Seconda cover molto ben scelta da parte dei Corvi e del loro manager del primo
periodo, Alfredo Rossi della casa discografica Ariston, dopo il grande successo
di Un ragazzo di strada.
L'originale, non un grande ed eclatante successo internazionale, un minor-hit in
USA nel '67, era il brano
più noto del gruppo americano
Electric Prunes,
I Had Too Much To Dream (ho avuto
troppe cose da sognare). Come al solito piuttosto lontano dall'originale il testo
della versione italiana, curata da Nisa (Nicola Salerno, già autore di Un
ragazzo di strada) e Franco Califano. Nonostante la presenza di Califano la
canzone, come quasi tutte quelle di Nisa, parla di un ragazzo che ci rimane
molto male ad essere lasciato dalla sua lei. Molto buona la esecuzione dei Corvi dal
punto di vista musicale, compresa la ricostruzione delle particolari sonorità ed
effetti (la canzone originale iniziava con una chitarra elettrica registrata al
contrario) |
Il brano originale.
I Had Too Much To
Dream (Last Night) era di Nancie Mantz e Annette Tucker, la stessa coppia di
autrici che aveva già firmato per i Brogues
I Ain't No Miracle Worker,
alias Un ragazzo di strada. E' quindi probabile che seguendo questa traccia
all'Ariston, aiutati anche dal buon successo in USA (#11 Billboard) siano arrivati a scoprire quest'altra potente canzone
rock-psichedelica. Le "Prugne elettriche" raggiunsero ancora il successo con Get Me to the World on Time e un loro brano, Kyrie Eleison, tratto da un
successivo LP che era in sostanza una "messa beat" (anche a Los Angeles era
venuta la stessa bizzarra idea che aveva ispirato diversi complessi italiani,
come ad esempio i Barritas) sarebbe poi stato inserito nella colonna sonora del
celebre film Easy Rider. (Nell'immagine
la copertina del 45 giri olandese). La traduzione del brano degli
Electric Prunes si può
leggere qui. |