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Mini guida fotografia digitale - 4.2 Scannerizzare le pellicole

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Indice

Perchè scannerizzare i negativi e le diapositive / Lo scanner e le sue scelte tecnologiche / Pellicole a colori e pellicole in bianco e nero / 1.Guida alla scansione dei negativi colore. Epson V330 Photo / La necessità della correzione del colore / La correzione con Paint Shop Pro /

Fotografare come i professionisti / Il funzionamento manuale / L'importanza dei parametri di base / Fotografiamo in manuale (o quasi) / Fotografiamo in semi-automatismo / Priorità dei tempi / Priorità dei diaframmi / Funzionamento programmato / Gestione automatica della sensibilità / Mini guida: prima parte (il funzionamento automatico)

Vedi anche: 

Macchine fotografiche digitali / Macchine fotografiche analogiche / Mini guida fotografica / La bella foto

 

Perchè scannerizzare i negativi e le diapositive

 

Argomento di interesse non universale, perché sono esentati quasi tutti i fotografi che hanno iniziato a fotografare dopo gli anni 10 di questo XXI secolo. Gli altri però non sono pochi e, se hanno un numero consistente di pellicole negative, possono avere la necessità di digitalizzarle, per 1) salvarle (anche dal decadimento fisico) 2) utilizzarle assieme alle immagini digitali 3) elaborarle con gli strumenti digitali senza camera oscura 4) inviarle in stampa digitale, considerando che i laboratori per la stampa analogica sono sempre più rari 5) riorganizzare l'archivio passandolo da cartaceo e disperso a digitale.

 

Lo scanner e le sue scelte tecnologiche

 

Lo scanner non può essere quello formato A4 che abbiamo in casa, ma deve essere un modello specializzato oppure bistandard, nel senso che esegue anche la scansione dei negativi oltre a quella di originali opachi. Nel primo tipo sono commercializzati gli scanner con le più alte prestazioni, fino a 7200dpi e con funzionalità orientate all'acquisizione veloce e il più possibile automatica. Un esempio è il modello della Plustek nella seconda immagine. Al secondo gruppo appartengono scanner piatti (flatbed) adatti quindi anche a originali opachi (come le foto stampate), prestazioni fino a 4800dpi (non interallacciati) e anche a 6200 per alcuni modelli. Un esempio sono i modelli della serie Perfection della Epson, come il V330 in immagine. Pro e contro delle due tecnologie:

  • Specializzati - Pro: velocità di acquisizione / Contro: Minore versatilità, un solo formato di pellicola
  • Flatbed - Pro: versatilità, originali opachi, documenti, più formati di pellicola (35mm, 6x6 ecc.) / Contro: lentezza di acquisizione, maggiore manualità

Epson Perfection V330 Photo

 

Plustek OpticFilm 135i

 

Pellicole a colori e pellicole in bianco e nero

 

Il processo e la complessità di digitalizzazione varia in modo sensibile tra i due tipi di pellicole chimiche. Nel bianco e nero in acquisizione è sufficiente garantire una gamma ampia di grigi (cosiddetti mezzi toni) per non perdere nulla della negativa originale. In elaborazione o stampa si deciderà se aumentare il contrasto (perdendo mezzi toni) scurire o chiarire l'immagine ecc.

Molto diversa la situazione nel colore, e in particolare nel negativo a colori. I colori originali, dell'immagine fotografata, sono infatti già alterati dalle caratteristiche della pellicola, che introducono in modo più o meno marcato filtraggi per una resa più "calda" o con colori più vividi del reale (questa era una specialità della Fuji per fare concorrenza alla Kodak). L'obiettivo è fornire foto più vicine al gusto e alle aspettative dei clienti. E' un po' come la luce delle lampadine a LED , che a temperatura di colore uguale alla luce diurna, è considerata in genere troppo "fredda" e che di conseguenza sono vendute anche in versione "calda" preferita quasi da tutti.
Ma dopo il filtraggio deciso dal produttore della pellicola arriva quello applicato dal laboratorio di sviluppo, parliamo del settaggio delle grandi macchine per sviluppo e stampa, che di solito punta allo stesso risultato: foto calda e contrastata, toni più scuri che chiari.

