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I New Dada

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La scelta del nome / Gli inizi e la formazione definitiva / I primi concerti / Il periodo d'oro / Il complicato epilogo / Intervista a Ferry Sansoni / La discografia

 
   

La scelta del nome

 

Maurizio Arcieri frequentava, agli inizi degli anni ‘60, un locale sui navigli, a Milano, che si chiamava "Le Scimmie" della vecchia Brera, allora non ancora sepolta, dove si incontravano facilmente intellettuali e cultura a buon mercato. Fu il proprietario del locale a suggerirgli il riferimento al movimento dadaista, che propugnava un’arte spontanea e mai costruita a tavolino, come analogia al loro modo di suonare (certo poco “studiato”, erano tutti autodidatti).
Nacque così, e non certo da studi artistici dei primi componenti del complesso (erano più o meno tutti studenti di ragioneria), il fortunato ed efficace nome New Dada, elemento non secondario per il loro successo, preceduto da altri nomi (e formazioni) attinti dallo stesso ambiente dadaista degli anni '30: "Tzara" (da Tristan Tzara, pseudonimo di Samuel Rosenstock, il poeta di origine rumena, fondatore del movimento) e "Man Ray" (il fotografo americano che nelle sue elaborazioni di immagini fece riferimento anch'esso al movimento artistico francese).

 

Gli inizi e la formazione definitiva

 

Maurizio, nato nel 1945, aveva iniziato a suonare a Milano come chitarrista in complessi amatoriali nel '59, quindi a 14 anni; nel suo primo gruppo suonava, anche lui giovanissimo, Pietro Montalbetti, che poi sarà il cantante dei Dik Dik. Maurizio nei primi anni '60 aveva soggiornato a Londra, avendo anche l'opportunità di lavorare come cameriere in locali dove si suonava musica, e venendo quindi in contatto con le nuove tendenze di quella che stava diventando la capitale della musica e della cultura giovanile. Il gruppo che poi avrebbe dato origine ai New Dada era nato nel '62, quando Maurizio aveva 17 anni ed era formato, oltre che dallo stesso Maurizio alla voce, da Renè Vignocchi (chitarra) e Giorgio Fazzini (basso), che già suonavano assieme (ed erano intorno ai 15 anni), a cui si aggiunsero Franco Jadanza (chitarra) e Riky Rebaioli alla batteria (che sarebbe stato in seguito il batterista dei Nuovi Angeli). Qualche tempo dopo, durante uno spettacolo studentesco, venne organizzata con grande successo una jam session con il tastierista Ferry Sansoni (che allora suonava in una band di jazz, e che in precedenza aveva militato nei Dandies, un gruppo molto noto nei circuiti studenteschi) e da questo episodio nacque l’ingresso nel gruppo del tastierista e la nuova originale formazione a sei. Sansoni portò anche con sé un nuovo e più stabile batterista, Gianfranco “Pupo” Longo, che già aveva suonato con lui nei Dandies e rispondeva meglio all’immagine del gruppo. 

 

I primi concerti 

 

L'esordio come New Dada avvenne al Gallery, storico locale frequentato dalla Milano bene, fu durante quei concerti, nei quali suonavano soprattutto R&B, e in prevalenza cover, che vennero notati dal vulcanico impresario Leo Wachter, importante personaggio della scena musicale milanese ed italiana, che curò il loro lancio commerciale nel 1965. I New Dada facevano da seconda orchestra alle attrazioni nel locale, che potevano essere il compianto Bruno Martino oppure il crooner italiano Fred Buongusto, sempre circondato da fedeli ammiratrici. Suonavano prima e dopo le attrazioni facendo divertire il pubblico con una musica che era certamente più allineata con i nuovi tempi che stavano esplodendo. 
Un altro importante risultato lo raggiunsero al primo Festival dei Complessi di Rieti, dove i New Dada vinsero il primo premio, battendo complessi del calibro di Equipe 84, Camaleonti, Rokes e molti altri.

