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Gli Anonimi di Mesagne (BR)

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La 'storia' de Gli Anonimi comincia tra la fine del 1964 e l'inizio del 1965,quando fra alcuni giovani frequentatori della parrocchia SS Annunziata (Chiesa dei Domenicani) si affaccia l'idea di costituire un gruppo musicale. Piano piano il gruppo acquisì la sua formazione:-Cosimo Canuto (armonica a bocca e canto, successivamente organo elettronico), Sergio Diviggiano (batteria e canto), Pino Mattia (chitarra ritmica e voce), Germano Fasano (chitarra solista), Angelo (detto Nino) Guarini (basso elettrico e voce solista). Fra mille sacrifici e salti mortali furono comprati i primi strumenti musicali: chitarre elettriche, amplificatori, microfoni, batteria e, fra prove e controprove,ed impostato il primo repertorio, inizialmente basato soprattutto sul genere night, per intenderci brani di Bruno Martino, Fred Bongusto, Peppino di Capri e come pezzi strumentali brani di Santo & Jonny e Los Indios Tabajaras ...

Arrivò così il giorno dell'esordio, il 26 dicembre del 1965, una festa successiva ad una caccia al tesoro, organizzata presso il Club di via Castello. Fu una serata affollatissima, che rappresentò per Gli Anonimi un trampolino di lancio. Da allora fu un susseguirsi nel 1966 di serate a Mesagne al Ragno d'oro (in una traversa di via Latiano), al Club ed al a teatro Comunale (festa dei Vigili urbani), a Brindisi presso il CRAL della Marina, al Circolo Ufficiali e Sottufficiali della Marina e dell'Aeronautica, al Circolo Universitario di Mesagne e così via. Una festa importante per la fisionomia musicale del gruppo fu quella del marzo 1966 a S.Vito dei Normanni, quando Gli Anonimi fecero da spalla ad un complesso più famoso, I MONACI di Bergamo, reduci da esibizioni al Piper di Roma (tempio della musica beat)ed in televisione. I MONACI erano precursori delle tribute band, in quanto suonavano esclusivamente canzoni dei Beatles, imitandoli anche nelle capigliature.... Si aprì agli occhi ed alle orecchie dei giovanissimi Anonimi uno scenario musicale nuovo, quello della musica beat!!! Cominciò così un notevole e progressivo cambiamento del repertorio del gruppo, da genere night a beat e rhythm & blues, con brani - giusto per intenderci - di complessi inglesi, quali Beatles, Rolling Stones, Animals, Spencer Davis, Kinks e Yardbirds, di gruppi americani, come i Beach Boys e per il nuovo genere rhythm & blues Otis Redding, Ray Charles e Wilson Pickett. Non mancavano, altresì, brani di complessi italiani, come i Corvi, Equipe 84, Giganti ed ancora i Pooh, i Profeti, i New-Dada, i Rokes …

Si aprì, così, anche un nuova spazio per le esibizioni: la base USAF (nel gergo denominata erroneamente NATO). In quella piccola città americana trapiantata dalle nostre parti, vi erano ben tre club: l'Officers per gli ufficiali, l'NCO per i sottufficiali ed il SERVICE per i soldati ed i giovani. Abbiamo suonato numerose volte in tutti e tre, ma il piacere ed il divertimento erano al massimo quando si suonava nel SERVICE CLUB!!! A partire dalla direttrice, miss Table, pignola ed un pò acida, che parlava solo con Cosimo Canuto, l'unico che conosceva bene l'inglese. Se uno le rivolgeva la parola, la risposta (poi divenuta famosa)era sempre la stessa:" No, tiù no, Cheniuto!!" (No, tu no, Canuto). Poi era bellissimo suonare ad alto volume, fare "casino" con la partecipazione attiva di un pubblico, costituito da giovani americani, molti dei quali appassionati di musica, che apprezzavano molto la nostra musica ed il nostro repertorio, indipendentemente dalla pessima pronuncia inglese.... Era bello confrontarsi con i giovani americani anche sugli strumenti musicali, una nostra mania, compatibilmente con le nostre tasche: avevamo acquistato da Marangi a Martina Franca le mitiche chitarre Fender e le esibivamo con orgoglio, misto a civetteria, poi l'organo Vox, un must dell'epoca, con il suo sound aggressivo e la batteria prima Hollywood e poi Sonor… Non potevamo permetterci i troppo costosi amplificatori Fender o Vox, ma avevamo eccellenti produzioni italiane, Binson, FBT, Meazzi e Steelphon. Per non parlare del meraviglioso effetto prodotto dall'eco a valvole Binson e, infine, della stupenda amplificazione per le voci Semprini , che lasciava sbalorditi gli americani..... Davvero serate fantastiche, era come suonare-per effetto di una magia- in trasferta o in tournée negli Stati Uniti, proprio così !!!

