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Gene Guglielmi - E voi, e voi, e voi (1967)

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 Mini, mini, mini / Le cover / Le canzoni di protesta / Jacques Dutronc - Et moi, et moi, et moi

Testo

   

Un marziano parlò una sera
a noi a noi
su Marte è sempre primavera
e il perché lui ci spiegò
se è vero non lo so
ma lui cosi parlò:

"Non ho problemi di amori
e voi, e voi, e voi
non fate che giocar coi cuori
cosa cercate di scoprir
la vita non è tutta qui
la vita non è tutta qui

Non ho problemi di liquori
e voi, e voi, e voi
siete sempre in preda ai vapori
cosa credete di scoprir
bevendo notte e di
la vita non è tutta qui

Non ho problemi di denari
e voi, e voi, e voi
cercate sempre nuovi affari
con la mania di arricchirvi
cosa credete di scoprir
la vita non e tutta qui

Non so parlare di partiti
e voi, e voi, e voi
per la politica fate riti
cercate almeno di imparar
se val la pena o no
di litigar per tutto ciò

Non ho problemi di eleganza
e voi, e voi, e voi
seguite sempre moda e usanza
invece di restare così
cercate di capir
se la vita è questa qui

Non ho il problema dell'età
e voi, e voi, e voi
ve ne togliete la metà
cosa credete di ottener
la carta d'identità
la stessa resterà

Non so parlare di giocatori
e voi, e voi, e voi
sapete tutto sui loro colori
sto cercando di scoprir
se la vita e questa qui

Non ho problemi di motori
e voi, e voi, e voi
pensate solo ai carburatori
sto cercando di scoprir
se la vita e questa qui
se la vita e questa qui
se la vita e questa qui"
...

   

Note

     
 

Una versione piuttosto opinabile, da parte di Gene Guglielmi, uno dei primi cantanti beat italiani (vedi il suo "manifesto" I capelli lunghi) del successo francese di Jacques Dutronc del 1966, suo disco di esordio come solista, dopo aver scritto alcune canzone per la sua compagna dell'epoca Francoise Hardy.
Mentre l'originale era un pezzo veramente notevole come testo, quasi profetico (vedi il testo in francese e la traduzione), la trasposizione in italiano non è altro che una sequenza di luoghi comuni e di critiche a facili bersagli, con un collegamento molto vago rappresentato dal "marziano" (usato però in modo molto diverso dall'originale) che sembra piuttosto ispirato ad un noto racconto di Ennio Flaiano di qualche anno prima (Un marziano a Roma, 1954), peraltro non il miglior lavoro artistico del grande soggettista e sceneggiatore.
Col risultato che, mentre l'originale era una interessante riflessione introspettiva ("ed io, ed io, ed io"), questa versione italiana diventa una specie di scontata predica ("e voi, e voi, e voi"). Se la memoria non ci inganna anche il grande cantautore Sergio Endrigo ebbe a suo tempo a rimarcare la inutilità di queste versioni così fuorvianti.
Sul retro un'altra trasposizione da Dutronc: Mini, mini, mini.

(Disco CAR Records - la casa discografica di Carlo Alberto Rossi - CRJ NP 1023)

 
     

© Note Musica & Memoria 2008 / Testo originale riprodotto per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita

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