 

Il periodo d'oro dei New Dada

 

Tra il 1965 e il 1967 i New Dada diventarono uno dei complessi di maggiore successo, tra i primi cinque di quel periodo poi chiamato convenzionalmente "beat", anche se non tutta la musica che si ascoltava si poteva ricondurre a questo genere. Più che un successo di vendita di dischi ebbero un successo mediatico, in televisione, nei concerti, in manifestazioni come il Cantagiro, soprattutto nella storica edizione del 1966, nella quale l'organizzazione prevedeva addirittura un girone apposito per i complessi, e nel quale i New Dada arrivarono terzi (dopo l'Equipe 84 e i Rokes), con la loro canzone Non dirne più.

Sul piano discografico i New Dada pubblicarono sostanzialmente cinque-sei singoli, tenendo conto delle duplicazioni e dei cambi di titolo. I dischi sono: 1) Ciò che fai (La mia voce) / Domani sì; 2) L'amore vero / C'e' qualcosa; 3) Batti i pugni / Sick And Tired; 4) Non dirne più / Batti i pugni; 5) T. Bird / I Go Crazy; 6) Lady Jane / 15° frustata. Tra questi i più grandi successi sono stati Batti i pugni (presentata alla popolare trasmissione televisiva del sabato Studio 1 ad inizio '66 e Non dirne più (il brano con cui arrivarono terzi al Cantagiro). Il disco d'esordio era una cover del celebre brano di Jackie DeShannon "When You Walk In The Room", proposto in italiano anche dai Rokes con il titolo C'è una strana espressione nei tuoi occhi, e che fu il loro primo successo da classifica. Il titolo cambiò tra la prima edizione ("Ciò che fai") e la seconda, diventando La mia voce. La versione dei New Dada era sicuramente più grintosa di quella dei Rokes, non a caso quest'ultima risultò più "digeribile" al grande pubblico ed ebbe un successo maggiore. 
Nel 1967 pubblicarono anche un LP, dal titolo "I'll Go Crazy", che conteneva tutti i loro successi ed altre cover.

 

Il complicato epilogo

 

Un po' tutti i complessi beat, con pochissime eccezioni, si sono sciolti a partire dal '67-'68, a causa del mutare delle mode e delle tendenze giovanili, e delle spinte centrifughe verso una carriera in proprio da parte dei componenti più popolari dei gruppi.
Nel caso dei New Dada il processo di scioglimento e ricomposizione è stato particolarmente complesso e ha dato luogo a tre nuove formazioni, tutto tra la fine del '67 e l'inizio del '68.

Nel caso dei New Dada l'elemento scatenante fu rappresentato da dissidi con il batterista del gruppo, a causa di un approccio con gli altri, sia all'interno, sia all'esterno, giudicato arrogante. Gli altri componenti decisero all'unanimità di estromettere Pupo e organizzarono un incontro con l'impresario Leo Wachter per comunicargli la decisione. Alla riunione non poterono partecipare Giorgio (partito in quei giorni per il servizio militare, ma che comunque era d'accordo) e Maurizio, per una improvvisa malattia, non si sa se "diplomatica". Wachter però si oppose decisamente all'operazione, a quanto pare non solo per preservare la coesione di un gruppo al quale arrideva un buon successo, ma anche per legami economici con la famiglia di Pupo Longo (che era assai benestante). Ferry, Renè e Franco decisero quindi di procedere da soli con il distacco, non contando più su Maurizio e dando invece per scontato che Giorgio, al suo ritorno e nei periodi di licenza, si sarebbe unito a loro.

Wachter però riorganizzò i New Dada attorno a Maurizio (che evidentemente aveva cambiato idea), Pupo Longo e Giorgio, convinto a rimanere nel troncone originario per intercessione del padre (che venne contattato dall'impresario). Suonarono quindi per qualche mese due complessi con lo stesso nome ma ovviamente querele e diffide non mancarono, e gli "scissionisti" decisero di riorganizzarsi radicalmente, firmando con la casa discografica CBS e ingaggiando una nuova sezione ritmica (il batterista Gaby Lizmi proveniente dal Patrick Samson Group e il bassista Danny Besquet, proveniente dai Profeti)  e di cambiare nome in Ferry, Franco, Renè, Danny & Gaby. Con questo nome e questa formazione parteciparono al tour dei Rolling Stones nella primavera del 1966 e pubblicarono due singoli con buon successo, affrontando nuovi stili e aggiornando il patrimonio musicale alle nuove tendenze (psichedelia, folk, ampio uso delle tastiere).

E' in questa fase che i fan del gruppo originario si dividevano tra i fedeli alla linea originaria, che vedevano  incarnato in Maurizio e Pupo lo spirito degli autentici New Dada, e altri più propensi a seguire la originalità e le capacità musicali del nuovo gruppo. Non mancarono anche articoli sui giornali specializzati e dedicati al mondo giovanile (come "Big" e "Giovani"), schierati dall'una o dall'altra parte.

In parallelo il nucleo originario diventava in pratica il gruppo spalla di Maurizio Arcieri, sul quale evidentemente puntava decisamente il manager, intravedendone il potenziale divistico nel nuovo scenario che seguiva il declino del beat. Vennero pubblicati due singoli ancora come "Maurizio dei New Dada", inclusa anche una nuova edizione di "Lady Jane", dopo di che i successivi singoli ("Cinque minuti e poi...", "24 ore spese bene con amore"), uscirono con il solo nome di Maurizio. Nel suo gruppo e nei concerti rimasero però attivi sino alla fine del decennio Pupo e Giorgio.

Ferry, Franco, Renè, Danny & Gaby, nonostante il buon riscontro della loro proposta, si erano sciolti ancora prima che iniziasse il nuovo anno, il 1968, probabilmente era prevalente anche in loro la sensazione che nuovi fenomeni musicali e di costume stavano arrivando e che per i gruppi beat originali l'unica strada aperta era quella apertamente commerciale, come si vedeva da molti esempi attorno a loro.

Il solo Franco Jadanza decise però, alla fine di quell'anno, di ripescare ancora il nome New Dada per pubblicare un suo singolo, che uscì nel 1969, un singolo con due cover, un R&B di Tommy James & The Shondelles e un brano melodico di Robin Gibb dei Bee Gees. L'utilizzo disinvolto dello storico nome non fu apprezzato dagli altri ex-componenti del gruppo, ma non risultano strascichi giudiziari, ormai il momento dei forti interessi economici e passionali era passato. In ogni caso, rimase un episodio isolato.

Una coda di queste vicende ha avuto luogo negli anni '80, quando il beat ha avuto il suo primo momento di revival, grazie soprattutto ai programmi televisivi di Red Ronnie, Roxy Bar e poi Una rotonda sul mare. In quell'occasione i New Dada si sono riformati attorno a Ferry, Franco e Renè e, ancora una volta, è nato un contrasto con Pupo Longo che, rilevati i diritti sul nome da Maurizio e Giorgio, ha organizzato un nuovo gruppo con alcuni turnisti, ed ha iniziato una nuova attività (serate e apparizioni varie) destinata però ad arenarsi presto, passato il momento di moda e divenuto di nuovo importante associare al nome celebre anche un contenuto musicale di qualità.

 

Discografia

Altre discografie e monografie

 

New Dada - Singoli / New Dada - LP / Ferry, Franco, Renè, Danny & Gaby / Maurizio dei New Dada / Franco dei New Dada

 

Singoli 45 giri

Anno

Etichetta 

Codice

Note

Ciò che fai / Domani sì

1965

Bluebell 

BB3130

Prima edizione in busta senza copertina. Destinata soprattutto ai juke-box.

La mia voce / Domani sì

1965

Bluebell

BB3139

Seconda edizione con copertina. "Domani sì" era scritta da Califano e Monti-Arduini (il musicista che in seguito, negli anni '70, sarebbe diventato famoso con lo pseudonimo "Il guardiano del faro").

