Claude Channes - Mao-Mao

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Le Vietnam brûle et moi je hurle Mao Mao
Johnson rigole et moi je vole Mao Mao
le napalm coule et moi je roule Mao Mao
les villes crèvent et moi je rêve Mao Mao
les putains crient et moi je ris Mao Mao
le ris est fou et moi je joue Mao Mao

Il Vietnam brucia e io urlo Mao Mao
Johnson ride e io volo Mao Mao
il napalm scorre e io guido Mao Mao
le città muoiono e io sogno Mao Mao
le puttane gridano e io rido Mao Mao
la risata è pazza e io gioco Mao Mao

C'est le petit livre rouge
qui fait que tout enfin bouge.

Questo è il libretto rosso
che fa muovere tutto.

L'impérialisme dicte partout sa loi,
la révolution n'est pas un dîner,
la bombe A est un tigre en papier,
les masses sont les véritables héros.

L'imperialismo detta ovunque la sua legge,
la rivoluzione non è un pranzo di gala,
la bomba A è una tigre di carta,
le masse sono i veri eroi.

Les ricains tuent et moi je mue Mao Mao
les fous sont rois et moi je bois Mao Mao
les bombes tonnent et moi je sonne Mao Mao
les bébés fuient et moi je fuis Mao Mao
les russes mangent et moi je danse Mao Mao
Giáp dénonce, je renonce Mao Mao

Gli americani uccidono e io cresco Mao Mao
i pazzi sono Re e io bevo Mao Mao
le bombe tuonano e io suono Mao Mao
i bambini fuggono e io fuggo Mao Mao
i russi mangiano e io ballo Mao Mao
Giap denuncia, io rinuncio Mao Mao

C'est le petit livre rouge
qui fait que tout enfin bouge.

Questo è il libretto rosso
che fa muovere tutto.

La base de l'armée, c'est le soldat,
le vrai pouvoir est au bout du fusil,
les monstres seront tous anéantis,
l'ennemi ne périt pas de lui-même.

La base dell'esercito è il soldato
il vero potere è nella canna del fucile,
i mostri saranno tutti annientati,
il nemico non muore per conto suo.

Mao Mao
Mao Mao
Mao Mao
Mao Mao

Mao Mao
Mao Mao
Mao Mao
Mao Mao

   

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Note

Il testo francese originale e tradotto dell'ironica canzone scritta e composta da Gérard Guégan e Gérard Hugé e interpretata da Claude Channes per la colonna sonora del film di Jean Luc Godard del 1967 "La chinoise" (in Italia ovviamente "La cinese"). La canzone è abilmente strutturata in una prima strofa dedicata all'indifferenza del mondo occidentale, una seconda strofa che riporta letteralmente alcuni dei più celebri "pensieri di Mao" e il bridge che cita espressamente l'altrettanto celebre, allora, "Libretto rosso dei pensieri di Mao". Ironia e riflessione sul fenomeno allora crescente di fascinazione nella sinistra occidentale (in Francia come in Italia) del "pensiero di Mao". Poco gradita però dai "filo-cinesi" che hanno criticato film e canzoni.
Si registra una versione italiana di Gian Pieretti dell'anno dopo, nel quale il testo (di Cesare Gigli) è del tutto edulcorato e reso quasi incomprensibile quasi sicuramente per i diktat della casa discografica che temeva che altrimenti, con riferimenti politici, non sarebbe passato per radio e non avrebbe avuto successo. Non l'ha avuto comunque.
C'è anche una versione italiana dello stesso Claude Channes, curato dalla casa discografica francese (Fontana), ma il testo non è reperibile e quindi non è noto se sia lo stesso o un altro più fedele.

 

© Musica & Memoria Aprile 2018 / Testo originale di Gérard Guégan  trascritto e tradotto per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita

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