Il problema è che lo scanner non può sapere né quali erano i colori originali (che dipendono anche dalla luce del giorno, e quindi anche dall'orario dello scatto) né se vogliamo mantenere il filtraggio applicato dal laboratorio di stampa. Ma certamente, se le foto erano state stampate, vorremmo che la loro copia digitalizzata da negativo sia il più possibile simile alla stampa che ricordiamo (salvo improbabili casi di errori di stampa). Questo significa che dobbiamo scegliere la strategia di scansione:

  1. automatica: lasciamo decidere il filtraggio allo scanner dopo averlo impostato in modo fisso per tutta la pellicola > la copia digitalizzata avrà di frequente colori diversi dall'originale
  2. assistita; dopo la configurazione iniziale applichiamo noi il filtraggio, sarà necessario però ripeterlo per ogni foto e scegliere lo strumento per farlo.

La guida si riferisce alla scansione di pellicole a colori 35mm utilizzando le due soluzioni tecnologiche esistenti:
1) un flatbed Scanner della serie Perfection di Epson (nello specifico il modello V330 Photo con il software Epson utilizzato anche per altri modelli di flatbed scanner similari o successivi della Epson) con il software di acquisizione Epson.
2) uno scanner dedicato prodotto dalla casa cinese Plustex, il modello OPtifilm 135 (molto simile al successivo OpticFilm 135i con il software di acquisizione specializzato VueScan x64

Sono modelli piuttosto significativi perchè sono sostanzialmente gli unici diffusi e facilmente acquistabili, nuovi e in produzione, anche se possono essere messe sul mercato versioni successive degli stessi modelli.

1.Guida alla scansione dei negativi colore. Epson V330 Photo

 

Preliminari

 
  1. Pulizia della lastra e della luce con panno per occhiali o simili, prima di ogni scansione di una striscia di pellicola (particelle di polvere diventano puntini da eliminare)
  2. Posizionare i negativi sulla cornice per la scansione:
  • la guida indica di inserire le strisce con la parte dell'emulsione in alto, rivoltate alto-basso; in questo modo le foto sono scannerizzate nella giusta sequenza e con il verso corretto basso-alto e sinistra-destra
  • nei test appare invece una leggera sfocatura al massimo ingrandimento, forse dovuto al leggero incurvamento dei negativi vecchi o alla taratura dello scanner usato; in questo caso si possono voltare i negativi e scansionarli con la parte lucida in alto; prima della scansione sarà necessario invertire i lati orizzontalmente e verticalmente
  1. Pulire anche i negativi con lo stesso panno o con un pennello di martora morbido e soprattutto sempre pulito
  2. Posizionare la cornice secondo le istruzioni

Configurazione dello scanner

Figura 1

Pannello principale:

  • Tipo pellicola - pellicola / negativa a colori
  • Tipo immagine: colore 24 bit (è sufficiente)
  • Risoluzione: vedi dopo
  • Dimensione documento: rilevato automaticamente
  • Ritaglia: On
  • Maschera di contrasto: NO
  • Riduzione grana: NO
  • Ripristino colore: NO
  • Correzione retroilluminazione: NO
  • Rimozione polvere: NO

Pannello Acquisisci

  • Destinazione: Personalizzato (selezionare la directory, una per ogni pellicola, nome ad esempio <anno>-<mese>-<progressivo mese (A,B,C,...)>-Macchina fotografica>-<Note>
  • Formato immagine: JPEG > Opzioni: Livello di compressione 1, Codificazione: Standard


Figura 2

Pannello Configurazione

  • Selezionare Controlli colore
  • Applica automaticamente esposizione automatica: SI
  • Visualizzazione gamma: 1.8 (anziché standard)
  • Livello esposizione: Basso (altrimenti la correzione è troppo drasrica e taglia sia bassi che alti)

Scelta della risoluzione

 

Lo scanner Epson V330 ha una risoluzione massima di 4800dpi non interlacciato (quindi effettivi), ottima performance che in alcuni modelli successivi arriva anche a 6200.
La risoluzione però ha importanza anche per la dimensione in stampa oltre che per la massima qualità. Essendo il negativo di soli 24x36mm solo una risoluzione elevata consente la stampa in dimensioni "fotografiche" mantenendo una buona qualità di stampa (300dpi è ottimale). Il rapporto tra dpi e dimensioni stampa è riportato in tabella, facendo riferimento ai classici formati di stampa (Nota: le misure in pixel sono ricavate da alcune scansioni e dipendono dal ritaglio automatico dello scanner)