Nel frattempo il complesso aveva acquisito una certa notorietà, per cui suonammo in diverse circostanze sia in provincia (S.Pietro Vernotico, S.Donaci, Erchie, Francavilla Fontana, Carovigno)che fuori provincia (Manduria, Grottaglie, Salice Salentino, S.Pancrazio). Un discorso a parte merita l'estate, con serate fisse nei due locali a Specchiolla ed a Lido Silvana (Taranto). Molto dolorosa fu nel 1967 la rinuncia ad un'intera stagione presso un locale molto prestigioso, La Giara a Taormina, con un remunerativo contratto proposto da un noto impresario di Taranto, Vanacore (aveva peraltro sposato l'attrice Maria Rosaria Omaggio). Motivo della rinuncia: due Anonimi avevano gli esami di stato per il diploma, mentre il contratto era dal primo luglio a 31 agosto, prendere o lasciare ... e fummo costretti a lasciare ...

Verso la fine del 1967 la formazione de Gli Anonimi subì un cambiamento, abbastanza tranquillo e consensuale: uscirono i due chitarristi, Pino Mattia e Germano Fasano, perché tra lavoro e fidanzate avevano troppo poco tempo da dedicare alla musica. Subentrarono così Bruno Zizza alla chitarra ritmica e Paolo Russotto (siciliano residente a Brindisi)come chitarra solista. Questi cambi contribuirono ad accentuare il profilo beat-blues-rhythm&blues del gruppo, con un repertorio arricchito anche di brani di gruppi inglesi presenti in Italia, come i Sorrows, i Motowns, i Casuals e Mike Liddel e gli Atomi. Risultato: una musica fresca ed aggressiva, un ottimo impasto vocale ed un repertorio molto ricercato, con molti brani poco conosciuti, ma belli.
La notorietà del gruppo valicò i confini regionali, al punto che nel 1968 gli Anonimi furono ingaggiati per l'intera stagione estiva a Vasto Marina (Chieti) dal dancing "La Ciucculella", uno dei locali più in della Riviera abruzzese. Fu una stagione ricca di soddisfazioni, anche per le numerose serate con ospiti importanti, quali il duo Franco IV e Franco I (protagonisti del best-seller "Ho scritto t'amo sulla sabbia"), il complesso inglese "The Renegades", la cantante Christy, prima in hit parade con il pezzo "Amore, amore, amore", tratto dal film "Fumo di Londra, con Alberto Sordi. Altri interpreti importanti con i quali Gli Anonimi hanno fatto serate in comune: Iva Zanicchi, Caterina Caselli, Ricki Gianco ed Eugenia Foligatti (vincitrice di Sanremo giovani).

Alla scadenza del contratto a Vasto un famoso impresario di Roma ci propose di suonare per tutto settembre alla "Racchetta"di Pescara, fra i più prestigiosi locali abruzzesi. Si trattava a quel punto di fare una scelta: entrare o meno in circuiti da professionisti oppure continuare come dilettanti. La scelta fu in quest'ultimo senso, avendo un paio di elementi de Gli Anonimi che volevano inserirsi al più presto nel mondo del lavoro.... Dopo pochi mesi dal ritorno da Vasto, fu necessario un altro cambiamento della formazione: il batterista Sergio Diviggiano, fidanzatosi proprio nella località abruzzese con una ragazza di Roma, decise di stabilirsi a Roma, per cui lasciò il gruppo. Poiché nel frattempo si era sciolto il complesso The Morgans (il nome era riferito al noto impresario Morgante di Manduria) che annoverava fra gli altri i mesagnesi Antonio Pino alla chitarra e Mario Zaccaria alla batteria, fu proposto a quest'ultimo di entrare a far parte de Gli Anonimi, sostituendo appunto Sergio.

L'operazione andò in porto con piena soddisfazione di tutti: Mario era un ottimo strumentista, aveva una splendida batteria Ludwig identica a quella di Ringo Star dei Beatles e....pazienza che non sapeva cantare e fare i cori in falsetto come meravigliosamente faceva Sergio. Semmai, dall'inserimento di Mario Zaccaria venne fuori l'idea di incontrare l'impresario Morgante, il quale -per ragioni economiche e commerciali- ci propose di trasformarci da Anonimi in Morgans ... Infatti in questo modo aveva maggiori possibilità di procurare redditizie serate anche in provincia di Taranto, oltre che Brindisi e Lecce. Dopo riflessioni e discussioni varie, come spesso accade, le ragioni economiche prevalsero rispetto a quelle affettive, per cui Gli Anonimi si trasformarono in Morgans . Era l'inizio del 1969 e così si chiuse la storia de Gli Anonimi, che continuò per circa un altro anno con il nome Morgans.

Poi, contemporaneamente alla fine dell'epopea beat e del boom dei complessi in tutta Italia, prevalsero le esigenze di ciascuno dei componenti del gruppo di trovare un altro percorso esistenziale e così l'avventura musicale finì per tutti in modo definitivo.

Nelle prime tre immagini gli Anonimi in tre momenti della loro carriera, nelle successive parte dei loro strumenti e le chitarre basso di Angelo Guarini, fotografate oggi.

 

©  Musica & Memoria  Gennaio 2018 / Testo originale di Angelo Guarini per M&M

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