Johnny Hartman - Monografia |
"E' il cantante che con più eleganza e naturalezza sa conciliare una profonda affinità per la poetica del jazzman con le esigenze di lettura ed il rispetto per la canzone". (Luciano Federighi) |
A differenza, però, del maestro (lo riteneva tale), Johnny non ha avuto neanche in minima parte la fortuna che avrebbe meritato. Anzi, dopo la sua morte, peraltro avvenuta nel 1983, a sessant'anni, due anni dopo l'unica nomination ai Grammy, il suo nome e' quasi totalmente scomparso. |
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Ma e' dura anche all'interno del mondo afroamericano. Oltre al R&R si sta facendo strada il soul e il R & B, per non dire che il jazz cantato e' molto piu' ascoltato seguito e amato quando a interpretarlo sono le voci femminili: le menzionate Ella e Sarah, la Mc Crea, Dinah Washington, la new entry Betty Carter, per non dire di Billie Holiday e, ma siamo in un altro terreno, Mahalia Jackson. |
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I livelli
delle sue interpretazioni sono sempre medio-alti e su singole ballad –
altissimi. Ma, ripeto, il rapporto tra il suo valore e la resa a livello
di ascolto e di vendite e' sconfortante. E se tentassimo di contribuire
al ristabilimento di un equilibrio? |
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Brani consigliati. Da ricercare in YouTube. |
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Autumn Serenade (con Coltrane) |
You Are Too Beautiful (con Coltrane) |
I See Your Face Before Me |
It Never Entered My Mind |
Lush Life (1983) |
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Altre interpretazioni: |
In The Wee Small Hours Of The Morning |
Note |
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© Sandro Damiani per Musica & Memoria - Novembre 2010 / Riproduzione anche parziale della monografia non consentita |
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