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Alta fedeltà - High Fidelity. Di cosa parla |
La storia è semplice e tipica di Hornby, un protagonista che fa fatica a crescere e ad accettare le regole della società e che fa altrettanta fatica a stabilire un rapporto equilibrato con l'altro sesso (niente di originale fino a qui, dunque). In questo caso il protagonista, Rob, ha abbandonato gli studi di architettura a seguito della fine burrascosa di una relazione, ha fatto un mestiere della sua passione per la musica, prima come disc-jokey, poi aprendo un negozio specializzato in vinile e rarità, Championship Vynile, appunto. Sul far dei 35 anni si è adagiato in questa vita tranquilla e priva di responsabilità (che ci sarà di male, dirà qualcuno) vivendo assieme alla sua ragazza, Laura, un giovane avvocato, che aveva conosciuto quando era disc-jokey in un locale dedicato al revival anni '60 e lei era un tipo "alternativo"; Rob é totalmente immerso nel suo mondo, dove i principali altri punti di riferimento sono i due commessi del suo negozio, Dick e Barry, come lui appassionati di musica, uno gentilissimo superesperto che fa sentire in colpa i clienti se non conoscono e non comprano il tal disco raro, l'altro irruente e cafone, che usa il metodo contrario, cioè aggredisce i clienti che non comprano quello che consiglia lui (ne conosco anche io uno così a Roma). Tutti e tre vagamente frustrati dall'essere dei fruitori passivi della musica, piuttosto che autori, ed irrimediabilmente fissati col gioco dei top-5: le cinque più belle canzoni dei Beatles, le cinque più belle canzoni con il protagonista che va a schiantarsi con la macchina, ecc. ecc. La situazione precipita quando Laura cambia lavoro, entra in uno studio avviato, guadagna, e come (quasi) sempre avviene, è la donna che decide la svolta alla sua vita, quindi lo lascia, si mette anche con un altro tipo, e Rob comincia la sua riflessione, e il flashback, su tutte le donne che lo hanno lasciato, cioè la top-5 delle più memorabili fregature d'amore (dove all'inizio Laura non è, lo sottolinea, al numero 1, anzi neanche entra in classifica). Così inizia il libro, ripercorrendole una per una, (le fregature), e anzi per ciascuna Rob cerca di ritrovare la ragazza che lo ha lasciato per ricostruire il vero motivo della rottura, riuscendoci a volte, e anche con qualche sorpresa (per esempio Charly, quella per la quale aveva lasciato gli studi - Catherine Zeta Jones nel film - si rivela una persona vuota ed inutile, non il mito che lui ricordava). Nel mezzo ci sono altre storie, per esempio con la cantante americana Marie La Salle, e tante riflessioni sui rapporti uomo-donna e sui vincoli sociali nei quali siamo immersi. La seconda svolta è la morte del padre di Laura, la sofferenza fortissima della ragazza, la riflessione, la decisione (sempre sua di lei) di riannodare il rapporto, e infine la decisione, faticosa, di Rob, di uscire dalla provvisorietà e di costruire qualcosa. Divertente e contemporaneamente profondo come tutti i libri di Hornby. Il film è sostanzialmente fedele, con inevitabili semplificazioni, per esempio taglia via una delle storie, effettivamente la più scontata; è scoppiettante al punto giusto di battute, ottimamente recitato da tutti, a partire da Cusack come protagonista e con in evidenza Jack Black nella parte di Barry, ma si mette in luce più di tutti la attrice danese Iben Hjejle che impersona Laura. Altri libri di Nick Hornby: - Febbre a 90 |
© Alberto Maurizio Truffi 2001-2002 - Musica & Memoria |