Bob Dylan - Just Like A Woman (1966) |
Nobody feels any pain |
Nessuno può provare un dolore |
She takes just like a woman, yeah she does |
Lei ti prende proprio come una donna, proprio così |
Queen Mary, she’s my friend |
La Regina Maria, è mia amica
(1) |
She takes just like a woman, yes |
Lei ti prende proprio come una donna, proprio così |
Yeah, it was raining from the first |
Eh sì', cadeva la pioggia sin dal primo (giorno) |
Yes, I believe it’s time for us to quit |
Sì, credo che sia ora per noi di chiudere |
Ah, you fake just like a woman, yes, you do |
Ah, tu fingi proprio come una donna, sì, fallo |
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Note |
Una delle canzoni cardine di uno degli album più noti
e più apprezzati di Bob Dylan, Blonde On Blonde del 1966, è stata anche proposta
su singolo, non solo nei paesi anglosassoni ma anche in Italia, dove è stato
probabilmente il primo singolo distribuito su scala nazionale per il cantautore
americano, sul lato B I Want You e all'interno persino la traduzione, su un foglio
a parte. |
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Il soggetto più accreditato è invece la incantevole Edie Sedgwick, giovanissima "apprendista" nella Factory di Andy Warhol, modella, attrice, semplice icona dell'anno in cui esplodevano gli anni '60, la rivoluzione dei costumi, il 1965. Nota solo agli addetti ai lavori allora, non certo una icona mondiale come Jean Shrimpton o Twiggy, ma poi riscoperta decenni dopo e ora oggetto quasi di culto, anche, purtroppo, per la sua prematura scomparsa. Quindi è inutile aggiungere altro, esistono decine di blog e di testimonianze e di biografie su di lei, e la breve scelta di sue foto testimonia il fascino senza tempo di questa giovane ninfa contemporanea. Che però, come
testimonia la canzone di Bob Dylan,e la precedente (1965) e ancora più famosa
Like A Rolling Stone (sempre ispirata a lei) per un misto di emulazione
e di narcisismo, si è persa molto, troppo presto, raccogliendo molto
poco. |
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Nelle altre foto scelte tra le 1000 circa che ritraggono Edie e che si trovano sul web, una testimonianza della sua presenza nella società del suo tempo, con Andy Warhol e altri della Factory e della New York alternativa e poi con il poeta Allen Ginsberg, il celebre autore tra le altre cose di "Urlo" il poema manifesto del movimento beatnick che ha ispirato Francesco Guccini per la sua celebre canzone Dio è morto. Per le altre traduzioni vedi la pagina di Bob Dylan. |
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