 Si
tratta di una cover dei Dik Dik
di Mighty Quinn,
un successo internazionale del Manfred Mann Group,
a sua volta una cover di una canzone di Bob Dylan,
che sarebbe stata soltanto
in seguito pubblicata da Dylan. Il gruppo di Manfred Mann,
poi attivo nel campo della musica world, e del
cantante e autore Paul
Jones, era ai vertici delle classifiche inglesi dell’epoca.
La canzone di Dylan faceva parte di quelle registrate con la Band
nella cantina della fattoria The Big Pink
affittata da Rick Danko, attrezzata a studio di registrazione quasi
amatoriale. Era l'anno sabbatico che Dylan si era preso per ritrovare la
sua strada nella musica (e la ritroverà). Le registrazioni usciranno
solo anni dopo (nel 1975) sotto il nome, appunto, di The Basement Tapes,
ma i brani registrati evidentemente giravano anche senza Internet, nella
fattispecie sotto forma di bootleg. In questo caso particolare una
versione di Dylan della canzone fu pubblicata anche prima della
ufficializzazione, grazie ad una versione dal vivo del cantautore
americano al Festival dell'Isola di Wight del 1969, inserita nell'album
del 1979 Self Portrait.
Il musicista americano scrisse la canzone ispirandosi al film finto
documentario "The Savage
Innocents" (in italiano "Ombre bianche") con Anthony
Quinn nel ruolo di un esquimese. Il film era tratto dal romanzo
"Paese dalle ombre lunghe" del noto ambientalista e scrittore
Hans Ruesch. Il titolo cita quindi esplicitamente il popolare attore come
prototipo dell'esquimese.
[Ringraziamo Franco Sanna del gruppo
Sopralenote per la trascrizione e per il contributo ai commenti al testo]
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