L'amore vero / C'e' qualcosa 

1965

Bluebell

BB3144

 

Batti i pugni / Sick And Tired

1966

Bluebell

BB3151

"Sick and Tired" era un successo R&B del '57, proposto all'epoca da Chris Tenner e Fats Domino, ripescato dai New Dada in chiave beat e diventato poi un loro grande successo nella versione in italiano.

Non dirne più / Batti i pugni 

1966

Bluebell

BB3151

"Non dirne più" era appunto la cover di "Sick and Tired", preparata per partecipare al Cantagiro, dove erano ammesse solo canzoni cantate in italiano.

T-Bird / I Go Crazy

1966

Bluebell 

BB3154

T-Bird era la versione in italiano del potente R&B, sigla della popolare trasmissione radiofonica Bandiera Gialla, in quel caso proposta (in inglese) da Rocky Roberts & The Airedales, primo successo del cantante nero americano in Italia. Il retro era una cover (in inglese) del celebre brano R&B di James Brown I'll Go Crazy. Sulla copertina era indicato proprio come "I Go Crazy".

Lady Jane / 15° frustata

1967

Bluebell

BB3163

Il lato A era una cover del celebre brano dei Rolling Stones. Il testo italiano di Lady Jane fu scritto da Ferry una notte in albergo a Roma (L'allora Grand Hotel Regina in via Veneto) in occasione di una registrazione televisiva

  

I'll Go Crazy - LP (1967)

LATO A

LATO B

1. I'll Go Crazy
2. 15° Frustata
3. Who'll Be the Next in Line (dai Kinks)
4. Batti i Pugni
5. Lawdy Miss Clawdy (da Elvis Presley)
6. L'amore Vero

1. T-Bird
2. Non Dirne Più
3. La Mia Voce
4. Jenny Jenny (da Little Richard)
5. Domani Sì
6. C'è Qualcosa

    

Ferry, Franco, Renè, Danny & Gaby

Singoli 45 giri

Anno

Etichetta

Note

Elegia per l'amico di Antonio

1967

CBS

Lato A. Una canzone di protesta in forma di inno, con reminescenze psichedeliche e arrangiamento complesso, ricco di fiati, per un esordio in stile nettamente diverso dal R&B dei New Dada. La voce solista, che sostituiva quella del carismatico Maurizio, era di Franco.

Un treno che parte

1967

CBS

Lato B

Se te lo raccontassi

1967

CBS

Lato A. Un brano di chiara ispirazione psichedelica, molto avanzato rispetto a quello che normalmente si ascoltava in Italia nel 1967. La canzone era la sigla di una omonima serie di telefilm "gialli" interpretati da Alberto Lionello.

Quattro stagioni

1967

CBS

Lato B. Un brano con reminescenze folk, sia nella forma musicale, sia nel testo. Era la sigla della "TV degli agricoltori".

  

Maurizio dei New Dada

Singolo 45 giri

Anno

Etichetta

Note

Ballerina / Non c'è bisogno di camminare

1967

Bluebell

Il lato A era la cover di "Pretty Ballerina"
di Left Banke

Lady Jane / T'amo da morire

1967

Bluebell

Dopo questi due singoli sono seguiti altri dischi di Maurizio propriamente da solista, senza più legami con la esperienza New Dada

  

Franco dei New Dada

Singolo 45 giri

Anno

Etichetta

Originale

Interprete originale

Note

Se io fossi un altro (Lato A)

1969

Joker

Ball Of Fire

Tommy James & The Shondelles

Lato A

Confesso che (Lato B)

1969

Joker

Saved By The Bell

Robin Gibb

Pur essendo teoricamente il lato B, è il brano che ha avuto il riscontro maggiore

    

Fonti

 

Testimonianza raccolta da Ferry Sansoni / Sito ufficiale di Maurizio Arcieri e Cristina Moser / Rivista "Anni '60" (Claudio Scarpa) 

  

Sul sito Musica & Memoria trovi anche: i Complessi beat, le Cover, i Testi delle canzoni anni '60, le Copertine dei 45 giri, le canzoni beat di protesta, traduzionidiscografie e molto altro ancora.

  

 © Musica & Memoria Novembre 2005 

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