Risoluzione DPI

Altezza (px)

Larghezza (px)

Altezza (cm)

Larghezza (cm)

2400

2152

3344

18

24

3200

2837

4373

24

30

4800

4487

6575

40

50

La qualità massima si raggiunge a 3200, di conseguenza, considerando che aumentando i dpi aumenta anche il tempo di scansione (diventa minuti per negativo) conviene adottare 2400 per le foto "famigliari", 3200 per le foto "artistiche" e 4800 solo per le foto che si vogliono stampare in grande formato dalla copia digitale anziché dall'originale in negativo.
Nella visione su schermo PC o monitor TV i dpi sono molto inferiori, per uno schermo non 4K (72dpi) l'immagine scansionata a 2400dpi arriva al 100% con una dimensione di 75x110cm.

La necessità della correzione del colore

 

Come premesso per la fruizione delle copie digitalizzate sarà quasi sempre necessario un intervento di correzione del colore. Non di correzione rispetto ai colori effettivi della scena ritratta in foto, cosa impossibile perché dipende dalla temperatura di colore della illuminazione naturale o artificiale presente in quell'istante. Non è neanche una correzione rispetto ai colori standard come visibili al momento della foto, perché sarebbe stato necessario fotografare assieme al soggetto la tavola dei colori standard (come si fa per le foto professionali di quadri od oggetti per cataloghi). E' una correzione rispetto alla nostra aspettativa, per esempio del colore della pelle della moglie o della figlia in quella foto al mare. Il riferimento molto frequentemente sarà la stampa fotografica fatta quando la pellicola è stata sviluppata.

Le negative a colori sono praticamente tutte conformi al processo di sviluppo Kodak C-41 e le pellicole negative C-41 hanno una mascheratura arancione che deve essere eliminata in stampa o scansione. Inoltre le macchine di stampa dei laboratori fotografici di un tempo avevano la possibilità di inserire filtraggi migliorativi, come il diffuso filtraggio già citato per conferire toni "caldi" alla foto.

Il software di scansione selezionando "pellicola a colori" applica la correzione necessaria per annullare la mascheratura arancione e un filtraggio standard indipendente dalla foto e dal tipo di pellicola. Sarebbe logico che gli scanner e gli editor fotografici avessero tra le funzionalità di base il filtraggio C-41 e le sue varianti, ma a quanto pare così non è (forse sul costoso LightRoom di Adobe c'è qualcosa del genere).

Da considerare inoltre che i coloranti presenti nelle pellicole C-41 possono invecchiare e degradarsi nel tempo, modificando i colori originari. Dipende dalla conservazione, dal tipo e marca di pellicola, dallo sviluppo, dovrebbe essere meno frequente nelle pellicola più recenti (anni 2000). In questi caso la correzione dovrà essere forzatamente ad hoc.

 

Gli strumenti e le strategie di correzione del colore

 

Per la correzione abbiamo a disposizione il software associato allo scanner oppure un editor fotografico. Quest'ultimo però deve avere complete funzionalità di correzione del colore, ovvero la possibilità di agire indipendentemente e in modalità WYSIWYG (what you see is what you get) sui tre colori primari RGB (Red, Green, Blue) e corrispondente sui secondari (Ciano, Magenta e Giallo), come quelle presenti sul software dello scanner.  

Dobbiamo inoltre decidere se applicare la correzione su tutte le foto di una pellicola o solo su quelle che possono ancora interessare. Nel primo caso l'acquisizione di un album richiede molto più tempo, nel secondo una rapida visione dell'intero album sarebbe meno efficace.
Una strategia consigliata può essere:

  • se la pellicola è in buone condizioni (correzione leggera) acquisire senza correzioni foto per foto e riservare la correzione personalizzata alle foto da riutilizzare
  • se le foto digitalizzate sono in maggioranza con colori molto falsati intervenire in scansione sfruttando le maggiori possibilità del software di scansione

La correzione del colore con il software Epson Scan

Figura 3

Nel pannello di controllo (figura 1) il software Epson Scan mostra cinque possibilità di intervento (il nome viene evidenziato cliccando sull'icona):
(1) Esposizione automatica dell'immagine
(2) Regolazione istogrammi
(3) Correzione toni
(4) Regolazioni immagine
(5) Tavolozza colori

La prima con la configurazione scelta è sempre applicata. Le più efficaci ed utili sono la (2)(3)(4). L'intervento si fa ovviamente a vista dopo aver acquisito le foto in anteprima e per questo scopo conviene ingrandire la miniatura oppure passare in anteprima dalla modalità "Miniatura" alla modalità "Normale". Viene visualizzata in questo caso l'intera striscia della pellicola, selezionando con il mouse una foto si potrà vederla in formato pieno per operare con maggiore precisione.

