Sergio Endrigo - La ballata dell'ex |
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Andava per i boschi con due mitra e tre bombe a mano |
Andava per i boschi con due mitra e tre bombe a mano |
In soli cinque anni questa guerra è già finita |
E scese dai suoi monti per i boschi fino al piano |
E torna al suo paese che è rimasto sempre quello |
E vogliono sapere perché come quando e dove
(1) |
Se il tempo è galantuomo io son figlio di nessuno |
Andavi per i boschi con due mitra e tre bombe a mano... |
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Note |
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Un brano degli anni '60 dalla tematica veramente originale: la guerra partigiana, ma con un taglio ironico e non celebrativo, che sottolinea la distanza tra i sogni e la realtà degli anni '50, con la ritrovata continuità, in molti aspetti, all'Italia di prima della guerra, e degli anni '60, con l'arrivo al governo e al potere (2), nel primo centro-sinistra, di alcuni di quei compagni (si riferisce al partito socialista) degli anni della guerra. |
Interessante infine il riferimento (1) ai regolamenti di conti verificatisi nei giorni della liberazione, e anche in quelli immediatamente successivi, oggetto di inchieste giornalistiche pubblicizzate con grande clamore in particolare dal giornalista Giampaolo Pansa ("Il sangue dei vinti", "La grande bugia") e tendenti a una sorta di pareggio delle colpe tra le due parti, con assoluzioni (o condanne) equamente distribuite. |
Come si vede non era affatto un argomento tabù, né per la destra, che da sempre opponeva, ad esempio, l'uccisione dei sette fratelli Govoni a quella dei sette fratelli Cervi, né per la sinistra, che ne parlava in canzoni come queste o in notissimi romanzi come La ragazza di Bube di Carlo Cassola, da cui è stato tratto nel 1963 il film di successo con lo stesso titolo, regista Luigi Comencini e interprete principale Claudia Cardinale. Bube era appunto il nome di battaglia di un partigiano toscano accusato e condannato per l'uccisione di fascisti a guerra finita, e infine catturato dopo essere fuggito all'estero e incarcerato per lunghi anni. |
Nessun tabù e nessuna verità nascosta da rivelare quindi, ma soltanto un tentativo di rivendere come nuove informazioni vecchie a lettori smemorati e desiderosi di trovare argomenti per liquidare la "memoria della resistenza" (titolo peraltro del miglior libro sulla guerra partigiana, scritto da Mario Spinella). Sarebbe utile semmai riflettere sui limiti del perdono, della giustizia e della vendetta, nel contesto a noi ormai estraneo e sconosciuto di una guerra spietata, dopo aver fissato in modo condiviso le rispettive responsabilità, ormai consegnate alla storia. |
Almeno, questo pensiamo noi, se avete idee diverse e commenti: scriveteci. |
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Musica & Memoria Ottobre 2006 / Testo originale di Sergio Endrigo riprodotto per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita |