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Percorso consigliato per la scoperta del jazz
Naturalmente volendo limitare il
percorso ad un numero ridottissimo di dischi, oltre a tutto di facile
reperibilità, vengono saltate epoche, strumenti e personaggi, in misura tale da
fare inorridire un esperto di jazz, per esempio rimangono da esplorare (ed è
ancora un elenco molto parziale):
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Il jazz delle origini (ma l’avevo
detto, da notare poi che le testimonianze su disco spesso non sono hi-fi),
quindi Louis Armstrong, Jelly Roll Morton, Bix Beiderbecker, Django
Reinhardt
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L’orchestra jazz, il grande
maestro dello swing Duke Ellington e il mago della orchestrazione Gil Evans
(collaborazioni magistrali con Miles Davis)
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La
nascita del be-bop negli anni ’40: Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Lester
“Prez” Young (detto anche “Pork Pie Hat”)
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La chitarra
jazz: gli iniziatori Charlie Christian e Wes Montgomery, i classici Jim Hall
e Joe Pass, gli innovatori e contemporanei Bill Frisell e John Scofield
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Il jazz samba:
Stan Getz e Tom Jobim
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Il canto jazz:
dalle classiche interpreti Sarah Vaughan,
Billie Holiday, Ella Fitzgerald, Lena Horne, Betty
Carter, Nina Simone, alle moderne star Cassandra Wilson, Dee Dee Bridgewater, Diana Krall,
Holly Cole e molte altre; senza trascurare gli uomini:
Billy Eckstine,
Sammy Davis Jr.,
Johnny Hartman e molti altri
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Gli irregolari geniali: Eric
Dolphy, Roland Kirk
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Gli specialisti del sax contralto:
Cannonball Adderley, Lee Konitz, Bobby Watson
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Gli altri grandi della tromba (non
c’è solo Miles Davis): Freddie Hubbard, Clifford Brown, Donald Byrd e i
moderni Paolo Fresu e Dave Douglas
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Gli altri grandi del sax tenore:
Kenny Garrett, Joe Henderson, Jerry Bergonzi, Wayne Shorter, Bob Berg
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La ricerca delle radici africane:
Randy Weston, Dollar Brand, McCoy Tyner
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Gli stilisti del pianoforte: Enrico
Pieranunzi, Michel Petrucciani, Mal Waldron, Brad Meldhau
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I virtuosi del pianoforte: Gonzalo
Rubalcaba, Benny Green
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I tastieristi che hanno dato
origine alla avventura fusion e a tutte le contaminazioni successive: Joe
Zawinul, Herbie Hancock, Chick Corea
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I tastieristi che hanno scoperto lo
swing nascosto nell'organo Hammond: Jimmy Smith e Brian Auger
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Il free jazz e le sue propaggini:
John Coltrane (di Ascension e Impressions), Ornette Coleman, Cecil Taylor,
Don Cherry, Anthony Braxton (ma è un’area da trattare con grande
attenzione: ascolto impegnativo)
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Gli innovatori contemporanei: John
Zorn e il gruppo Masada, Steve Coleman e Five Elements.
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Il jazz nord-europeo formatosi
attorno alla etichetta ECM di Manfred Eicher.
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L'infaticabile lavoro di recupero
del jazz più caldo reperibile in ogni parte del mondo svolto dalla
etichetta italiana Red Records di Sergio Veschi.
Tutto questo per dire solo due cose, il
jazz è un continente da esplorare, il jazz è
una musica viva che alimenta come un laboratorio di sperimentazione tutte
le altre musiche moderne.
Un esempio tra tutti, un disco recente,
un grande successo del 2001, Tourist dei St.Germain:
lì c’è tutto, un pezzo nello stile Miles Davis, un pezzo nello stile Roland
Kirk, insomma una piccola enciclopedia jazz resa commerciale e fruibile da un
accompagnamento drum&bass attuale, che lo ha reso vendibile a chi considera
il jazz una musica di difficile ascolto.
Infine una curiosità: qualche volta il
jazz esce anche dai suoi confini e arriva addirittura nei territori del manga,
in particolare alla pregevole serie di fantascienza “Cowboy Bebop”, dove
un'autrice (penso) giapponese ha composto in perfetto stile jazz be-bop tutta la
colonna sonora, sigle incluse, e dove il jazz serve proprio per dare quel ritmo
languido e fuori dal tempo che caratterizza il cartone (in onda a suo tempo su
MTV). Il brano (Tank) si può ascoltare facilmente su
YouTube.
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