico di 1000 elementi, incluso due cori ed un coro di voci infantili e dura quasi un'ora e mezza. Una sola onda sonora che raggiunge il nostro sistema uditivo, ma creata dal lavoro sinergico di oltre 1000 persone sincronizzate tra loro. Difficile immaginare una sfida più impegnativa ed ardita in musica. E difficile immaginare che un appassionato di musica non voglia esplorare anche questo vasto mondo.

 

Le forme della musica

 

 

Contrabbasso (Double bass)Ogni genere d'arte ha codificato nel tempo, tra le infinite possibilità, le forme nelle quali viene presentata. L'arte d'avanguardia o di sperimentazione si caratterizza spesso proprio nell'infrangere queste forme. Nella letteratura c'è il romanzo o il racconto o la poesia o il poema in versi. Nel cinema il film o il documentario o il videoclip.

Anche nella musica classica, nel secolo IXX in cui questo linguaggio si è consolidato, si sono consolidate anche le forme nelle quali era organizzata. Non vogliamo qui fare una trattazione o una elencazione che si trova ovunque su Internet, ma una sintesi che può fungere da mappa di navigazione, dividendo anzitutto le forme delle musica in due grandi famiglie: musica pura e musica a tema.

La musica a tema è tutta quella che nasce con una destinazione e un significato ben preciso, e che prevede anche il canto. Le composizioni per accompagnare la rappresentazione religiosa, la Messa, o che mette in musica parte di testi sacri, i lieder, cioè le canzoni accompagnate dall'orchestra o da strumenti classici e ovviamente la musica lirica.

La musica pura lascia invece all'ascoltatore il compito di individuare un significato, se vuole, oppure di seguire il solo messaggio musicale, la forma d'arte più astratta che ci sia. Sono le sinfonie, i concerti, le sonate, la musica da camera per duo, trio, quartetto, quintetto e formazioni più ampie, in varie combinazioni.

A metà strada c'è la musica descrittiva, il poema sinfonico soprattutto, ma in generale tutte le composizioni che già nel titolo e spesso nei movimenti dichiarano di voler descrivere in musica una sensazione, una situazione, un luogo. Tutta musica che lascia meno libero l'ascoltatore nel cercare il piacere nell'ascolto, che lo guida al significato e che in qualche modo semplifica l'ascolto stesso.

 

Il repertorio e i compositori

 

 

Piano mezza coda (Boston)A differenza di quanto avviene nella musica moderna, tutta o quasi la musica classica che si può ascoltare in una sala da concerto è di repertorio. Sarà un evento piuttosto raro la presentazione di una novità, di una prima. Era comune nell'Ottocento e nel primo Novecento, ovviamente, ma ora non più per via della già citata crisi di attrazione della musica contemporanea.

Tutte le migliaia di sale da concerto e di orchestre e di musicisti del mondo non fanno quindi altro, almeno al 99% o giù di lì, che interpretare composizioni scritte nell'Ottocento, nel Settecento o, più raramente, nei primi decenni del Novecento. Inoltre, poiché il pubblico dei concerti tra le migliaia di composizioni di quel periodo fecondo ne ha scelte alcune che sono diventate famose e che ama riascoltare, anche tra questo spaccato dell'opera musicale dell'uomo solo una parte viene riproposta nelle sale da concerto, con frequenza più o meno elevata, e massima per le opere più popolari, come le sinfonie di Beethoven (e neanche tutte). Come se tutto si fosse congelato ad una data imprecisata del Novecento e continuasse poi così in eterno.

La novità quindi, anziché nel motivo musicale, risiede tutta nella interpretazione, che può essere creativa e innovativa, o fedele alla tradizione, o filologica, nel tentativo di ricreare l'opera musicale come nelle prime esecuzioni, quando il compositore era in vita e l'ascoltava anche lui. Potremmo dire, usando il linguaggio della musica moderna, che tutte le orchestre sono delle cover band e tutta la musica classica è fatta da cover.

 

La scelta per l'ascolto

 

 

Gustav MahlerL'orchestra stessa, il suo mix di suoni e il grande auditorium che consente di ospitarla ed ascoltarla al meglio sono già di per sé un obiettivo per il musicofilo. Quello che si può ascoltare è riconducibile, come abbiamo visto, a tre grandi generi, classico, contemporaneo e barocco (usiamo i termini più comunemente adottati).
A loro volta, nei tre grandi periodi che corrispondono ad altrettanti stili, le composizioni possono essere in varia forma, in numero ridotto e maggiormente codificate in modo rigido nel periodo barocco, con un maggior numero di varianti e più libere e legate alle scelte del compositore nel periodo classico, ancor più libere nel periodo contemporaneo (sempre nell'accezione del termine che si applica in musica).

Mentre per l'ascolto nelle sale da concerto, per chi ne ha una raggiungibile, le scelte le fanno gli organizzatori, e sono guidate anche dalla necessità di vendere gli abbonamenti e proporre quindi programmi con composizioni ascoltabili dai frequentatori delle suddette sale, in campo discografico la scelta è più ampia e una buona parte del repertorio è disponibile su CD o in formato liquido, sicuramente arrivando alla disponibilità di tutto il repertorio per i compositori più famosi, le cui opere complete si possono acquistare anche in un sol colpo, in cofanetto.

Acquistare è un conto, ascoltare un altro, ad esempio per Mozart l'opera completa è su 170 CD, non costa molto (poco più di 100 €) ma per ascoltarla tutta (sono oltre 200 ore) bisognerebbe dedicare a questo compito un'ora al giorno per un anno, riposandosi il sabato e la domenica.

Pensiamo che sia meglio cercare un proprio percorso all'interno del vasto mondo della musica classica, selezionando quel tipo di composizioni e lo stile di quei compositori che ci sono più congeniali, senza tentativi enciclopedici e senza preconcetti (non tutta l'opera di un grande compositore è per ciò stesso un capolavoro) ed essendo consapevoli che in vari momenti della vita cambieranno anche le inclinazioni all'ascolto.

Agevolare la ricerca di questo percorso è il tentativo che ci proponiamo nella prossima sezione, dedicata ad una sorta di mappa di navigazione all'interno del grande corpus della musica classica: la discoteca classica.

 

Indice

 

 

Non è nata così / La musica contemporanea / La musica colta / La musica sovvenzionata / Un parallelo con la pittura / Cos'è successo alla musica contemporanea? / La musica antica e barocca / Il più grande esperimento tentato dall'uomo

 

Altre risorse sulla musica classica

 

 
 La grammatica della musica: 1. Dal suono alla musica / 2. L'alfabeto della musica / 3. La lingua della musica
 

© Musica & Memoria Giugno 2012

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