Lesley Gore - Va tu sei libero (You Don't Own Me)

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Il mio nome non pronunciarlo
più per favore
il tuo nome l'ho già cancellato dal mio cuore

Va tu sei libero va ma ricordati
che come me un dì
tu soffrirai così

Ma il mio nome sulle tue labbra
ancora tornerà
il tuo cuore
sicuramente mi cercherà

Ma non illuderti che possa attenderti
se te ne vai da me
no, non tornare più

Va tu sei libero, e va ma ricordati
che colpa tua sarà
se mi rimpiangerai

Ma non illuderti che possa attenderti
se te ne vai da me
non tornare più

E va tu sei libero, e va ma ricordati
che colpa tua sarà
se mi rimpiangerai

   

Note

 

Lesley Gore è la cantante americana diventata famosa da adolescente per un paio di successi rivolti proprio al mondo delle ragazzine, la notissima "It's My Party" (#5 in USA nel 1963, quando lei aveva 16 anni) e il sequel "It's Judy's Turn To Cry". Il primo brano lo conoscono tutti in Italia perché accompagna nella colonna sonora il momento culminante di un film passato sulle TV private circa un milione di volte, Piccola peste (Problem Child, 1990, di Dennis Dugan) ed è incentrato su una festa di compleanno rovinata dalla rivale in amore. A questi primi due successi ne seguirono altri, sempre di genere pop e pre-beat, molti dei quali nella top-ten USA, tra cui questo You Don't Own Me, che arrivò al numero 2, dietro solo ai Beatles.

La cantante però non era esattamente, nella vita, la classica ragazzina americana baciata dal successo. Tanto per iniziare decise di continuare gli studi e di frequentare il college dai 18 anni in poi, limitando così inevitabilmente le sue prospettive di carriera. E poi c'è questo brano, molto edulcorato nella versione italiana (anzi, quasi del tutto annullato), ma ben più diretto in quella originale, dove viene affermato, forse per la prima volta con tanta decisione, che una donna è libera e non appartiene a nessuno. Neanche a nessuno schema precostituito, come Gore confermerà anni dopo annunciando la propria scelta in campo sessuale, maturata proprio negli anni della seconda adolescenza.

Scelta sessuale e tema della canzone l'hanno fatta definire a molti negli anni successivi una anticipazione del femminismo. D'altra parte lo slogan delle femministe anni '70 era "io sono mia" e Gore cantava in modo molto convinto (da vedere il video, disponibile su YouTube) "io non sono una tua proprietà". E forse se ne è accorto qualcuno anche nel 1965 ed è questo uno dei motivi del suo successo.

Il ricco mercato italiano attirava anche cantanti poco noti da noi e così una versione nella nostra lingua è stata preparata anche in questo caso, con una volonterosa interpretazione della cantante newyorchese, attenta a pronunciare in modo intellegibile i versi, anche se la forza travolgente dell'originale inevitabilmente si perde. Puoi leggere il testo originale tradotto qui. Un'altra versione, anche precedente a quella di Lesley Gore, da isabella Iannetti, presentata al Cantagiro dell'anno prima, il 1964.

(Disco MERCURY MCF 127140 ANNO 1965)

 

© Musica & Memoria 2010 / Testo originale italiano trascritto e riprodotto per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita

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