Figura 4

Con la regolazione istogrammi (figura 3) si può agire sulla gamma dinamica, estendendola o riducendola (se ci sono parti dell'immagine che si possono sacrificare a beneficio di altre) rispetto a quella impostata dallo scanner. Il controllo dei toni (figura 4) consente di scegliere tra 5 curve alternative oltre a quella lineare standard, molto utile la curva "Apre le ombre" per foto con zone in ombre.  

Figura 5

Il Controllo immagini (Figura 5) consente la modifica dei 3 colori primari più la saturazione e il contrasto ed. Per convertire in toni "caldi" una immagine troppo fredda si può iniziare impostando la saturazione a +12, il ciano-rosso a +10 e il giallo-blu a -35, lasciando a 0 il magenta-verde. E poi procedere con interventi limitati fino a raggiungere l'effetto desiderato. Nella Figura 6 seguente è illustrato come, selezionando la modalità "Normale" nella visualizzazione, viene mostrata la striscia come la vede lo scanner senza apportare nessuna correzione; in particolare, non viene effettuata l'esposizione automatica.

 

La correzione con Paint Shop Pro

 

Paint ShopPro di Corel è un alternativa molto nota al costoso software LightRoom di Adobe, leader del settore (è comunque a pagamento ma una tantum e costo non eccessivo). L'editor RGB almeno sulla versione X9 non è "a vista" e quindi non adatto allo scopo. Si può agire con i tempi limitati necessari ad una operazione massiva come la digitalizzazione con le due funzionalità, per le quali si può iniziare come indicato, e in questa sequenza:

  • Effetti > Effetti Foto > Pellicola e filtri > Effetti pellicola: tonalità pelle vivide / Filtri creativi: personalzzato / Densità: 25
  • Regola > Correzione fotografica intelligente > Pannello di controlli sulla destra

Anche in questo caso si procede con interventi limitati e mirati fino a raggiungere l'effetto desiderato. Negli screenshot seguenti il pannello iniziale di Paintshop Pro X9 (figura 7), l'azione dell'effetto "Pellicola e filtri" (figura 8), l'effetto della funzione "Correzione fotografica intelligente" (Figura 9).


Figura 7


Figura 8

Figura 9

 

Le figure

 
  • Figura 1: Il pannello di Epson Scan con i comandi di configurazione, dopo aver attivao l'anteprima; sul secondo pannello anteprima, in alto, i comandi per ruotate e per invertire l'immagine
  • Figura 2: Il pannello di configurazione pellicola (si applica a tutte le foto); è selezionata la visualizzazione ingrandita della miniatura
  • Figura 3: Il pannello di regolazione dell'istogramma della singola foto
  • Figura 4: Il pannello di controllo dei toni
  • Figura 5: Il pannello di regolazione del colore della singola foto; l'anteprima della foto è mostrata nella modalità "normale", selezionata direttamente dalla striscia (vedi figura 6)
  • Figura 6: E' mostrata la striscia come la vede lo scanner senza apportare nessuna correzione
  • Figura 7: Il pannello iniziale di editing Paintshop Pro X9 con le funzioni di regolazione disponibili
  • Figura 8: Il pannello di Paintshop Pro X9 per la "regolazione fotografica intelligente"
  • Figura 9: Il pannello di Paintshop Pro X9 per la regolazione fine dell'effetto "Pellicola e filtri" selezionando "Tonalità pelle vivide".

Negativi in bianco  e nero e diapositive a colori

 

Il processo di scansione è più semplice in questi due casi. Nel caso del negativo B&N è necessario solo controllare ed eventualmente correggere (sempre per recuperare l'eventuale invecchiamento della pellicola) il contrasto e la gamma dinamica. Per le diapositive vale tutto quanto illustrato per le negative a colori, nel caso sia necessario recuperare un degrado della diapositiva originale, che però è meno probabile. Non è però necessario in questo caso recuperare l'azione del filtraggio operato in stampa, poiché la stampa non c'è.

