Una
bella canzone scritta da Luigi Albertelli e Roberto Soffici presentata al
Disco per l'Estate del 1971 riporta ancora una volta al successo la Equipe 84,
in realtà in questa occasione (e in seguito) rinominata "Nuova Equipe 84"
per la forzata uscita di Alfio Cantarella e quella volontaria di Franco
Ceccarelli, sostituiti rispettivamente da Franz Di Cioccio e da Dario Baldan
Bembo (alle tastiere).
La canzone ci riporta ad un passato non lontano, ma evidentemente già
ampiamente dimenticato, nel quale erano gli italiani ad emigrare, in Europa
o anche più lontano, e mai avrebbero pensato di essere ossessionati in
futuro dalla presenza di immigrati nel nostro paese. L'avrebbero
considerato, probabilmente, un bel traguardo. Per la cronaca fino agli anni
'80 le rimesse degli emigranti hanno pesato in modo sensibile sul PIL
italiano, e nel 1971, a cui ci riporta questa canzone, mentre qualcuno si
sentiva parte della cultura europea, dal beat alla psichedelia, molti altri,
uomini e donne, dovevano più prosaicamente emigrare e accettare, per
mantenere le loro famiglie, i lavori che
in Svizzera o in Germania i cittadini di quei paesi non volevano fare.
Da consigliare per un utile ripasso anche la visione del film dello stesso
periodo Pane e cioccolata di
Franco Brusati, con Nino Manfredi e Anna Karina. |