Gian
Pieretti e le sue ispirazioni
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Dante Pieretti, in arte Gian Pieretti, autore e
cantante anni '60, è stato al centro di polemiche per la canzone Pietre,
scritta assieme a Ricky Gianco, e portata al Festival di San Remo del 1967 (con successo, assieme al cantante
francese Antoine), imparentata in modo abbastanza evidente con Rainy
Day Women 12 & 35 di Bob Dylan,
un brano uscito l'anno prima sull'album Blonde On
Blonde del grande musicista americano.
In una intervista del 1987 a Claudio Scarpa,
l'editore della rivista Anni '60, spiega la sua posizione in merito, e alcuni
retroscena:
D:
Che ne pensi della accoppiata con Antoine,
avresti preferito un altro cantante?
R: In effetti Antoine è stato un ripiego, perché inizialmente avevamo
pensato ad altri, ad altri nomi. Pensammo subito a Bob Dylan perché in
Pietre c'era un po' lo spirito di Dylan, anche in una sua canzone in
effetti il concetto era quello ".. sei cattivo, sei buono, e ti
tirano le pietre...", c'é però da dire che nel 1300 una canzone
napoletana diceva ".. sì bravo e te tirano 'e petre" eccetera,
quindi un episodio che è purtroppo storia di sempre.
Dylan era impegnatissimo allora, in vari spettacoli, così pensammo subito
a Donovan
che però non si sognava mai di venire ad una simile manifestazione. Per
fare una accoppiata funzionale quindi pensammo ad Antoine che faceva un
po' di contestazione, almeno in quei primi periodi.
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Chissà se Dylan è pentito di non essere venuto
a San Remo, e cosa ne penserebbe Antoine di questa intervista?
Comunque è improbabile che i due interpreti di Pietre si incontrino, Dante
Pieretti ha cambiato settore (ha o aveva un ristorante a Milano) e anche Antoine
è decisamente in altro campo e in altro luogo, infatti fa la guida turistica in
Polinesia.
Nella intervista però si viene a sapere che il
buon Pieretti aveva una certa tendenza a subire influssi subliminali, infatti il
suo primo pezzo Perduto amore, è ispirato a
Amor Perdu, uno dei primi successi di Adamo
(riproposto recentemente da Battiato nella
sua nuova raccolta di "brani che gli hanno cambiato la vita", Fleurs
3). Racconta Pieretti riguardo alla sua prima esperienza di lavoro
nel campo della musica in Belgio, dove conobbe Adamo:
"...
come sai lui aveva fatto una canzone dal titolo "Amor perdu" ed
io, quando tornai in Italia, feci "Perduto amore", non
copiandolo ma ispirandomi, tanto è vero che le due canzoni hanno
tonalità e sfumature diverse. Ecco lo ringrazio (Adamo) perché mi ha
fatto capire, mi ha dato la certezza che c'ero anch'io, che anche io
potevo cantare".
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Ma dopo il successo di Pietre Pieretti ha
ripensato ancora a Donovan, il mancato partner di San Remo, scrivendo un'altra
canzone apparentemente ispirata a un modello straniero. Il pezzo si chiamava
Celeste
e il modello era Atlantis, il bel brano
dedicato da Donovan al mito del continente
scomparso. Dice ancora Pieretti:
"D:
Come scrivesti un brano come Celeste?
R: E' strano. Questa canzone è stata una simbiosi tra me e Donovan.
Incredibilmente il mio Celeste uscì in Italia prima della sua
Atlantis.
Mi sono sempre chiesto come mai queste due canzoni fossero sulla stessa
"lunghezza d'onda" così nettamente. Non te lo so dire, però
allora esisteva Radio
Caroline; forse la sentii
lì ed inconsciamente mi uscì Celeste. E' chiaramente da escludere il
discorso inverso, cioè che sia stato Donovan a sentire la mia Celeste e a
fare poi Atlantis."
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(L'intervista completa sul numero 2 della
rivista "Anni '60" - Giugno 1987)
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ADULTERATE /
La posizione di
Ricky Gianco in una intervista del 2005
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