 

2. Guida alla scansione dei negativi colore. Plustek OpticFilm 135 e Sofware VueScan

 

Plustek è un produttore cinese che è rimasto praticamente l'unico a proporre scanner per negativi di tipo semi-professionale e professionale con avanzamento automatico, quindi adatti anche a interventi di digitalizzazione che riguardano  decine o centinaia di pellicole. La velocità di acquisizione dipende però molto dalla risoluzione che si imposta e per risoluzioni elevate i tempi per pellicola rimangono comunque piuttosto lunghi, anche se inferiori (ma non di molto) a quelli degli scanner piani della Epson, essenzialmente per la minore manualità.

Il  software VueScan

 

I modelli Plustek ad avanzamento automatico sono venduti con un software di scannerizzazione proprietario (QuickScan) molto semplice e che non consente un risultato ottimale, oltre ad essere poco lineare nell'uso. Un programmatore che si chiama Hamrick ha però sviluppato anni fa un software di gestione della digitalizzazione molto completo e comprensivo di driver per molti scanner in commercio, tra cui ovviamente i Plustek, che è diventato uno standard nel settore. E' a pagamento ma di costo non elevato (60-70 $).

 

Pleliminari

 

I preliminari richiesti riguardano solo in questo caso la pulizia del film, le lente che effettuala scansione in questo caso è interna. Può succedere però che la lente si sporchi con polvere e l'effetto si vede sulla scansione. In questo per pulirla si può utilizzare semplice una bomboletta di aria ad alta pressione del tipo usato per pulire i circuiti stampati, avendo dura di far passare l'aria dalla fessura anteriore di inserimento caricatore a quella posteriore (ovviamente senza caricatore, vedi l'immagine sopra).

Configurazione - Sorgente

 

L'interfaccia di VueScan è anche disponibile in italiano e quindi usiamo questa. La prima configurazione riguarda ovviamente il tipo di pellicola e la modalità di scansione. Sono diversi campi con menu a tendina facilmente configurabili ma con possibili scelte alternative. Nelle immagini  seguenti sono presentate le configurazioni consigliate per una scansione più semplice e  rapida. Ovviamente deve essere scelta la modalità professionale. Nel seguito sono motivate le scelte per le configurazioni principali, le altre hanno usi specifici (per esempio acquisizione rapida di molte pellicole con minore qualità, e possono essere sperimentate senza grande sforzo.

  • Dispositivo scansione: può essere pellicola 35 mm o diapositiva
  • Tipo scansione: ovviamente può essere in alternativa "film diapositiva" o "pellicola B/N"
  • DPI Scanner: Visto che ci stiamo impegnando a salvare pellicole d'annata è consigliabile scegliere sempre la risoluzione massima (3600 DPI in questo caso) ma per foto meno "preziose" si puà scegliere per salvare spazio disco una risoluzione inferiore che sarà comunque sufficiente (1800 o 1200).
  • Scansione da anteprima: dovrebbe consentire un tempo di scansione leggermente inferiore
  • Cartella predefinita: dove andranno salvati i file nei quali è salvata la scansione di tutte le negative o diapositive di una pellicola. E' importante che abbia un nome che consenta facilmente di ritrovare le foto digitalizzate, Consigliamo un formato <data degli scatti in formato anglosassone (anno, mese)><id pellicola (numero progressivo separato per tipo o simili><breve descrizione di luogo e contenuto>
  • Nome file: Una funzione molto utile è l'attribuzione automatica del nome file per ogni negativo o diapositiva scansionata. Il formato consigliato prevede di inserire all'inizio i tre campi identificativi della pellicola, a seguire il software inserirà automaticamente la data della scansione e un numero progressivo. In questo modo ogni foto potrà essere sempre riportata alla cartella che contiene le altre foto della stessa pellicola.

