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 Francesco Guccini  - La collina

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Dove finisce la città, dove il rumore se ne va,
c'è una collina che nessuno vede mai
perché una nebbia come un velo
la ricopre fino al cielo dall'eternità.

Nessuno mai la troverà:
la strada, forse in altra età,
si è conosciuta ma
l'abbiam scordata ormai:
l'abbiam scordata e si è perduta
lungo i giorni della vita dall'eternità.
Forse l'abbiam vista nel passato
Ma il ricordo se n'è andato dalla mente

Cercala negli angoli del sogno
Per portarla lungo il mondo del presente.
Oh, se solamente io potessi rivederla come adesso per un'ora!
So di fiori grandi come soli
ma mi sfuggono i colori, ancora.

Ricordo che alla sommità
c'è un uomo che sta sempre là,
per impedire che
qualcuno cada giù,
da quella magica collina,
dalla parte che declina e non ritorni più.

Anch'io tra i fiori, tempo fa,
giocavo sulla sommità,
con i compagni miei, dentro alla segale, (1)
ma il prenditore (2) non mi ha scorto
quando son caduto al mondo per l'eternità.

 

(© 1970 EMI Italiana SpA - La voce del padrone)

 

Note

 

La canzone era contenuta nell'album “L’isola non trovata” del 1970.

(1) La leggenda narrata è ispirata dal sogno di Holden Caufield, il protagonista del libro di Jerome D. Salinger "Il giovane Holden", sviluppato in forma di leggenda.

(2) Il titolo originale del romanzo di Salinger “Il giovane Holden” è infatti “The Catcher in the Rye” ovvero “Il prenditore tra la segale”, dove però prenditore fa riferimento al "catcher" del popolare gioco americano del baseball, e la segale allude anche al cereale usato come base per molti distillati.
La stessa simbologia del celebre brano popolare inglese John Barleycorn, trascritto anch'esso dal poeta scozzese Robert Burns citato da Salinger. Per Guccini invece la segale ricorda più i campi della pianura padana in giugno, con i cereali cresciuti, campo gioco per i monelli di campagna che possono infilarsi e nascondersi tra di essi, o rotolarsi e scivolare come se fossero sulla neve.

Lo stesso Guccini segnala la paternità della ispirazione nelle note del disco originale (peraltro come si vede sopra, il tema di Salinger è stato da lui assai elaborato e sviluppato): "Profonde scuse, ovviamente, a Guido Gozzano e a Salinger, rispettivamente per "L'isola non trovata" e per "La collina". Sarò mai perdonato?".

 

Dal romanzo "Il giovane Holden", 1951

 

Holden: "Sai quella canzone che fa «Se scendi tra i campi di segale, e ti prende al volo qualcuno»? Io vorrei ...
Phoebe: "Dice «Se scendi tra i campi di segale, e ti viene incontro qualcuno» è una poesia. Di Robert Burns
Holden: "Lo so che è una poesia di Robert Burns."
Però aveva ragione lei. Dice proprio «Se scendi tra i campi di segale, e ti viene incontro qualcuno». Ma allora non lo sapevo.
Holden: "Credevo che dicesse «e ti prende al volo qualcuno» - dissi - Ad ogni modo, mi immagino sempre tutti questi ragazzini che fanno una partita in quell'immenso campo di segale eccetera eccetera. Migliaia di ragazzini, e intorno non c'é nessun altro, nessuno grande, voglio dire, soltanto io. E io sto in piedi sull'orlo di un dirupo pazzesco. E non devo fare altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere dal dirupo, voglio dire, se corrono senza guardare dove vanno, io devo saltare fuori da qualche posto e acchiapparli. Non dovrei fare altro tutto il giorno. Soltanto l'acchiappatore della segale e via dicendo. So che è una pazzia, ma è l'unica cosa che mi piacerebbe veramente fare. Lo so che è una pazzia."
 

Per i testi completi consultare il sito ufficiale www.francescoguccini.it o gli altri dedicati al cantautore modenese e riportati nella pagina dei link. Nella illustrazione una delle prime edizioni USA del libro.

 

Robert Burns - Comin' thro’ the rye (1782)

 

O, Jenny’s a’ weet, poor body,
Jenny’s seldom dry:
She draigl’t a’ her petticoatie,
Comin' thro’ the rye!

Comin' thro’ the rye, poor body,
Comin' thro’ the rye,
She draigl’t a’ her petticoatie,
Comin' thro’ the rye!

Gin a body meet a body
Comin' thro’ the rye,
Gin a body kiss a body,
Need a body cry?

Gin a body meet a body
Comin thro’ the glen,
Gin a body kiss a body,
Need the warl’ ken?

Gin a body meet a body
Comin thro’ the grain;
Gin a body kiss a body,
The thing’s a body’s ain.

 

Il poema di Burns è tratto da un testo tradizionale, e su di esso è stata adattata una melodia tradizionale scozzese, e quindi effettivamente il poema è diventato anche una canzone, e una canzone per bambini, come ricorda Holden nel breve dialogo riportato sopra.

 

Altre informazioni

 

Vedi anche: Dio è morto / L'isola non trovata / La RAI e la censura
Su Guccini letterario: Francesco Guccini
Per saperne di più: www.francescoguccini.it (sito ufficiale di Guccini)

 

 

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