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Gino Paoli - Senza fine (1961)

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Senza fine,
tu trascini la nostra vita,
senza un attimo di respiro
per sognare,
per potere ricordare
quel che abbiamo già vissuto.

Senza fine,
tu sei un attimo senza fine,
non hai ieri e non hai domani
tutto è ormai
nelle tue mani, mani grandi,
mani senza fine.

Non m'importa della Luna,
non m'importa delle stelle.
Tu per me sei Luna e stelle,
tu per me... sei Sole e cielo,
tu per me sei tutto quanto,
tutto quanto... voglio avere.

Non m'importa della Luna,
non m'importa delle stelle.
Tu per me sei Luna e stelle,
tu per me... sei Sole e cielo,
tu per me sei tutto quanto,
tutto quanto... voglio avere.

Senza fine,
la la là la la là la là la

 
   

Note

 

Un altro classico di Gino Paoli, composto dal cantautore genovese nel 1961, che si affianca alle altre sue famose canzoni del primo periodo di attività. Anche in questo caso il risultato è ottenuto con la massima semplicità, dal punto di vista musicale, tonalità in DO maggiore, un ritmo ternario in 3/4 con la sequenza di una minima e di una semiminima e due semplici incisi con una scala ascendente. L'accompagnamento della mano sinistra inizia con il solito giro di DO adottato da Paoli nelle sue canzoni del primo periodo, seguito da una parte centrale con un giro di accordi più elaborato. E poi il testo che si colloca in modo ambiguo a metà tra l'adorazione dell'amata e il malcelato desiderio di fuggire dall'ossessione per lei.

Il brano è anche il più noto a livello internazionale per il cantautore di Genova, perché è stato scelto come colonna sonora, anche per la coerenza del testo, di un film molto celebre, e capolavoro assoluto nel suo genere, Il volo della Fenice (The Flight of The Phoenix) di Robert Aldrich, con James Stewart, Ernest Borgnine, Richard Attenbourgh, Hardy Kruger e, quinto protagonista principale, il C-82 Packet della Fairchild, da noi noto (era usato sin dai tempi della II guerra mondiale) come "vagone volante". Un film abbastanza famoso da generare un remake nel 2004, diretto da John Moore con Dennis Quaid nella parte di James Stewart, ambientato nel deserto del Gobi anziché nel Sahara ma molto fedele alla trama originale, con in più almeno un personaggio femminile (nell'originale erano tutti uomini) e a bordo ora di un C-119 Flying Boxcar, il successore degli anni '50 del C-82 del film del 1965.

La canzone nella versione originale del film era cantata (e trasmessa dalla radio) da Connie Francis, la cantante italo-americana (vero nome Concetta Franconero) ancora nella top-10 easy listening a metà degli anni '60 dopo essere stata spesso al top in USA negli ultimi anni '50 e primi '60. La canzone era stata interpretata dalla Francis apposta per questo film, nella versione italiana era invece interpretata da Ornella Vanoni.

Di Gino Paoli vedi anche: Sapore di sale, Il cielo in una stanza

 

© Musica & Memoria 2013 / Testo originale di Gino Paoli, riprodotto per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / La partitura proposta è una trascrizione originale di M&M e non una copia di spartiti esistenti ed è quindi libera da diritti e utilizzabile con licenza Creative Commons come tutto il materiale del sito / Copia per usi commerciali non consentita / Eventuali inesattezze nello spartito possono essere segnalate al webmaster.

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