Figure 1 e 2

Flitro

Questa scheda consente di abilitare le funzioni di correzione sull'intera immagine. Normalmente non sono necessarie èd è consigliabile non alterare l'immagine originale limitandosi a operare la correzione del colore che vediamo dopo. Da lasciare quindi per quando serve (immagini  scadenti da recuperare). La più interessante può essere la riduzione della grana, che però non è molto efficace, conviene riservarla alle pellicole ad alto ISO (400 e più) facendo un test, selezionando Leggera e Pesante (oltre che ovviamente Nessuno) e controllando l'efficacia ingrandendo l'immagine

Figure 3 e 4

Destinazione

Questa scheda serve per decidere il formato del file nel quale è memorizzata la scansione. Normalmente sarà un normale JPEG, la scelta più semplice e versatile. In questo caso, visto che la dimensione dei file non è più un problema da anni, è consigliabile mantenere la compressione al minimo, quindi nessuna riduzione delle dimensioni, qualità prossima a 100 (consigliato 95 perché con 100 cresce sensibilmente con miglioramenti molto marginali).
Se invece l'obiettivo è editare e correggere ulteriormente le immagini con Adobe LightRoom o con PaintShop òe imagini vanno salvate in formato non compresso RAW.

Figura 5

Acquisire gli originali in digitale

Un volta inserite queste configurazioni iniziali si possono digitalizzare gli originali. Se sono negativi a colori saranno tipicamente in strisce di 4 foto, mentre se sono in bianco e nero lo standard di archiviazione era di 6 foto, le diapositive sono invece consegnate dai laboratori dentro a cornicette e quindi sono singole (e spesso purtroppo non numerate). I caricatori forniti con lo scanner sono per 6 negativi o 4 diapositive. Fatta questa premessa i passi da compiere, piuttosto intuitivi, sono i seguenti (con riferimento alle figure 1 e 2).

  1. Inserire le negative o le diapositive nei caricatori (che sono di due tipi diversi). Per essere nel corretto posizionamento destra-sinistra devono essere inserite col il lato del supporto (quello lucido) sopra e con quello della emulsione (opaco) sotto. Il verso ovviamente deve essere crescente, ovvero la prima immagine della striscia nella finestra 1 del caricatore e così via.

  2. Inserire il caricatore nello scanner fino a sentire che è bloccato e pronto per lo scorrimento.

  3. Scegliere la modalità di "Scansione Batch". La più semplice è "Elenco", per 4 negativi si dovrà inserire come specifica 1-4, per i B&N 1-6, se ci sono negativi da saltare sarà 1,3-6 per saltare il 2, stessa logica delle pagine da stampare in Word.

  4. Dare il comando "Anteprima". Con la configurazione proposta la scansione in anteprima viene effettuata alla stessa risoluzione della scansione finale, questo da' un vantaggio nel controllo dell'immagine che è più preciso, al prezzo di un leggero aumento del tempo. Inoltre, da questo punto in poi tutte le successive operazioni sulla scansione saranno unicamente via software e non più sulle pellicole originali, con un certo risparmio dei tempi.

  5. Visualizzare le immagini nel riquadro "Panoramica" ed effettuare le correzioni di base. Per operare al meglio conviene utilizzare per Vuescan tutto lo schermo del PC. Le correzioni di base sono: A) orientamento della foto: riportarla in orizzontale o verticale a seconda delle modalità di ripresa e al corretto verso alto e basso. B) selezionare i corretti contorni dell'immagine, il software fa automaticamente questa operazione escludendo la cornice, ma a volte un aggiustamento è necessario.

  6. Procedere alla regolazione di contrasto, luminosità e colore con i comandi del pannello "Colore" che vediamo nella sezione successiva.

  7. Dopo aver completato la regolazione (quando è necessaria) salvare sulla cartella selezionatala la foto digitalizzata con il comando "Salva", l'avanzamento viene mostrato in basso a destra, Alla fine il tasto "Salva" viene disabilitato (diventa grigio) e si deve passare alla foto successiva da cambiare. Il salvataggio a risoluzione massima può durare più di un minuto.

 

Colore

La regolazione del colore è l'operazione più complessa nella digitalizzazione, specialmente per le negative, un po' meno per le diapositive. Le possibilità di intervento non sono estese come nel software Epson ma alla fine sono più efficaci, anche e soprattutto per la maggiore efficacia della regolazione automatica, che comunque non sempre raggiunge lo scopo.
Per effettuare la regolazione automatica è necessario impostare prima della scansione di anteprima la selezione "Livelli automatici" (fig. 7) per tutte le negative o diapositive che stiamo per scansionare.
Se la regolazione automatica non fornisce una immagine soddisfacente le correzioni sono disponibili le regolazioni manuali elencate nel seguito.

