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Dove
finisce la città, dove il rumore se ne va,
c'è
una collina che nessuno vede mai
perché
una nebbia come un velo
la
ricopre fino al cielo dall'eternità. |
Nessuno
mai la troverà:
la
strada, forse in altra età,
si
è conosciuta ma
l'abbiam
scordata ormai:
l'abbiam
scordata e si è perduta
lungo
i giorni della vita dall'eternità.
Forse l'abbiam
vista nel passato
Ma il ricordo se
n'è andato dalla mente |
Cercala negli angoli del sogno
Per portarla
lungo il mondo del presente.
Oh,
se solamente io potessi rivederla come adesso per un'ora!
So
di fiori grandi come soli
ma
mi sfuggono i colori, ancora. |
Ricordo
che alla sommità
c'è
un uomo che sta sempre là,
per
impedire che
qualcuno
cada giù,
da
quella magica collina,
dalla
parte che declina e non ritorni più. |
Anch'io
tra i fiori, tempo fa,
giocavo
sulla sommità,
con i
compagni miei, dentro alla segale,
(1)
ma
il prenditore (2) non mi ha scorto
quando
son caduto al mondo per l'eternità. |
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(©
1970 EMI Italiana SpA - La voce del padrone) |
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La
canzone era contenuta nell'album
“L’isola non trovata” del 1970.
(1)
La leggenda narrata è ispirata dal sogno di Holden Caufield, il protagonista
del libro di Jerome D. Salinger "Il giovane Holden", sviluppato in
forma di leggenda.
(2)
Il titolo originale del romanzo di Salinger
“Il giovane Holden” è infatti “The Catcher in the
Rye” ovvero “Il prenditore tra la segale”, dove però
prenditore fa riferimento al "catcher" del popolare gioco americano del
baseball, e la segale allude anche al cereale usato come base per molti
distillati.
La stessa simbologia del celebre brano popolare inglese
John Barleycorn, trascritto anch'esso dal
poeta scozzese Robert Burns citato da
Salinger. Per Guccini invece la segale ricorda più i campi della pianura padana
in giugno, con i cereali cresciuti, campo gioco per i monelli di campagna che
possono infilarsi e nascondersi tra di essi, o rotolarsi e scivolare come se
fossero sulla neve.
Lo
stesso Guccini segnala la paternità della ispirazione nelle note del disco
originale (peraltro come si vede sopra, il tema di Salinger è stato da lui
assai elaborato e sviluppato): "Profonde scuse, ovviamente, a Guido Gozzano e a
Salinger, rispettivamente per "L'isola non trovata" e per "La
collina". Sarò mai perdonato?".
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Dal
romanzo "Il giovane Holden", 1951 |
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Holden:
"Sai quella canzone che fa «Se scendi tra i campi di segale, e ti prende
al volo qualcuno»? Io vorrei ...
Phoebe: "Dice «Se scendi tra i campi di
segale, e ti viene incontro qualcuno» è una poesia. Di Robert Burns
Holden: "Lo so che è una poesia di Robert
Burns."
Però aveva ragione lei. Dice proprio «Se scendi tra i campi di segale, e ti
viene incontro qualcuno». Ma allora non lo sapevo.
Holden: "Credevo che dicesse «e
ti prende al volo qualcuno»
- dissi - Ad ogni modo, mi immagino sempre tutti questi ragazzini che fanno una
partita in quell'immenso campo di segale eccetera eccetera. Migliaia di
ragazzini, e intorno non c'é nessun altro, nessuno grande, voglio dire,
soltanto io. E io sto in piedi sull'orlo di un dirupo pazzesco. E non devo fare
altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere dal dirupo, voglio
dire, se corrono senza guardare dove vanno, io devo saltare fuori da qualche
posto e acchiapparli. Non dovrei fare altro tutto il giorno. Soltanto
l'acchiappatore della segale e via dicendo. So che è una pazzia, ma è l'unica
cosa che mi piacerebbe veramente fare. Lo so che è una pazzia."
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Per i testi completi consultare il sito ufficiale www.francescoguccini.it
o gli altri dedicati al cantautore modenese e riportati nella pagina dei link.
Nella illustrazione una delle prime edizioni USA del libro. |
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Robert
Burns - Comin' thro’ the rye (1782) |
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O, Jenny’s a’
weet, poor body,
Jenny’s seldom dry:
She draigl’t a’ her petticoatie,
Comin' thro’ the rye!
Comin' thro’
the rye, poor body,
Comin' thro’ the rye,
She draigl’t a’ her petticoatie,
Comin' thro’ the rye!
Gin a body
meet a body
Comin' thro’ the rye,
Gin a body kiss a body,
Need a body cry?
Gin a body
meet a body
Comin thro’ the glen,
Gin a body kiss a body,
Need the warl’ ken?
Gin a body
meet a body
Comin thro’ the grain;
Gin a body kiss a body,
The thing’s a body’s ain. |
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Il poema di
Burns è tratto da un testo tradizionale, e su di esso è stata adattata
una melodia tradizionale scozzese, e quindi effettivamente il poema è
diventato anche una canzone, e una canzone per bambini, come ricorda
Holden nel breve dialogo riportato sopra. |
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