Delia Gualtiero - Io e Francesca (1983)

HOME

MENU

 

Io e Francesca, mani in tasca (1)
Sorridiamo da una fotografia
In bianco e nero (2)
Di parecchi anni fa

Il tempo vola via, dolce amica mia
Trasformando le nostre inquietudini
Quanto amore dentro ai nostri perché
Che ne sarà di te?

Sai, Francesca, forse mi manca
Tu che dici: “Sbrigati, è tardi”
E non stancarsi mai di stare insieme
Vederti emozionata, imbarazzata
Mentre guardi gli occhi di un uomo
E dirmi: “Sai, mi sono innamorata”

E che profondo il nostro mondo
Sempre pieno di affetto e complicità
Quanto amore dentro ai nostri caffè
Che ne sarà di te?

Sai, Francesca, forse mi manca
Il colore della tua stanza
Piena di libri, vestiti e di confusione

Intermezzo strumentale

Io e Francesca, verso l’Europa (3)
Con la sola voglia di andare
Senza nemmeno sapere dove dormire (4)
Io e Francesca, cuori abbracciati
Quanti giorni sono passati
Che non ti scorderai, no
Francesca... mai?

 

Note

 

Gli anni '80 non erano solo competizione e voglia di arrivare, ma erano inevitabilmente e strettamente mischiati con la nostalgia di quello che successo, con le speranze e i sogni che ora erano abbandonati per i sogni di successo e di conquista di quello che offriva un mondo sempre più ricco. Era anche un fatto generazionale, questo era il decennio nei quali entravano nell'età adulta i boomers, la grande massa dei giovani ribelli e sfrontati, figli del dopoguerra della peggiore guerra dell'umanità, gi stessi che avevano preso idealmente il potere quando "il mondo era dei giovani" negli anni '60 e che ora "rifluivano" nei meandri del potere economico e produttivo.
Senza dimenticare però quegli anni, che infatti ritornano in tanti film bastati su questa nostalgia quasi coltivata, tra il senso di colpa e la soddisfazione di ricordare che però un tempo erano diversi. Il più celebre è senz'altro Il grande freddo ma ricordiamo anche, per noi, "Italia - Germania 4 a 3" di Umberto Marino..,
L'autrice della canzone, Delia Gualtiero, dalla carriera non lunga ma con buon successo nella prima metà degli anni '80 è ovviamente degli stessi anni (nata 1952) e rivive i suoi anni in questa canzone scritta per lei da Ambrogio Lo Giudice e Diego Michelon, con la produzione di Marco Tansini, che ha il dono della sincerità e della semplicità, ed è uno dei migliori esempi in musica di questa nostalgia trattenuta che ha attraversato una intera generazione

Note al testo
(1) Le
"mani in tasca" sono un chiaro accenno a quegli anni tra i '60 e i '70 nei quali le "buone maniere" del vecchio mondo erano definitivamente accantonate, anche per le donne e le ragazze.
(2) La fotografia "casalinga" per le foto ricordo era ancora quasi sempre in bianco nero (anche perché più economica) fino a tutti gli anni '60.
(3) Chiaro riferimenti al biglietto Interrail, nato in Europa (UE) nel 1972, valido per viaggiare in treno in tutti i Paesi UE, per spingere i giovani a conoscere e conoscersi. Un momento di assaggio per molti giovani arrivati ai 18 anni.
(4) Qui l'accenno è probabilmente agli "Ostelli della gioventù" allora aperti in tutta Euroa (anche exra UE) dove si dormiva (molto scomodi ma da giovani non ci si fa caso) con pochi soldi ma certamente in compagnia.

Disco
La canzone è stata pubblicata nel 1983 su LP dal titolo "Ombre cinesi"

 

© Musica & Memoria - Marzo 2023 / Riproduzione del testo originale di DEkia Gualtiero per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita

CONTATTO

HOME