  • Bilanciamento colore: la correzione automatica si può cambiar, scegliendo una delle 8 alternative, per esempio quella per ritratto o quella per paesaggi. Non sempre però si ottengono risultati diversi.
  • Punto bianco e punto nero, massima intensità del bianco o del nero nell'immagine, agisce sul contrasto
  • Curva bassa: regola complessivamente i tre canali colori primari sulla scala di bassa luminosità. Agisce sulla saturazione dell'immagine
  • Curva alta: regola complessivamente i tre canali colori primari sulla scala di alta luminosità. Agisce sulla illuminazione dell'immagine
  • Luminosità: agisce sulla luminosità senza intervenire sul bilanciamento dei colori
  • Luminosità rosso: regola il canale rosso delle foto a colori e per differenza il canale verde, colore complementare, aumentando la luminosità fa diminuire quella del verde, limitando eventuali dominanze
  • Luminosità verde: regola il canale verde delle foto a colori e per differenza il canale rosso, colore complementare
  • Luminosità blu:regola il canale blu delle foto a colori e per differenza il giallo, colore complementare

Figure 6 e 7

Come agire per le regolazione del colore

 

 

La esposizione automatica del colore di Vuescan (selezione "Livelli automatici")  è molto efficace in due condizioni: A) per negativi e diapositive correttamente esposte e senza contrasto troppo elevato tra parti chiare e parti scure; B) se per la pellicola (produttore, marca e tipo, vedi esempio in fig.7)  è disponibile il bilanciamento personalizzato.

Le pellicole disponibili con bilanciamento personalizzato sono molte, in particolare per la Kodak che era l principale produttore ci sono quasi tutte anche nelle loro successive versioni; alcune marche meno diffuse in ambito internazione come Perutz, Orwo, Ferrania non sono presente e in questo e' possibile scegliere un filtraggio  "GENERIC". E' importante cercare sul web l'effettiva marca e tipo anche quando non presente in modo chiaro sul bordo perforato del film. Ad esempio per Kodak spesso veniva indicato solo un codice di 4 cifre, ma esistono dei siti che forniscono il tipo di film a cui si riferisce il codice.

Quando l'immagine digitalizzata mostrata do Vuescan è soddisfacente si può saltare la regolazione e salvare la foto. Altrimenti le azioni consigliate sono le seguenti:

  1. Provare per prima cosa un diverso algoritmo di bilanciamento colore tra quelli disponibili (vedi fig.7), conforme al soggetto e/o alle condizioni al momento dello scatto. Procedere  poi con le correzioni.
  2. Prima di ogni correzione segnare la percentuale indicata nello slider per il bilanciamento automatico, per tornarvi facilmente se  la correzione non fosse efficace
  3. Nel caso di luminosità non corretta correggere con l'apposito slider, In alternativa provare anche con "Curva bassa", (decrementando aumenta la luminosità) o "curva alta" (la variazione dipende dal bilanciamento colore):
  4. Se il contrasto non è quello atteso agire su "Punto nero" e "Punto bianco", portandoli rispettivamente al massimo e al minimo si aumenta il contrasto. L'effetto comunque non è molto marcato e non è facile da gestire.
  5. Se è necessario correggere un colore dominante (il caso più frequente) è necessario operare sui tre colori primari, tenendo conto dei loro complementari e dei colori composti (per esempio  se la dominante è viola il viola si ottiene da rosso+blu). Per correggere ad esempio una immagine troppo fredda si deve diminuire la luminosità del blu, in qesto modo si migliora anche il colorito della pelle. Le azioni su rosso e verde sono meno semplici perché aumentando il rosso si riduce il verde e si rischia di passare a una dominante viola. Operazione non semplice, bisogna procedere per tentativi evitando sempre le correzioni troppo marcate.

La correzione ottenibile con il software Vuescan, includendo gli interventi manuali, è spesso sufficiente per ottenere immagini soddisfacenti pubblicabili o stampabili anche in grandi dimensioni. Come già riportato nella sezione precedente dedicata allo scanner Epson a tecnologia flatbed, rimane comunque er i casi più difficilila possibilità di un editing ulteriore con un software dedicato come PaintShop Pro illustrato sinteticamente in una sezione precedente.

 

© Alberto Maurizio Truffi - Musica & Memoria Ottobre 2020 / Ottobre 2023

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