Una versione italiana dell'ironica canzone scritta e composta da
Gérard Guégan e Gérard Hugé e interpretata da Claude Channes per la
colonna sonora del film di Jean Luc Godard
del 1967 "La chinoise" (in
Italia ovviamente "La cinese").
Il '68 stava per arrivare anche in Europa (il singolo è stato pubblicato
il 15 dicembre 1967) ma nessuno se l'aspettava e i discografici italiani hanno dato
incautamente la consegna all'autore del testo
italiano Cesare Gigli, il figlio del celebre tenore Silvio, regista e
anche ironico e originale autore di canzoni e programmi televisivi, di
evitare ogni riferimento alla politica, alla Cina e a
Mao Tze Tung. Che
rimane solo, quasi incomprensibile, alla fine dei versi, ma con
l'accento sulla "o" alla francese.
Una canzone che diventa quindi una quasi incomprensibile rassegna di
luoghi comuni spesso incoerenti (come il verso sull'imperialismo) e che
quindi con l'arrivo del '68 un paio di mesi dopo suonava completamente
fuori tempo (e sarà pressoché ignorata e subito dimenticata).
Mentre invece la versione originale (leggi
il testo tradotto) era molto
più diretta e comprensibile, strutturata in una prima strofa dedicata
all'indifferenza del mondo occidentale, una seconda strofa che riportava
letteralmente alcuni dei più celebri "pensieri di Mao" e il bridge che
citava espressamente l'altrettanto celebre, allora, "Libretto rosso dei
pensieri di Mao". |