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Bonnie Dobson - Morning Dew (1962) |
Take me for a walk in the morning dew, my honey |
Fammi fare una passeggiata nella rugiada del mattina, tesoro mio |
But listen, I hear a man moaning, lord |
Ma, ascolta, ho sentito un uomo gemere, o Signore |
But I thought I heard my baby crying mama |
Ma ho sentito il mio bambino piangere, mamma mia |
Oh where have all the people gone? |
Oh, dove è andata tutta la gente? |
Won't you take me for a walk in the morning dew my love |
Non vorresti farmi fare una passeggiata nella rugiada del mattina,
tesoro mio? |
But I thought I heard my baby crying mama |
Ma ho sentito il mio bambino piangere, mamma |
Oh where have all the people gone? |
Oh, dove è andata tutta la gente? |
Fred Neil Lyrics (1964) |
Walk me out on the morning dew,
my honey |
Portami fuori nella rugiada del mattino |
Thought I heard a young girl cryin` Lord |
Mi sembrava di aver sentito una ragazza
piangere mamma |
Where have all the people gone, my honey? |
Oh, dove è andata tutta la gente? |
Thought I heard my baby cryin` mama |
Mi sembrava di aver sentito un ragazzo
piangere mamma |
Walk me out on the morning dew,
my honey |
Portami fuori nella rugiada del mattino |
Strofa aggiunta da Tim Rose |
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Now there is no more morning dew |
Ora non c'è più
la rugiada del mattino |
Note |
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Morning Dew è una delle più celebri
canzoni dedicate all'incubo di una guerra termonucleare globale. E'
stata scritta e composta dalla musicista folk canadese
Bonnie Dobson a 20 anni, nel 1960,
era la sua prima canzone. La "guerra fredda" ancora al suo apice,
gli arsenali atomici di USA e URSS in espansione, le esercitazioni a
scuola e nei posti di lavoro e la possibilità che anche per un
semplice errore poteva scoppiare costituivano una preoccupazione
incombente per un mondo di giovani, in pieno
baby boom, che stava aspettando
invece l'esplosione di creatività degli anni '60. |
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Morning Dew è una canzone che però ha avuto una storia lunga ma niente affatto lineare. Presentata da Bonnie Dobson in alcuni folk club nel 1961 e poi registrata nel 1962 al Gerdel Folk City di L.A. assieme ad una manciata di altre canzoni folk o scritte da lei. Non pubblicata quell'anno e neanche registrati i diritti, è rimasta semi sconosciuta (come l'autrice) fino al 1964, quando il cantautore folk Fred Neil l'ha ripresa per il suo album Tear Down THe Walls, cambiando in parte il testo, ma mantenendo completamente il senso e il ritmo. Nello stesso anno un altro cantautore, Tim Rose, ne ha pubblicato su singolo una sua versione accelerata più in stile rock rock (piuttosto scarsa) con lo stesso testo modificato da Fred Neil più una strofa finale aggiunta da lui e, non essendo registrati i diritti, l'ha registrata come sua (1). Un'operazione che non ha lasciato una grande stima su di lui come persona, ma la canzone è diventata abbastanza nota da essere ripresa da molti altri gruppi tra cui i Grateful Dead, che ne hanno fatto un cavallo di battaglia (partendo però dalla versione di Fred Neil) in innumerevoli concerti e un classico del folk-rock con i celeberrimi e interminabili assoli di chitarra elettrica di Jerry Garcia. |
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Dal punto di vista
musicale è una semplice ballata folk del tipo a domanda-risposta,
ispirata probabilmente a Where
Have All The Flowers Gone? di Pete Seeger (pubblicata la prima
volta lo stesso anno, me eseguita nel giro folk dal 1956). Una donna
e un uomo, sopravvissuti per ora al disastro si scambiano domande
senza risposta. Più personali le domande nella seconda versione di
Fred Neil e un'ulteriore aggiunta col "senno di poi" di Tim Rose
(c'era stata nel frattempo la crisi di Cuba e ci eravamo andati
molto vicino a quello scenario) ma cambia poco il
senso fatale e drammatico ma assolutamente privo di enfasi che è la
forza di questa canzone. |
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(1) Come racconta Robert Plant: "Dobson è troppo modesta per
dire che è andata a Folkways dopo le prove a Gerdes Folk City con
Bob Dylan e Phil Ochs - i tre hanno un confronto acustico nel
piccolo seminterrato. Tutte e tre le canzoni di quel giorno (testi e
accordi) sono state pubblicate con un regolare spartito. Dylan lo
registrò con la Columbia (la canzone era Blind Boy Grunt) ma la
canzone di Dobson non è stata registrata formalmente anche se Jac
Holzman di Elektra aveva messo sotto contratto Bonnie con la sua
derivazione Nina Music, e nulla ha impedito a Rose di aggiungere il
suo s |
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© Traduzione Alberto Maurizio Truffi - Giugno 2020 / Riproduzione del testo originale di Bonnie Dobson per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita |