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La posta di Musica & Memoria

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In questa pagina sono raccolte sotto forma di FAQ le risposte ai quesiti di interesse generale inviati alla casella di posta di Musica & Memoria.
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Vedi anche:

Traduzioni, Testi, Anni '60, Brasile, Beat, Radio, Cinema, Tecnologia, Mercato, Cultura, Novità, Blog di M&M, Novità

Indice 2022

Utilizzo dei contenuti del sito / Nuovo acquisto di un impianto Hi-Fi* / Perché le radio non trasmettono musica giapponese? / Radio: Il pomeriggio Radio RAI dopo "Per voi giovani"

Indice 2021

Ricerca di una cassa centrale per sentire i dialoghi* / Testimonianze audio o video della trasmissione Bandiera gialla / Registrare da streaming senza perdita di qualità* / Ascoltare in multicanale con J River MC* / Copiare da YouTube è legale? / Aggiornamento di un impianto con lettore Teac VRDS10*

Indice 2020

Inversione dei canali in un impianto stereo* / Le traduzioni dal latino medioevale dei Carmina Burana / Ricerca di un brano che contiene le parole "cuore" e "amore" / Ibrido digitale-analogico in fotografia: si può? / Il tastierista di Mr. Fantasy

Indice 2019

Vinile graffiato: c'è rimedio?*

Indice 2018

Corretta configurazione dei canali stereo* / Interruzioni nello streaming con Qobuz* / Musica liquida per uno stereo datato* / Costi SIAE per esecuzioni pubbliche di musica e video / Diritti d'autore per la musica classica / Dove sono le cover mancanti / Vinili giapponesi / CD player integrato o solo meccanica?* / Come trasferire in digitale le musicassette* / Un CD player da riparare o da sostituire?* / Quando conviene riparare la meccanica di un CD player?* / Un CD player che rifiuta i CD e la tentazione della musica liquida*

Indice 2017

Problemi sull'impianto e soluzioni alternative* / Dove acquistare musica in alta definizione*

Indice 2016

Come collegare i componenti di un impianto* / Giradischi collegabili direttamente all'ingresso linea di un amplificatore* /  Come collegare un giradischi a un amplificatore HT* / Utilizzare YouTube per far conoscere la nostra musica / Pubblicare un CD di esecuzioni di musiche non proprie / Un impianto per piccoli spazi* / Un nuovo amplificatore per rivitalizzare un impianto* / Un servizio di streaming per DJ: aspetti legali / Come ascoltare al meglio i Pure Audio Blu-ray* / Bassi carenti e possibili rimedi* / Un DAC esterno per Airport Express* / Collegare all'impianto una sorgente in wi-fi* / Consigli impianto audio/TV - prodotti Apple* / Consiglio generico per un impianto* / Posizione obbligata dei diffusori*

Indice 2007-2015

   

Q | Mario P.  - 20 luglio 2022 (Utilizzo dei contenuti del sito)

Buongiorno,
apprezzo molto il vostro lavoro di ricerca certosino nel descrivere la storia della musica, lo ritengo di grande aiuto per chi come me ha la passione della radio.
Per questo vi chiedo cortesemente il permesso di usare alcuni estratti del vostri testi per la mia web radio amatoriale senza scopo di lucro. Grazie e complimenti.

A | 22 luglio 2022

Certo, li puoi usare sotto licenza Creative Commons che riguarda tutti i contenuti del sito, è richiesto solo che citi la loro provenienza dal sito Musica & Memoria e che siano presentati in modo fedele, non necessariamente esatta parola per parola, basta che non ci siano stravolgimenti.
Per mia e nostra curiosità facci però sapere, scrivendo qui, quali contenuti ti hanno interessato e hai diffuso sulla web radio. Comunicaci anche nome e link della web radio così li pubblichiamo.
Un saluto e in bocca al lupo per la tua iniziativa

Q | Pino L.  - 19 maggio 2022 (Nuovo acquisto di un impianto Hi-Fi) (I)

Buon pomeriggio.
Ho l'esigenza di acquistare un impianto composto da lettore cd, ampli integrato ed una coppia di casse. Attualmente ascolto i miei oltre 7.000 compact (rock, southern rock, country rock, folk, west coast, blues e punk) quasi esclusivamente in cuffia e, davvero raramente, con un indecente ampli dolby surround acquistato nel 1998 con le sue ridicole casse frontali ed un lettore dvd TProgress ACM 2030 ante guerra (salone da 30 mq). Amici appassionati e possessori (beati loro) di Hi-End mi sconsigliano il nuovo (budget tra i 1.000 ed i 1.500 euro, con un possibile salto verso i 2.000) invitandomi verso l'usato. Io resisto e propenderei per il nuovo, appunto. Sono rimasto molto colpito dai prodotti Cambridge Audio (Ampli AXR 100 e lettore AXC35 e dai loro diffusori AEROMAX 2) e me la caverei con circa 1600 euro. Un vostro parere al riguardo pur segnalandomi, naturalmente, altri produttori? Sarebbe davvero cosa molto gradita, credetemi.
P.S.....gli amici sconsigliano rigorosamente Cambridge Audio, li considerano a livello di giocattoli.

A | 23 maggio 2022 (I)

Buonasera Pino,
e grazie della fiducia. Ti rispondo subito che l'usato, come per tutti gli oggetti meccanici-elettronici, dalle auto alle macchine fotografiche, Hi-Fi ovviamente incluso, richiede da un lato un'ottima competenza per non comprare oggetti non funzionanti o che funzionano male o, più spesso, mediocri anche nei loro anni verdi, e che, dall'altro non beneficiano del progresso tecnologico, che in tutti settori c'è e l'Hi-Fi non fa eccezione.
Ti consiglio quindi , se vuoi arrivare in tempi rapidi al risultato che ti prefiggi (ascoltare la musica) di comprare nuovo considerando anche che, anche nella fascia entry-level, ha prestazioni inarrivabili per gran parte dei componenti di anni fa e soprattutto raggiungibili subito. I componenti vintage hanno un'attrattiva di altro tipo legata ad esempio a farli rivivere e a saperli usare (ad esempio io mi diverto a fotografare con una Leica degli anni '50, anche se sono passato al digitale da anni). Fatta questa premessa mi sbilancio con alcuni consigli pratici in una prossima email.
Un saluto

Q | Pino L.  - 24 maggio 2022 (Nuovo acquisto di un impianto HiFi) (II)

Grazie mille, aspetto davvero con piacere i tuoi consigli. Avevo omesso di dirti che per oltre 10 anni ho ascoltato musica con un catena tutta anni '80: amplificatore integrato Luxman L114, un lettore CD Sony CPD 791 e diffusori JBL R103 serie "economica" Radiance che mi diede notevoli soddisfazioni. Resto in attesa delle tue indicazioni...

A | 30 maggio 2022 (II)

Hai fatto bene a dirmi del tuo impianto anni '80 perché così evito le usuali avvertenze per neofiti di un vero impianti Hi-Fi.

Tranne una: l'ambiente d'ascolto, che è il componente più importante se si vuole ottenere un efficace effetto stereo, ovvero la spazialità, la dinamica e il giusto bilanciamento tra bassi e acuti.
Le specifiche minime penso che già le conosci: la disposizione a triangolo equilatero tra diffusori e punto di ascolto, la distanza di almeno 50-60 cm tra diffusori e pareti posteriori e laterali, l'altezza dei tweeter allineata alle orecchie dell'ascoltatore, l'assenza di ostacoli tra i diffusori e il punto di ascolto, la stanza non troppo riflettente (vetri al minimo, parquet o tappeti), la forma regolare.
Se si possono rispettare tutti questi vincoli un impianto anche con prestazioni modeste può stupire e nascondere i suoi limiti. Se invece sono violate in buona parte o del tutto anche un impianto ottimo suonerà inevitabilmente male, ovvero con difetti evidenti a seconda del contenuto musicale, e lo sentirà chiunque.
Ma una via di mezzo c'è, nel senso che anche in presenza di alcune limitazioni un impianto valido può garantire un ascolto appagante con una installazione il più possibile accorta. In sintesi non bisogna essere talebani ma neanche noncuranti. Vedi tu dove puoi collocare l'impianto e soprattutto le casse e calibra le tue aspettative di conseguenza.

Venendo alle scelte dell'impianto, premetto che devo fare riferimento alle recensioni, perché componenti di questa classe sono praticamente impossibili da ascoltare, nei pochi negozi rimasti hanno solo i componenti dei distributori amici e al mai sotto la fascia media (tranne a volte le casse), e nelle mostre presentano solo prodotti esoterici. In più, come i TV, i modelli cambiano piuttosto spesso.
Di solito se devo dare consigli faccio riferimento alle marche che si sono dedicate come target alla qualità anche in fascia bassa, quindi soprattutto NAD e Rotel per le elettroniche e Indiana Line o Elac per i diffusori. La Cambridge Audio che tu hai adocchiato si è però molto lanciata anch'essa su questo target e quindi non c'è motivo per non considerarla al pari delle altre.
Secondo me quindi puoi seguire le tue scelte investendo magari un po' di più sulle casse acustiche. L'amplificatore ha buone recensioni e secondo me attendibili, non ho trovato specifiche più approfondite ma il finale sembra convenzionale in classe AB e non in classe D (tutto sommato è meglio).
Il lettore ha alcune recensioni controverse nel senso che è giudicato buono ma non ottimo, ma questo settore è un po' critico, perché abbandonato per anni e adesso la scelta è molto limitata e più rivolta alla fascia alta.
Nel tuo caso però anche l'ampli ha un DAC interno e potresti collegare il CD saltando il suo DAC interno, perché ha un'uscita digitale coassiale e l'ampli un ingresso dello stesso tipo. Potrebbe andare meglio se la sezione analogica dell'ampli è migliore. Altra possibilità che avresti è rippare (digitalizzare) i CD (magari i più amati) e ascoltarli direttamente dall'ampli saltando la lettura fisica del CD, con probabili vantaggi.

La tua discoteca di ben 7000 CD però si meriterebbe un lettore CD di fascia più alta, prova a fare un pensiero sugli ultimi modelli Rotel CD14Mk2 CD 1572Mk2. costano più del doppio di quello che hai individuato ma forse puoi trovarli con condizioni favorevoli.

Infine i diffusori, il componente più caratterizzante del suono. Se non hai vincoli di installazione particolari che impongono un modello "da scaffale" sono sempre preferibili i modelli " a torre" che già risolvono all'origine il problema dell'altezza senza ricorrere a supporti che, se di buona qualità, bruciano quasi tutto il risparmio economico. In questo caso, con l'ampli di buon livello che avresti, potresti puntare ai modelli ancora accessibili di Indiana Line (Diva 552) o Elac (Debut 2.0 F52). Se proprio la soluzione da scaffale è obbligata (ma attenzione all'installazione) il consiglio è rivolgersi agli analoghi modelli di Indiana Line o ELAC, che hanno costo non molto superiore. Tra l'altro alcune di queste casse acustiche a torre forse potresti anche ascoltarle prima dell'acquisto, in alcuni negozi dovrebbe essere possibile.

Spero di averti dato qualche indicazione utile. Sugli amici non mi pronuncio perché non li conosco, ma da quello che mi riferisci mi sembra che siano rimasti all'alta fedeltà degli anni '70 con tutti i suoi pregiudizi o, peggio, all'hi-fi esoterica degli anni '90 con i suoi inganni. La tecnologia è andata molto avanti e non è una cattiva idea sfruttare i suoi vantaggi anche da parte di chi acquista. Buona ricerca e riscrivi se ne hai bisogno

Q | Samatha S.  - 25 marzo 2022 (Perchè le radio non trasmettono musica giapponese?)

Buongiorno, sono un'appassionata di musica da sempre e da un paio di anni a questa parte mi sto interessando di musica giapponese persino scrivendone degli articoli, alcuni già pubblicati da varie associazioni per la diffusione della cultura giapponese in Italia, altri che verranno raccolti prossimamente in un blog, ma la domanda che vorrei porvi è molto più "generale": mi sapreste indicare con quale criterio della determinata musica, che sia giapponese o di qualsiasi altro Paese, non viene diffusa nelle radio tradizionali? Grazie qualora mi rispondeste. Cordiali saluti 

A | 24 aprile 2022

Per prima cosa scusa la risposta in ritardo. Risposta comunque non semplice, perché è difficile individuare un insieme che corrisponda alla categoria, che tu proponi, delle "radio tradizionali", soprattutto se facciamo riferimento alla musica.
Se "tradizionale" significa grande diffusione, le radio più ascoltate sono le emittenti commerciali, che usano la musica come un riempitivo a basso costo del palinsesto. Gli utenti peraltro l'ascoltano distrattamente, mentre sono impegnati in altro, magari perché l'ascoltano in un supermercato, o dal barbiere o dal parrucchiere, o al ristorante. In questo caso la scelta dei brani non viene fatta da umani ma da un sistema informatico chiamato "selector" che può essere programmato sul genere e sul "mood" per esempio "musica soft" o "successi di ieri e di oggi". Il sistema si occupa della rotazione in apparenza casuale e di scegliere canzoni attinenti al tema, quindi gradevoli per l'ascoltatore, coerenti a quello che si aspetta di sentire. Lo scopo è evitare che passi ad un'altra radio simile, facendo perdere introiti pubblicitari.

Quindi hai la risposta perché le radio commerciali che trasmettono musica non trasmettono musica giapponese, ma neanche jazz, o classica, o folk di altri Paesi, o country, ma neanche hard rock o hip-hop. E si tratta del 90% delle radio o forse più.

Poi ci sono le radio specializzate, radio musicali dedicate a un genere, per esempio rock o hip-hop e rap, ma sono molto poche, per esempio quasi niente per il jazz, solo istituzionali (Rai) per la classica. E anche qui hai la risposta.

Infine le pochissime radio "culturali" che in appositi programmi trasmettono musica di qualsiasi parte del mondo e anche di qualsiasi epoca. Mi vengono però in mente solo Rai Radio3, un programma di Radio 24 e forse qualche radio locale che non conosco. Sui programmi di Radio3 di questo tipo, come 6 gradi o wikiradio, sono spesso presentati musiche e autori di ogni parte del mondo, ma onestamente, anche se non sono un assiduo ascoltatore, non ho mai ascoltato musica giapponese.

Se effettivamente è trasmessa poco o nulla può dipendere dalla sua forte differenza all'ascolto utilizzando una notazione musicale diversa dalla nostra musica tonale. Ma anche su "musica giapponese" dovresti essere più precisa: musica classica, popolare, attuale, rock giapponese ....".
In ogni caso il motivo è lo stesso che vale per il jazz, il folk, ecc.: la musica non mainstream, non da heavy rotation, di qualsiasi epoca o Paese, in radio si ascolta molto raramente. La radio non è più il mezzo con cui si diffonde e si conosce la musica. Ora quasi tutta la musica si può ascoltare su YouTube, ma manca una guida e uno stimolo per andarla a cercare. e quindi per scoprirla.
Rimangono solo le emittenti e le trasmissioni che ho citato, più le web radio specializzate e i blog come quello che meritoriamente vuoi aprire tu (poi mandaci il link).
Questa è la situazione.
Buona serata e complimenti per il tuo impegno originale.

Q | Salvatore C.  - 9 febbraio 2022 (Il pomeriggio Radio RAI dopo "Per voi giovani")

Ciao. Questo articolo indica il 1971 come l’ultima annata di Per Voi Giovani. C’è stato però un programma andato in onda per alcuni anni a seguire nella stessa fascia oraria e con lo stesso orientamento musicale. Se non di PVG, come credevo fosse, di quale programma si tratta? Grazie

A | 11 febbraio 2022

La trasmissione a cui ti riferisci era quasi certamente Raistereodue, un contenitore di musica e news non molto diverso da PVG ma allineato si tempi nuovi (e’ iniziata nel 1981). Creatore era Maurizio Riganti e voci note tra le molte che si sono avvicendate sono quelle di Clelia Bendandi, Tiberio Timperi o Federico Biagione (che era anche un mio vicino di casa all’epoca). Molti cantanti sono arrivati al grande pubblico da lì, come ad esempio Fabio Concato che era tra i preferiti di Bendandi.
Per completezza vorrei aggiungere anche una sezione su questa trasmissione, come anche per "L’altro suono" di Anna Melato, ma non ho mai trovato sinora materiale originale e non potrei fare di più se non ripetere informazioni già presenti sul web.

Q | Alfredo G.  - 17 novembre 2021 (Ricerca di una cassa centrale per sentire i dialoghi)

Buongiorno, chiedo se è possibile indicarmi una cassa centrale per la mia TV smart per soli dialoghi nonostante il televisore è configurato con amplificatore TEAC e casse a Bose Acoustmass serie 6 Home Theater non si riescono a sentire i dialoghi nonostante tutte le prove vengono sempre ovattate e risultano non comprensibili.
Come posso sostituire la cassa centrale Bose con una più performante per solo i dialoghi dei film? Oppure mi può indicare in sostituzione delle casse Bose un cassa dedicata solo ai dialoghi in tv?
Cordialità

A | 19 novembre 2021

I sistemi Bose sono venduti da anni e molto diffusi ed è improbabile anzi direi impossibile che abbiano un difetto di progettazione così evidente. Prima di fare qualsiasi cosa devi individuare l'origine del problema con una serie di prove ad eliminazione, in sequenza:
- verifica se lo stesso difetto lo sentono anche le altre persone della famiglia
- prova ad ascoltare l'audio con voce con delle cuffie attaccate direttamente al TV
- prova ad ascoltare l'audio con voce direttamente dal TV escludendo il sistema Bose
Chiaramente se il difetto si presenta anche in queste tre prove il Bose non ha colpe, bisogna escludere sempre le cause più banali. A questo punto il problema può essere di configurazione dell'impianto HT o derivare da un guasto in qualche sua parte e puoi continuare a cercare la causa con queste altre prove:
- prova a sostituire la cassettina centrale con una delle due posteriori (se non sbaglio sono 5 cassettine uguali)
- prova a escludere il subwoofer
Se il problema sparisce si potrebbe trattare di un guasto oppure (per il sub) una errata regolazione da controllare. Se dopo le prove hai ancora esigenze di chiarimenti scrivici di nuovo.
Un cordiale saluto

Q | Francesco P.  - 5 giugno 2021 (Testimonianze audio o video  della trasmissione Bandiera gialla)

Ciao, ero ragazzo quando ascoltavo "Bandiera Gialla", oggi sto facendo un video da far vedere ai miei nipoti, su quegli anni e sulla musica di quegli anni. Sto cercando qualche video o anche solo l'audio di una puntata (o solo l'introduzione) da poterlo inserire. Ho fatto una ricerca ma non trovo niente, tu mi puoi aiutare? Grazie. Cordialmente

A | 6 giugno 2021

Purtroppo c'è pochissimo su Bandiera gialla, la Rai non registrava quasi nulla e le musicassette dovevano ancora diventare un prodotto di massa e quindi ben pochi hanno avuto l'idea di registrare il programma come è stato fatto dai '70 in poi con Per voi giovani, Alto gradimento o Popoff.
Un frammento l'ho trovato anni fa ed è ascoltabile sul nostro sito parallelo Audio-Clips:
https://www.audio-clips.it/radio_ricordi_audio.htm
Anche su YouTube non c'è nulla come certamente hai già visto.

Q | Paolo  - 17 maggio 2021 (Registrare da streaming senza perdita di qualità)

Vorrei sapere se ascolto musica in streaming in qualità cd è possibile la registrazione della stessa senza perdita di qualità? Nello specifico: 1 - direttamente sul pc in WAV o FLAC col software Audacity (la scheda audio incide sulla qualità?); 2 - oppure collegando un DAC esterno al pc tramite USB e selezionarlo come scheda audio dal PC (per esempio un Topping D10S) e poi collegando l'uscita digitale coassiale del DAC all'ingresso digitale coassiale di un cd recorder home che registra in presa diretta a 1x grazie.

A | 17 maggio 2021

La risposta è positiva per entrambi i quesiti. 1) con questo sistema non c'è compressione ma un c'è comunque un teorico degrado di qualità per il doppio passaggio da digitale ad analogico (DAC) e da analogico a digitale (ADC o ADAC). La qualità della scheda audio incide ovviamente su entrambe le conversioni. 2) Con questo sistema (con una variazione) invece non c'è alcun degrado di qualità, si può trasferire il flusso di bit senza alcuna conversione ad Audacity (che ovviamente lavora in digitale, essendo un software per computer). Non deve però essere usato nessun DAC, l'output di Qobuz o di Tidal deve arrivare direttamente ad Audacity. Per farlo ci sono diversi sistemi che sono trattati in un post del nostro blog che puoi leggere a questo link.

Q | Anonimo  - 20 marzo 2021 (Ascoltare in multicanale con J River MC)

Ciao, vorrei configurare Jriver per il multicanale, avendo molti file in 5.0 o 5.1 sia PCM che DSD nativi , è possibile? ho cercato nelle "impostazioni dsp" ma con scarsi risultati. Ho un PC/server "dedicato" per l'ascolto della musica, con windows 10, utilizzo l'uscita usb con driver ASIO verso Oppo 105 che fa da "dac" sia stereo che multicanale.

A | 22 marzo 2021

Sì, il multicanale è supportato. Devi solo andare a: Player > Playback Options > Settings > DSP & Output Formats > Channels Tra le varie opzioni c'è, ltre 2 canali stereo, 4 canali, 5+1, 7+1 e altre combinazioni, più la regolazione del sub. Non ho provato però queste funzionalità e non so se ci sono altre complessità operative. Tutta la parte multichannel di J River è inoltre poco documentata sulla documentazione che, come penso sai, si trova in formato wiki (basta scrivere su google 'wiki jriver')

Q | Franco  - 28 febbraio 2021 (Copiare da YouTube è legale?)

Buongiorno. Una domanda forse banale e forse off topic, ma di cui non trovo risposta da nessuna parte. Se io collego il pc all’amplificatore (uscita cuffia/entrata aux) con l’apposito cavetto, mi connetto su Youtube e ascolto, oppure registro i brani che più mi piacciono e di cui conosco almeno il titolo o l’interprete, sto violando qualche legge??? Sono punibile in qualche modo se registro su cassetta o CD? Grazie per la risposta. Franco.

A | 28 febbraio 2021

E' OT ma ti rispondo volentieri. La materia è complessa e per un approfondimento privo di citazioni e termini legali puoi andare sul sito Musica & Memoria, di cui questo blog è un'estensione sulla tecnologia al servizio della musica, nella sezione La musica e la legge (www.musicaememoria.com/la_musica_e_la_legge.htm), c'è anche una parte sulla possibili sanzioni. Per rispondere in breve, sull'ascolto nessun problema perchè tutto quello che c'è su YouTube è stato controllato preventivamente da un software tipo Shazam che riconosce il brano e verifica automaticamente se ha i permessi a posto. Se non li ha viene oscurato. In genere li ha perché i detentori dei diritti condividono con Google, che è il proprietario di YouTube, i guadagni della pubblicità. La registrazione invece teoricamente dovrebbe essere preventivamente autorizzata, ma in pratica non è prevista alcuna sanzione, a meno che i brani siano venduti (utilizzo "a scopo di lucro") o che li metti a disposizione anche gratuitamente in streaming o in peer-to-peer (ne hai una "utilità"). Per uso privato e casalingo hanno rinunciato da anni a perseguire l'uso improprio, che è considerato inevitabile e difatti musicassette, CD e DVD vergini e anche hard disk, prevedono una tassa preventiva (private copying levy) su ogni supporto venduto, che viene poi distribuita ai possessori dei diritti di musica e cinema. Quindi nessun problema anche qui e poca attenzione dalle case discografiche, anche perché la registrazione casalinga ha perso ormai da anni quasi del tutto la sua motivazione, essendo possibile ascoltare ogni musica del mondo gratuitamente tramite YouTube, Spotify o gli altri servizi streaming free.

 

Q | Luca A. - 9 gennaio 2021 (Aggiornamento di un impianto con lettore Teac Vrds10)

 

Buongiorno e buon anno.
Come da oggetto, scrivo per cercare aiuto nell’usciere dall’impasse in cui mi trovo.
Sinteticamente: vorrei corredare di un DAC esterno il mio storico TEAC vrds 10 (costantemente manutenuto ed ancora in perfette condizioni) ma non so su cosa orientarmi.
In particolare, fatico a stabilire se scegliere prodotti allo stato dell’arte che mi consentano di inoltrarmi nel fantascientifico mondo della musica liquida/alta definizione/streaming e compagnia a briscola, oppure restare sul digitale stretto (non sono più di primo pelo ma nemmeno una mummia e potrei avvalermi della mia laurea in ingegneria per giocare “a briscola”).
Non la tedio con i dettagli su impianto e musica che ascolto, a meno che non le sia indispensabile; dico solo il budget previsto, che sta entro i 1000 euro.
Grazie per l’attenzione che vorrà dedicarmi

PS aggiungo i complimenti per il suo blog, contro al quale ho sbattuto casualmente a che trovo estremamente interessante e ben fatto

 

A | 10 gennaio 2021

 

Anzitutto Buon Anno anche a te e grazie per gli apprezzamenti, nel blog e nel sito cerco di trasmettere la mia passione per la musica e per i buoni ascolti.
Venendo alla domanda, possiedi già un eccellente lettore CD e quindi l'upgrade della sua sezione più critica, ovvero il DAC, sostituendolo con un DAC esterno, e mantenendo la sua eccellente meccanica di trasporto, è giustificata solo se l'incremento della qualità d'ascolto è consistente e chiaramente percepibile.
Inoltre, la risoluzione rimarrà ovviamente sempre quella del CD, 16bit / 44.1KHz e dei più recenti DAC non verranno utilizzate le capacità di trasferire in analogico audio digitalizzato in alta definizione o in codifica DSD. L'attesa di un miglioramento è quindi tutta nella supposizione che al passaggio del tempo sia corrisposto anche un proporzionale avanzamento della tecnologia per la conversione in codifica standard, ovvero a qualità CD.
In realtà questo è vero fino a un certo punto, perché la decodifica vera e propria sfrutta in genere la stessa modalità sigma/delta, anche se di generazione più aggiornata, e si può individuare essenzialmente nella sezione analogica, nella gestione del clock per ridurre il fenomeno di jitter ed eventualmente nella disponibilità di filtri digitali che consentono alcune variazioni "di fino" alla risposta.

Non me la sentirei quindi di consigliare un prodotto specifico che garantisca un salto di qualità rimanendo in questo range di prezzo. L'ideale sarebbe invece di verificarlo all'ascolto tu stesso, sfruttando lo switch previsto nel Teac, che consente di passare facilmente dal DAC interno a quello esterno per un confronto in tempo reale. Se possiedi una buona cuffia, ti consiglio di fare questo confronto così, scegliendo ovviamente la tua musica preferita, ma selezionando brani impegnativi, e adottando i consigli pubblicati sul blog, quindi essenzialmente individuando le differenze e, solo dopo, valutando gli elementi che sono preferibili per te, per la tua "estetica" dell'ascolto. Condizione necessaria è però avere la disponibilità in prova del DAC alternativo e quindi, se ti rivolgi a un negozio, limitatamente ai modelli che propone, in un settore con un'offerta ormai vastissima. Come consiglio ti posso solo segnalare la gamma di Pro-ject, molto ampia e dal riconosciuto ottimo rapporto qualità-prezzo, dove potresti accedere anche ai modelli delle serie superiori.

Diverso è il caso se vuoi affiancare ai CD anche la musica liquida, ovvero acquistata e scaricata dalla rete (digital download) o in streaming. In questo caso il nuovo DAC, collegato in USB ad un PC (la soluzione più semplice), potrebbe fare entrambi i mestieri: migliorare l'ascolto dei CD e dare accesso alla musica liquida, aggiungendo solo un player software, che potrebbe essere il gratuito Foobar2000 su Windows, o Audirvana o J River su Mac).
In questo caso il miglioramento dell'ascolto del Teac sarebbe meno critico, ovviamente, ma comunque gradito, e l'ascolto preventivo quindi sempre consigliabile.
Spero di avere risposto al tuo quesito, ma se necessario scrivi ancora.

 

Q | Gianmarco P. - 25 dicembre 2020 (Inversione dei canali in un impianto stereo)

 

Presento il mio problema (probabilmente abbastanza sciocco e ovvio al punto da risultare di immediata soluzione): pur avendo collegato i cavi correttamente (dalla R dell'ampli alla cassa alla mia destra e idem a sinistra) ai due diffusori (Sonus Faber Olimpyca III), deduco da più di un ascolto che i suoni risultano rovesciati (la prova del nove l'ho fatta col CD Test di Diapason di quest'anno 2018, in particolare alla track n. 9, vocata, grazie al rumore di un treno che da sinistra va verso destra, esattamente al posizionamento delle casse). Siccome né sui diffusori né nel dépliant annesso risulta che una cassa sia da posizionarsi preferibilmente a destra o a sinistra, mi chiedo se basta effettuare il loro spostamento o se sia necessario altro. E mi chiedo infine se, lasciando tutto com'è, qualcosa nell'impianto possa rovinarsi.
Grazie per l'attenzione

 

A | 25 dicembre 2020

 

Gianmarco:
il problema non può essere tra l'amplificatore e le casse visto che hai controllato. E le casse stereo ovviamente sono uguali tra loro, e in ogni caso non potrebbero invertire i canali.
Deve essere da qualche altra parte: hai controllato i cavi tra il lettore CD e l'ampli?
In ogni caso l'inversione non provoca assolutamente alcun danno all'impianto.

(In seguito il visitatore conferma):
Era esattamente come avevi intuito: i cavi tra lettore CD e l'ampli era rovesciati. L'imbroglio è dovuto al fatto che il lettore (Arcam 37) ha l'entrata dei cavi R in basso e L in alto, mentre l'ampli McIntosh li ha al contrario (e questa mi sembra la norma, per quel che ne so). così, adesso il treno della track 9 del Diapason 2018 va nella direzione giusta...
Grazie per la dritta

 

Q | Umberto T. - 7 novembre 2020 (Le traduzioni dal latino medioevale dei Carmina Burana)

 

Desiderei sapere se e come è possibile acquistare I testi trascritti dal codice, le traduzioni e le note tratte dalla edizione Harmonia Mundi Ars Nova dei Carmina Burana tradotti i in italiano di Clara Schiaffini De Laude.

 

A | 8 novembre 2020

 

In base alle ricerche che si possono fare sul web le traduzioni sembrano essere state pubblicate solo nelle note degli LP per l'Italia della raccolta Carmina Burana della Harmonia Mundi. Quindi dovrebbero essere di proprietà di questa etichetta discografica. E' possibile che derivino da ricerche specialistiche pubblicate su riviste specializzate ma non se ne trova conferma. Le esecuzioni del Clemencic Consort sono state pubblicate a metà degli anni '70, quindi oltre 40 anni fa, e poi ripubblicate su CD.
Se per "acquisto" intendi un acquisto personale penso quindi che si possano acquistare solo assieme ai dischi nella edizione italiana, che sono ovviamente fuori catalogo da anni, in versione LP. Sono state ripubblicate su CD e tuttora disponibili le esecuzioni del Clemencic Consort, ma non so se in edizione italiana (ne dubito).
Per questo motivo, per la rarità e scarsa reperibilità, ho deciso di pubblicarle sul sito sotto licenza Creative Commons.

Le traduzioni dei Carmina Burana originali

 

Q | Pierluigi F. - 1 ottobre 2020 (Ricerca di un brano che contiene le parole "cuore" e "amore" )

 

Cerco il titolo esatto e chi cantava un brano che faceva "O mio dolce amore, non vivo che per te, vivro' solo per te, in cambio del tuo cuore.....

 

A | 7 settembre 2020

 

Mi ricordo quello che raccontava Corticelli, un celebre libraio di Roma, quando ricordava di un cliente entrato alla ricerca di un libro, che glielo chiedeva così: "sto cercando un libro, non ricordo l'autore, non ricordo l'editore, ma ricordo che nel titolo c'era la parola "amore" e la copertina era gialla". Con la tua domanda siamo da quelle parti. Una ricerca apparentemente impossibile. Ma Corticelli era una specie di computer vivente anche in età avanzata e il libro lo trovava. Noi invece abbiamo Internet e così nonostante le scarse informazioni di ricerca ecco la canzone che cercavi: The Bachelors - O mio dolce amore.
Una canzone scritta da Dob Backy e Detto Mariano sul lato B di un singolo del gruppo beat irlandese, impegnato in un tentativo di sbarco in Italia di scarso successo (il lato A era un'ennesima versione di The Sound Of Silence).
Si può ascoltare anche su YouTube così potrai confermare se era proprio la canzone che cercavi.
https://youtu.be/lHVV7Asrkg4

 

Q | Giorgio F. - 6 settembre 2020 (Ibrido digitale-analogico in fotografia: si può?)

 

Gentili signori.
osservando le immagini di vecchie fotocamere, viene una tristezza a vedere questi ricordi. Come mai non vi è l'idea di riaprire la ditta di lavorazione su queste povere fotocamere, mettendogli il dorso digitale, oppure formare il dorso di
lettura di cui vedere il fotogramma, prima dello scatto?
Non è piacevole vedere questi oggetti, buttati alla maniera di antiquario.
Le fotocamere erano meravigliose come sistema tecnico di tempi e diaframmi. Vi era anche il vetrino della messa a fuoco, nell'interno; che aveva l'immagine spezzata, e dava anche la N I T I D E Z Z A di immagine.
Come mai non vi è nella mente di O R G A N I Z Z A R E la rigenerazione di queste fotocamere che sono un gioiello? Basta poco per fare il lavoro di modifica, e strutturare il dorso digitale. Se non altro fare il dorso con il display di lettura di immagine, per la correzione,del fotogramma.
Non vi pare?
Grazie della vostra e gradita risposta
Saluti

Pagina sito: https://www.musicaememoria.com/macchine_fotografiche_analogiche.htm

 

A | 7 settembre 2020

 

E' bello leggere una email come la tua che ricorda con nostalgia le macchine fotografiche analogiche. Ottenere buone foto era meno facile (anche con le automatiche degli anni '90) ma dava la grande soddisfazione di saper dominare il mezzo. Però per ottenere foto alla massima qualità ormai il digitale ha vinto, persino sul grande formato (6x6 e simili) superando in definizione qualsiasi set analogico basato su pellicola. Ma una buona macchina analogica può ancora fornire immagini di grande qualità, che possono rivaleggiare con molte macchine digitali fino a formati tipo il 50x60. 
Sostituire la pellicola con un sensore CMOS per fotografare in digitale con una macchina analogica è possibile solo con le macchine a dorso intercambiabile, che non sono molte, per la più diffusa, la Hasselblad, qualcuno ci ha anche pensato, e i fortunati possessori di una 500C e del suo fantastico set di ottiche Zeiss possono traslocarle nell'era digitale. Pagando però molte miglia di Euro:

http://static.hasselblad.com/2014/11/CFV-50c_Datasheet-IT-v5.pdf

Se lo scopo è invece soltanto recuperare le ottiche dell'era analogica, di solito più luminose e a focale fissa, quindi già in partenza superiori allo zoom, l'impegno è molto minore, utilizzando una mirrorless: bastano un anello adattatore con i due innesti e il tiraggio giusto e poche decine di €. Io ho fatto questa prova con alcune ottiche Canon EOS e i risultati sono più che buoni:
https://viaggineltempo-net.blogspot.com/2016/05/ottiche-per-mirrorless.html

Ho provato la stessa operazione anche con ottiche più datate, passo a vite Leica (39x1) incluse le storiche ottiche Leitz. Pubblicherò magari qualche test.

Ma per se vuoi invece proprio recuperare ed usare le fotocamere analogiche originali, le pellicole si trovano ancora, e anche le macchine fotografiche, usate ovviamente. Bisogna pagare qualcosa, 500 € e più per una Rolleiflex, e anche avere una discreta competenza per non ricevere una macchina inutilizzabile, ma si può fare.

 

Q | Giuseppe B. - 4 agosto 2020 (Il tastierista di Mr. Fantasy)

 

Volevo chiedervi chi era il tastierista che accompagnava Carlo Massarini nella trasmissione Mister Fantasy

 

A | 5 agosto 2020

 

Il tastierista era "Mister Pippo" o anche "Mr. Bleah!" (come è citato nel volume Mr. Fantasy pubblicato anni dopo da Carlo Massarini) a seconda di come lo presentava Massarini, ovvero Pippo Guarnera, apprezzato virtuoso dell'organo Hammond con all'attivo partecipazioni e registrazioni con moltissimi gruppi e musicisti sia da noi che in USA, per un periodo anche con i Napoli Centrale di James Senese, Del Prete e Marangolo. Qui una sua intervista:
http://www.spaghettiblues.it/guarnera.html

 

Q | Vi.M. - 15 aprile 2019 (Vinile graffiato: c'è rimedio?)

 

Buongiorno, rischiando di formulare domanda retorica, sono a chiedervi un consiglio circa l'utilizzo di un vinile a cui tengo molto (Tony Esposito " gente distratta") che é purtroppo rigato (non da me!); una riga che lo attraversa sul lato 1 su tutta la lunghezza .. tuttavia solo nell'ultima traccia si inizia a sentire la puntina che emette il solito tac che dura per tutto il pezzo!! Quanto può essere dannoso per la puntina (Ortofon mc30 Supreme) in generale farla suonare in queste condizioni? Dovrò per forza rinunciare all'ascolto? Grazie per vostra disponibilità.

 

A | 15 aprile 2019

 

Normalmente la sentenza per un disco graffiato è infausta, ma provo a darti qualche informazione in più, per prima cosa sulla relazione tra graffio e toc. Un graffio superficiale, come è probabilmente il tuo (probabilmente provocato dal braccio sfuggito di mano con conseguente atterraggio lungo sul disco fermo) sulla maggiore parte della larghezza del vinile, interessa in realtà la sommità dei solchi. Visto che la puntina legge in profondità non ha effetto sul suono e sull'usura della puntina. Quando invece al passaggio del solco si sente il classico toc vuol dire che nella sua azione di "aratura" trasversale la puntina (o altro oggetto tagliente) è andata più a fondo provocando degli sbaffi di plastica (vinile) che interferiscono con il passaggio della puntina provocando un brusco movimento che innesca appunto il toc. Come intuirai in questo caso non si può fare nulla se non sollevare il braccio prima di quest'ultima traccia. O ricercare e ricomprare l'LP. Non dovrebbe essere però un passaggio che danneggia la puntina più di tanto, a meno che non insisti ad ascoltare questa parte del disco più volte.
E' importante però che tu verifichi se i toc provengono proprio dal graffio, potrebbero essere di altra e più comune origine (grumi microscopici di sporco nei solchi). In questo secondo caso si sentono solo per 1-3 giri, mentre quando sono ripetuti ad ogni giro per più tempo è proprio il graffio. Nel dubbio una pulizia a fondo in un negozio che fornisce questo servizio (anche online per corrispondenza) può togliere il dubbio stesso.

 

Q | Gianmarco P - 24 dicembre 2018 (Corretta configurazione dei canali stereo)

Presento il mio problema (probabilmente abbastanza sciocco e ovvio al punto da risultare di immediata soluzione): pur avendo collegato i cavi correttamente (dalla R dell'ampli alla cassa alla mia destra e idem a sinistra) ai due diffusori (Sonus Faber Olimpyca III), deduco da più di un ascolto che i suoni risultano rovesciati (la prova del nove l'ho fatta col CD Test di Diapason di quest'anno 2018, in particolare alla track n. 9, vocata, grazie al rumore di un treno che da sinistra va verso destra, esattamente al posizionamento delle casse). Siccome nè sui diffusori nè nel depliant annesso risulta che una cassa sia da posizionarsi preferibilmente a destra o a sinistra, mi chiedo se basta effettuare il loro spostamento o se sia necessario altro. E mi chiedo infine se, lasciando tutto com'è, qualcosa nell'impianto possa rovinarsi.

A | 25 dicembre 2018

il problema non può essere tra l'amplificatore e le casse visto che hai controllato. E le casse stereo ovviamente sono uguali tra loro, e in ogni caso non potrebbero invertire i canali. Deve essere da qualche altra parte: hai controllato i cavi tra il lettore CD e l'ampli? In ogni caso l'inversione non provoca assolutamente alcun danno all'impianto. In generale per individuare la causa di un probema nella catena hi-fi bisogna procedere per esclusioni.
(Il corrispondente ha poi confermato che il problema era a monte come ipotizzato)

Q | Bruno S. - 22 novembre 2018 (Interruzioni nello streaming con Qobuz)

Ti chiedo un aiuto per quanto riguarda lo streaming da Qobuz. Sto usufruendo del periodo di prova del piano hires studio, tramite pc notebook con processore I5, 8 gb di ram, windows 10, con player Audirvana plus, che ha qobuz integrato, connesso in wifi al router, connessione tim fibra con velocità di download di 84,5 Kbs. In pc è collegato via usb al dac interno di un amplificatore Nuprime Ida 8. Il,problema è che durante l'ascolto di album hd da qobuz ho delle piccole interruzioni del flusso audio, circa tre o quattro per album. Da cosa potrebbe dipendere? Dalla mia rete internet o dal server di qobuz? O potrebbe essere altro? Ti ringrazio e ti saluto, Bruno.

A | 24 novembre 2018

In qualità CD io ascolto regolarmente in 4G anche in auto e se ci sono interruzioni (quasi mai però) dipende dalla copertura di TIM (che è il mio gestore attuale). In HD a 24/48 è solo il 60% in più come bitrate, ma già a 24/96 sono quasi 2,5 volte e a 24/192 sono 5 volte. Ma siamo sempre molto lontani dal throughput di un ADSL e oltre.
Quindi faccio alcune ipotesi basate sulla mia esperienza a casa, non con Qobuz (che ascolto ancora in qualità CD) ma riguardo all'ascolto in HD.

Anche io ho verificato delle interruzioni e delle difficoltà di di riproduzione a 24/192 in Flac quando ascoltavo con Fidelio, dal Mac Mini collegato a un DAC. Avevo configurato Fidelio (un altro player tipo Audirvana) con un buffer elevato e ci metteva parecchio, minuti, a partire. Problemi di interruzione li avevo invece con NePlayer dall'iPad 2 oltre 48 e anche dall'iPhone 6, appena andavo oltre i 96.
Ora con un iPad ultimo tipo non ho più problemi a qualsiasi risoluzione e con J River come lettore (che ha un buffering più efficiente) neanche dal Mac.

Un'altra cosa che ho osservato, anche se apparentemente è fuori tema, è il trhoughput molto diverso tra diversi PC nei test con la nuova connessione che ho da qualche mese (Fastweb simil-fibra). Con il notebook precedente, i5 con disco tradizionale, arrivava a 28Mbps connesso in LAN e a 33 in Wi-fi, mentre il nuovo i7 con disco SSD arriva a 43 in Wi-fi e a 115 Mbps via LAN. Una differenza molto marcata che dipende non dalla rete ma dalle prestazioni della scheda LAN e anche del PC.

Quindi la mia deduzione è la seguente: il problema che incontri può dipendere dalle prestazioni del PC su cui lavora Audirvana o più probabilmente dalla configurazione del player, ovvero se hai abilitato il buffering o no.
Prova quindi ad attivare o aumentare il buffering, e anche a partire da brani codificati a minore risoluzione e a salire, se non lo hai già fatto, e vedere da dove iniziano i problemi.

Tieni anche conto che Qobuz in HD non trasmette come Netflix, ovvero con unprotocollo adattativo che applica una compressione maggiore se la velocità di linea non è sufficiente. Il bitrate in trasmissione è sempre lo stesso e se il player o il PC o la mobile device che lo ospita esaurisce la memoria cache c'è l'interruzione. Può dipendere quindi anche da fluttuazioni nella connessioni.
Trovo invece improbabile che su una connessione fissa e non mobile ci posano essere problemi sul server.
Spero di esserti stato d'aiuto.
(Bruno ha poi confermato che il problema era effettivamente legato alle prestazioni di rete del PC)
 

Q | Francesco M. - 9 giugno 2018 (Musica liquida per uno stereo datato)

Ho acquistato un piccolo, primo per me, immobile dopo la morte di mia madre e non ho voluto rinunciare a portarci lo stereo, in gran parte lo stesso di quando avevo 14 anni. Attualmente è composto da giradischi, lettore CD (antecedente al 1993, senza mp3) amplificatore, radio, ed equalizzatore presente ma estraniato, visto che mi era stato regalato ma non ne ho mai concepito l'utilità.
Avendo fatto costruire un "cassone" per lo stereo sopra un mobile preesistente, mi sto chiedendo quale apparecchio potrei mettere al posto dell'equalizzatore: mi era stato accennato (10 anni fa) vagamente alla possibilità di immagazzinare tantissima musica in una schedina grossa al massimo come una sim, ma non ho più approfondito. Non mi pare, e non so perché, che il minidisc abbia a suo tempo avuto il successo atteso. Sapreste consigliarmi un componente da 41 centimetri che integri quello che ho già, per avere insieme tecnologia tradizionale e all'avanguardia?

A | 10 giugno 2018

L'equalizzatore si può semplicemente by-passare mettendo tutti i controlli a "flat" (ma di solito c'è un pulsante apposito) quindi non è un problema anche lasciarlo dov'è. Il minidisc è stato abbandonato ormai da diversi anni e puoi ignorarlo come possibile soluzione. Di componenti che possono gestire la musica in formato digitale con vari sistemi (su una memoria locale o connettendosi direttamente al web) ce ne sono molti.
Il più semplice quasi sicuramente ce l'hai già: è il tuo smartphone. Puoi installare la app Spotify o Deezer anche in versione gratuita e avrai accesso a quasi tutta la musica del mondo, e puoi ascoltarla in streaming semplicemente collegando l'uscita cuffia ad un ingresso libero dell'amplificatore. Serve solo un cavo mini-jack da una parte e RCA (a due spinotti) dall'altra. A meno che l'amplificatore abbia già un ingresso "aux" con mini-jack, e allora basta un normalissimo cavo doppio mini-jack stereo.

Q | Lidia M. - 2 maggio 2018 (Costi SIAE per esecuzioni pubbliche di musica e video)

Grazie mille per l’esauriente risposta (Vedi domanda precedente). Sto cercando infatti esecuzioni di 50anni fa, ma sinceramente non so dove trovarle. Il mio lavoro è un video che sto presentando a dei festival e a delle proiezioni pubbliche e quindi mi volevo garantire un lavoro senza problemi di diritti.
Anche perché il pezzo che ho scelto dura pochi minuti e non è intero, ma spezzettato dentro al video.
L’altra cosa lei sa come posso eventualmente capire i costi della Siae per questo tipo di lavoro?
Cordiali saluti

A | 2 maggio 2018

Esecuzioni storiche si possono trovare anche su Spotify, basta cercare per interprete. Se non sai come registrarle c'è un post sul nostro blog che spiega come farlo in modo semplice.
La SIAE se è una esecuzione di oltre 50 anni fa e quindi con diritti scaduti non ha motivo di chiedere i diritti ma dipende dall'uso che si fa del video. Se invece hai intenzione di usarne una recente per essere a posto devi chiedere alla SIAE una licenza per la "sincronizzazione" di musica e video (Sul sito SIAE cercare
riproduzioni-audio-e-video / la-sincronizzazione)

Un caso tipico sono i video matrimoniali quindi per visione privata, e in questo caso c'è un costo a forfait (270 €) e un costo per copia (18 €). Attenzione però: la SIAE in questo caso non fa da intermediario ma solo da esattore, per utilizzare una musica sotto diritti l'autore del video devi prima ottenere il permesso da chi detiene i diritti stessi, mettendosi in contatto con l'editore. Se per esempio hai scelto una esecuzione di Cecilia Gasdia (faccio un nome a caso) dovresti contattare il suo editore, ovvero l'editore collegato alla sua casa discografica (credo sia la Erato).
Se invece l'obiettivo è una proiezione pubblica e chi la fa non è già un produttore cinematografico SIAE propone una licenza semplificata chiamata Production Music con la quale si accede ad un (vasto, dicono loro) catalogo di musiche utilizzabili, pagando un costo a minuto per tipo di opera musicale (ce ne sono anche di public domain). Ma questo vale per la produzione del filmato. Poi nella esecuzione ci saranno da pagare altri diritti, sempre per singola proiezione. A questo punto però uno dovrebbe far pagare anche il biglietto!
I costi comunque non sono alti: 80 € per la licenza di produzione e 24 € a proiezione (se con ingresso gratuito). Comunque trovi tutto dal link che ho inserito sopra, ma probabilmente ci sono anche altri particolari da considerare e magari altri costi e se intraprendi questa strada dovrai certamente rivolgerti ad un ufficio SIAE.
Spero la risposta sia utile.

Q | Lidia M. - 1 maggio 2018 (Diritti d'autore per la musica classica)

Buon giorno
volevo sapere come ci si deve comportare con la musica classica. Ho inserito il brano di Monteverdi "Zefino torna" in un mio video, musica che ho preso da YouTube, ma vorrei sapere se posso usarla per presentare il mio video a dei festival, o devo capire l'edizione di tale musica ma sopratutto come trovare un'edizione di più di 50 anni?

A | 1 maggio 2018

Per la musica classica i diritti d'autore sono scaduti quasi sempre, e lo sono senza dubbio per Monteverdi. Questo significa che chiunque li esegue in pubblico o li registra e li pubblica su disco non deve pagare i diritti d'autore. Diversa la situazione per la esecuzione, che in Europa è protetta fino a 50 anni. Quindi dipende dalla data di registrazione dell'esecuzione che hai scelto. Però attenzione: se lo pubblichi su YouTube valgono le regole americane che sono più restrittive, in pratica sono public domain solo le esecuzioni anteriori di 95 anni (quindi al 1923). Questo non significa che l'eventuale video su YouTube sarà bloccato, ma che lo sfruttamento economico (da pubblicità) non sarà possibile.

 

Q | Giorgio B. - 7 marzo 2018 (Dove sono le cover mancanti)

Cari Signori, forse è a causa della mia miopia, ma nella sezione cover non ho visto "Solo più che mai", cover di Dorelli da Sinatra-Kaempfer. Se invece è una mia svista chiedo scusa per l'inavvertenza. Cordiali saluti.

A | 9 marzo 2018

Siamo consapevoli che navigare tra le molte pagine dedicate alle cover non è facile, d'altra parte una lista unica diventava impossibile da mantenere e soprattutto da consultare. Le cover di Johnny Dorelli ci sono tutte, sono molte e sono in una pagina a parte, dedicata al crooner italiano:
Johnny Dorelli. E’ presente comunque un menu con tutte le pagine di cover.

Q | Viscardo M. - 28 febbraio 2018 (Vinili giapponesi)

Buongiorno , sapreste indicarmi un sito internet dove trovare edizioni giapponesi di cd e vinili? Ho notato, avendone acquistato in passato, che hanno una qualità sonora decisamente migliore rispetto ad altre etichette... pur facendoli suonare su impianti economici, la differenza si sente! Oppure se potete darmi indicazioni su quali etichette sia meglio orientarsi per acquistare cd e vinile di buona qualità . Ringrazio molto per l'attenzione.

A | 5 marzo 2018

Personalmente non ne ho fatto esperienza, compro vinili di classica ben tenuti solo su eBay. per i si giapponesi di sono dei siti specializzati in vinile ma sembra che la maggior parte del materiale sia usato, quindi si beneficia forse solo della stampa in Giappone. Comunque alcuni che ho individuato sono:

  • Otokichi Premium (molta musica giapponese)
  • Snow Records (il più accessibile per la navigazione)
  • DiscLegend (solo in giapponese bisogna usare il traduttore di Google)
  • DiskUnion (anche questo solo in giapponese

Penso che per trovare invece edizioni "audiofile" (vinile da 180 grammi ecc.) ti conviene andare in qualche negozio di hi-fi particolarmente specializzato e ti possono dare più indicazioni. A Roma per esempio li vende il noto negozio specializzato Elastic Rock.

Q | Alberto B. - 21 febbraio 2018 (CD player integrato o solo meccanica?)

(Segue le domande e risposte precedenti sullo stesso argomento) Ho portato il DUO CD all’ assistenza ufficiale (Mittas Elettronica di Bologna), come da te consigliatomi sperando in una possibilità di riparazione. Nel frattempo sto valutando l’ idea di acquistare un CD player integrato in quanto mi è stato detto che potrebbe esserci “incompatibilità “ tra una nuova meccanica ed il “vecchio” convertitore Micromega DUO PRO. Tra questi integrati suggeritimi c’è il AVM CD 3.2 , (Euro 3750 di listino). Che ne pensi? È adeguato al resto della catena audio? Grazie dei tuoi preziosi suggerimenti.

A | 2 marzo 2018

Scusa la risposta in ritardo, spero che nel frattempo hai avuto il responso sul recupero del Micromega. La incompatibilità tra un lettore ed un DAC, se possono fisicamente connettersi con un cavo toslink ottico o con un cossiale, non esiste proprio. Casomai può essere sconsigliabile per considerazioni sul sincronismo, effetti sul jitter e simili. Una soluzione non ottimale, ma deve funzionare.
Nel caso tuo, in particolare, è effettivamente preferibile la soluzione di un nuovo lettore CD integrato (ormai sono praticamente tutti così ) perché il Dac del Duo è di qualche anno fa e la evoluzione tecnologica nei Dac e’ stata continua.
Quello che ti è stato proposto non lo conosco in dettaglio ma è sicuramente un componente molto valido e certamente adeguato considerando il produttore l’ingegnerizzazione e il costo. Adotta peraltro la soluzione upsampling come il lettore che uso (un Audio Analogue Paganini) e di cui sono molto soddisfatto.
Non è chiaro soltanto dalla documentazione che ho visto se i ben 7 ingressi digitali sono anche HD. Se non lo fossero non si capirebbe molto bene la loro utilità. Non posso esprimermi invece sul rapporto qualità / prezzo, a questo prezzo ovviamente ci sono diverse alternative di prestigio.
Spero sempre di esserti stato utile.

Q | Anonimo dal Blog - 13 febbraio 2018 (Come trasferire in  digitale le musicassette )

Ciao, ho delle musicassette come faccio a passarle nel PC ?

A | 21 febbraio 2018

Sul nostro blog nel post "GarageBand per digitalizzare LP" è illustrato un sistema per convertire LP o musicassette in alta qualità, su computer Mac. Se hai esigenze minori ci sono molti modelli di convertitori a prezzi veramente economici che si connettono all'uscita di un lettore musicassette e lo collegano a un PC su porta USB. Li trovi su Amazon inserendo "analog to digital converter". Più semplice ancora la scelta di un lettore già dotato di uscita USB o di registrazione su scheda SD, anche in formato "walkman" e di solito "made in China" e molto economici. Si trovano anche questi su Amazon ma di solito anche nei supermercati dell'elettronica tipo Media World.

Q | Alberto B. - 9 febbraio 2018 (Quando conviene riparare la meccanica di un CD player?)

(Segue le domande e risposte precedenti sullo stesso argomento) Penso di portare il Micromega DUO CD da Mittas Elettronica di Bologna (attuale assistenza ufficiale del distributore Tecnofuturo ) per verificare il problema. Se non fosse possibile la sostituzione del laser (presunto responsabile) per probabilissima irreperibilità del ricambio originale Philips, che faccio? Tento con un laser trovato su internet ? Mi procuro un’ altra meccanica (e quale ?) da associare al convertitore DUO PRO o un player completo (e quale?) investendo una cifra più o meno identica(e ancora, quale?) per mantenere equilibrata la catena ? Molti “quale?” ..... Grazie mille per la risposta.

A | 11 febbraio 2018

E’ il solito dilemma che prende l'appassionato quando un componente a cui è affezionato ha un problema che richiede una riparazione complessa e magari costosa. Nel frattempo la tecnologia ha fatto grandi passi avanti (questo è vero in particolare per i DAC) e quindi razionalmente potrebbe non valerne la pena. D'altra parte l'alternativa è tenersi un componente non funzionante senza un vero perché. Come prima cosa secondo me devi farti fare un preventivo dal riparatore ufficiale, e avere la garanzia che sia riparabile da lui e quindi con garanzia di riparazione (di solito 3 o 6 mesi). Dopodiché in base al costo decidi, considerando che, comunque alto sia, sarà sempre inferiore a un nuovo CD player di fascia equivalente.
Per un eventuale sostituto non saprei cosa consigliarti, io sono passato all'HD e ho ancora un ottimo lettore CD ma non mi sono più molto interessato alla evoluzione del settore. Su TNT-Audio specie nella posta ci sono però parecchi consigli di Lucio Cadeddu.

Q | Alberto B. - 15 gennaio 2018 (Un CD player da riparare o da sostituire?)

(Segue la domanda e risposta precedente) Ho provato diversi CD incriminati, anche se non tutti per ragioni di tempo .... il test più’ banale sembrerebbe essere stato discriminante! I CD non mostrano difetti all'ascolto su un lettore DVD e su un altro lettore Blu Ray. Ma perché gli altri CD vengono letti senza problemi dalla meccanica Micromega? .... La cosa mi aveva convinto che il problema riguardasse i CD.
Dovrò portare la meccanica Micromega all’ assistenza!

Nel frattempo sarei orientato all’ acquisto del Chromecast Audio che collegherei al DAC Micromega per sfruttarne il convertitore che dovrebbe essere migliore di quello del Chromecast. Tale collegamento, se non ho capito male, dovrebbe essere necessariamente mediante cavo digitale ottico non avendo il Chromecast attacco coassiale. Dico bene? Grazie dei preziosi consigli.

A | 15 gennaio 2018

Il motivo per cui alcuni CD sono letti correttamente e altri sono rifiutati spero che te lo chiarirà l'assistenza, l'importante è che gli porti dei CD dove sistematicamente si presentano i problemi.
il motivo per cui alcuni CD sono letti correttamente e altri sono rifiutati spero che te lo chiarirà l'assistenza, l'importante è che gli porti dei CD dove sistematicamente si presentano i problemi.

Riguardo al DAC è quasi certo che ci sarà un miglioramento usando il Micromega, la parte di conversione vera e propria anche sul dispositivo Chromecast è valida (perché in pratica è un chip di ultima generazione) mentre la parte analogica è ovviamente più curata su un componente raffinato come il Micromega.
Potrai fare facilmente una volta installato delle prove a confronto.
Riguardo al cavo io ho provato il toslink ottico perché era quello venduto da Google e non volevo inserire altre varianti, ma credo che sulla connessione bistandard (S/PDIF e mini jack stereo) del Chromecast si può usare anche un coassiale digitale. Il Micromega a quanto ho visto consente entrambe le connessioni. Escludo che ci siano differenze di suono.
Ciao e buoni ascolti!

Q | Alberto B. - 12 gennaio 2018 (Un CD player che rifiuta i CD e la tentazione della liquida)

Salve, sono un vecchio audiofilo che circa 25 anni fa ha acquistato un impianto costituito da (vista l’ epoca ...) MICROMEGA meccanica e convertitore Duo Cd e Duo Pro, KLIMO Merlin LS e Kent, Spendor Ls3/5° su Supporti FOUNDATION, cavi VDH The First e Atmosfer A Ondina Blu, filtrato da IREM Esopower Fr 151, ospitato in una stanza di circa 20 mq, mansardata, di pianta irregolare con divano-letto e librerie.
Qualche anno dopo ci ho inserito Cuffia STAX Sigma SR con ampli SRM T1S.
Per molti anni ne ho avuto molta soddisfazione.

(1) Con dispiacere ho notato pero’ gia’ da vari anni che diversi CD della mia collezione (2/3 classica ed 1/3 tra jazz e progressive rock, anche di case blasonate come Chesky, Dorian, Sheffield Lab, …), talora anche al primo ascolto o piu’ spesso dopo 10/15 anni dall’ acquisto manifestano un rumore ( tipo “scrach”) periodico, di uno o pochi secondi, una volta ad ogni giro del CD, in genera dalla seconda o terza parte del CD, finche’ con quei CD piu’ deteriorati la meccanica si blocca segnalando “error”. Alla faccia della a suo tempo superiorita’, anche come durata, del CD rispetto al vinile! Ovviamente le superfici incise di questi CD non mostrano alcuna alterazione visibile.

(2) Peraltro da qualche mese ascolto ogni tanto musica tramite Spotify free o Idagio con iPad Air e IEM Hi Fi MAN RE400E … … Se con queste sorgenti lossy + iPad + l’ IEM suddetta ottengo un certo risultato all’ ascolto mi chiedo cosa potrei ottenere con lettori lossless … (quali AK 120, FIIO X5, PIONEER XDP 100R, ONKYO DPX1, … scaricando musica da siti in HD quali Linn Records, HDtracks, Qobuz, HDmusicStore ), che in casa potrei convenientemente utilizzare, credo, collegandoli direttamente al pre KLIMO,( ma come?) sfruttandone i DAC – il Duo Pro utilizza lo standard CD (16 bit e 44,1 kHz) mentre le specifiche tecniche di tali lettori sono, sulla carta, superiori per numero di bit e frequenza di campionamento (ma all’ ascolto?) - e fuori casa collegandoli al IEM. Oppure rinunciando alla portabilita’ utilizzare un network player (es. Cocktail AUDIO N15D)?
Insomma vorrei avvicinarmi alla cosiddetta musica liquida ma ho bisogno di molti chiarimenti!
Grazie, e complimenti per il sito!

A | 15 gennaio 2018

Rispondo per punti:

(1) Anzitutto complimenti per il tuo impianto, raffinato ed equilibrato. Riguardo al CD, non è certo eterno (nulla lo è) ma se trattato correttamente deve durare molti anni salvo casi veramente eccezionali (e che comunque dovrebbero comparire anche al primo ascolto). La domanda quindi nasce spontanea: hai provato i CD incriminati su un altro lettore, fosse pure un discman o il lettore DVD o Blu Ray?

(2) Lo streaming comunque risolve il problema alla radice, anche se è possibile che nel tuo caso le esecuzioni di classica che hai nella tua collezione o dischi di jazz meno noti non siano disponibili. Ti segnalo però che Idagio è già a qualità CD, basta acquistare l'opzione premium a circa 8 € al mese. C'è la prova sul nostro blog. Sulla musica non classica c'è Tidal che costa un po' di più (20 € / mese), ma sempre all'incirca come un CD mentre ne puoi ascoltare anche uno o due al giorno per un mese, se hai tempo.
Per l'ascolto in cuffia "basic" basta avere un buon smartphone o meglio un tablet, per l'ascolto nell'impianto basta acquistare un connettore wifi venduto da Google, Chromecast Audio (39 € ca.) che ha già all'interno un buon DAC. Ma per le massime prestazioni si può collegare a un DAC con ingresso S/PDIF, ci sono molte alternative anche a prezzi "umani". Anche qui ti segnalo il link alla prova e il test di connessione a un DAC esterno.

 

Q

Corrado T. - 19 gennaio 2017 (Problemi sull'impianto e soluzioni alternative)

 

Ho un impianto che uso con soddisfazione da parecchi anni ma da qualche settimana sto riscontrando problemi vari. L'amplificatore Nad 3120 distorce sopratutto su un canale e, per qualche motivo, funziona un po' meglio pilotato dal giradischi (un Thorens TD-165).
Il lettore di cd Marantz 67 distorce, anche in cuffia. Da tutto ciò ho dedotto - ma non sono sicuro - che le casse (AR 3a) continuano a funzionare bene. Ho pulito i contatti del Nad ma non è cambiato nulla.
Ho fatto prove più approfondite invertendo i cavi delle casse. Il problema principale è sicuramente nell'amplificatore poiché il difetto (abbastanza raro in effetti, ma comunque fastidioso) ora si presenta a sinistra e prima era a destra. E si verifica con qualsiasi fonte (CD, LP, iPhone, FM).
Tuttavia mi resta qualche dubbio anche sulle casse, che effettivamente sono state riconate, ma ormai un bel po' di anni fa.
Mi sono deciso a intervenire ma vorrei spendere al massimo 700/800 euro o anche meno.
Ho visto che ci sono un sacco di varianti possibili e sono un po' indeciso. Il solo vincolo che ho è fare in modo che si possano suonare anche gli LP, ma è facile gestirlo con un pre phono visto che tutte le soluzioni che ho visto hanno almeno un ingresso rca. Per i cd, posso anche pensare di digitalizzare tutto (ho già in alac quasi tutto Bach Bartok e Beethoven e un bel po' di altre cose, ho visto che non ci si mette tantissimo a farlo).
Mi sembra di capire che ci sono in giro:

1) impianti compatti all in one con casse incluse con media player, web radio, cd, Ethernet e Wi-Fi
2) casse attive con Wi-Fi e il necessario per collegare iPhone o altre fonti. Ma queste forse hanno il problema del giradischi analogico
3) media player all in one con web radio, cd Ethernet e Wi-Fi senza casse acustiche
4) media player con cd Ethernet e Wi-Fi ma senza amplificatore, a cui quindi occorre abbinare un ampli (o delle casse attive)
5) media player senza cd. In pratica, in questo caso si torna al tradizionale impianto a pezzi separati

Cercando in rete ho trovato le cose che ho raccolto nella tabella sotto (dove ho immaginato un pre phono di prezzo basso, da circa 100 euro), anche se ci sono molti altri prodotti come ad es.
Il Cambridge Audio Minx

Devo dire che inizialmente credevo che un all in one fosse la soluzione migliore perché più economica, ma mi sono accorto che alla fine un media player con cd senza ampli come lo Yamaha n500, abbinato a un ampli dotato di pre phono integrato non costa poi molto di più. Ma è davvero meglio?

Un'altra grossa questione è relativa alle casse: mi fido delle AR (che hanno più di 40 anni e che ho r fatto riconare ormai diversi anni fa) oppure cerco qualcosa che le sostituisca? In tal caso o si sale di prezzo o ci si accontenta di all in one con casse. Ma come suonano?
Oppure bisogna trovare il modo di verificare bene il funzionamento delle AR prima di decidere il da farsi?

 

A

 22 gennaio 2017

 

La riconatura dovrebbe durare diversi anni e poi eventuali cedimenti e fessurazioni si possono verificare facilmente a vista, quindi non penso che sia un problema, te ne saresti accorto.
La soluzione più semplice quindi è cambiare l'amplificatore, uno buono ma accessibile costa all'incirca come un buon "speaker wireless" (sul blog ne recensivo alcuni, nel frattempo si è aggiunto il Naim Mu-so QB che costa un po' di meno, ma sempre più di un ampli medio). Quindi a meno che vuoi rivoluzionare tutto e liberarti dell'ingombro delle AR (facendo felice tua moglie, sicuramente) ti consiglierei di cambiare l'ampli.

Lasciando perdere gli ampli in classe D che costano molto poco per le prestazioni che hanno, ma che non sono adatti a casse poco efficienti come le AR, le marche valide e accessibili sono più o meno sempre le stesse: Rotel e Nad. Ci sarebbero anche Linn o Naim (o altre inglesi doc com Mission o Rega) o danesi (Densen, Primare) ma a costi impossibili se non ricorrendo all'usato. Secondo le recensioni i Rotel hanno un suono molto aperto e quindi dovrebbero andare particolarmente bene con le AR. Dico secondo le recensioni perché non li ho mai sentiti.
Il modello entry level RA-10 ha l'ingresso phono e costa poco più di 400 €. Ha solo 40 W per canale, ma considerato che gli ampli moderni sono molto più efficienti di quelli storici e che non credo che puoi ascoltare a volumi da saturazione probabilmente va già bene anche con le AR. Per stare più tranquilli c'è lo RA-12 con 60 W che ha anche un DAC e gli ingressi digitali ma arriviamo sopra ai 700 salvo offerte.

Nella gamma NAD gli ampli, tutti tradizionali (senza porta USB e senza ingresso phono) sono il 316BEE, 326BEE e 356BEE. rispettivamente da 40, 50 e 80 W. Costano su Amazon meno di 400 il primo, intorno ai 550 il secondo e sopra ai 700 il terzo. Anche qui il primo secondo me è sufficiente come potenza. Un pre-phono pro-ject già buono costa poco più di 100 €.
Poi ci sono gli amplificatori multimediali wireless che accettano come ingresso anche un iPad, il D 3020 (poco più di 500) e il D 7050 (oltre 1000) il primo però ha solo 30 W (ed è un oggetto molto compatto) bisognerebbe per forza provarlo, va be' che su Amazon è possibile la restituzione. Il secondo è un 50 W ma è solo digitale.
Questi oggetti chiaramente risolverebbero molti problemi e potrebbero semplificarti il tuo impianto audio video.

Ultima cosa sul tuo NAD: non buttarlo via c'è molta richiesta di questi modelli, se riparato lo puoi vendere a buon prezzo, forse ti coprirebbe in buona parte il nuovo. Anche come spare-parts o da riparare potresti venderlo discretamente bene secondo me.
Ciao

 

Q

Fabio C. - 19 gennaio 2017 (Dove acquistare musica in alta definizione)

 

Vorrei sapere dove acquistare musica HQ (FLAC ? OGG ?). Grazie

 

A

20 gennaio 2017

 

Esiste un portale specializzato chiamato Find HD Music (www.findhdmusic.com) che consente di cercare per autore o per interprete i dischi in alta definizione in tecnica PCM o DSD disponibili sui vari siti di download di musica in HD (HDtracks, HighresAudio ecc.).
L'unico problema è che non tutto quello che si trova è disponibile anche in Italia. Ma è indicata sul portale.

 

Q

Francesco M. - 11 dicembre 2016 (Come collegare i componenti di un impianto)

 

Buonasera e complimenti per la passione che ci mettete nel far capire a chi, come me, non mastica molta tecnologia e si vuole avvicinare a questo mondo intrigante. Vorrei avere un vostro parere sull'impianto che vado a comporre in una mia casetta in ristrutturazione. I miei dubbi sono rivolti sopratutto alle modalità di collegamento dei vari elementi . elenco gli elementi: - ampli Cambridge Audio cxa 80 con DAC incorporato- lettore CD Cambridge Audio CXC- diffusori Sonus Faber Venere 2.0- Mini PC  da scegliere- NAS domestico da scegliere- stadio phono da scegliere- giradischi Rega o Pro-ject da sceglierei miei dubbbi sono :quali connessioni sono ottimali tra ampli e cd/minipc/nas, visto che ci sono RCA, RCA sbilanciate , S/P DIF , toslink , XLR bilanciato , usb sbilanciate e chi più ne ha più ne metta ? mi conviene mettere in rete , disponibile via lan in tutti i punti sensibili della stanza, il nas, oppure collegarlo direttamente all'usb asincrona dell'ampli ? Collegare all'ampli il minipc/nas via usb, cavo lungo almeno 5 mt, oppure posizionare vicino all'ampli il nas e usare la rete per il collegamento nas-minipc? Scusate per le domande ma non trovo in rete spiegazioni chiare sui vari collegamenti ottimali.

 

A

16 dicembre 2016

 
Francesco:
anzitutto ti faccio i complimenti per la scelta dell'impianto di base, ben proporzionato, di qualità e tecnologicamente molto aggiornato.
Per prima cosa facciamo un po' di chiarezza sulle necessità di connessione partendo dalle sorgenti, che nel tuo caso sono 3:
  • CD (digitale)
  • Pre Phono del giradischi (analogica)
  • Mini-PC (digitale)

La prima connessione è già risolta all'origine perché hai comprato un lettore senza DAC, "partner" del tuo ampli, che deve essere collegato quindi a uno dei suoi ingressi digitali. La scelta è tra toslink (ottico) o coassiale S/PDIF. Dubito che tu o chiunque altro possiate sentire la differenza, ma di solito si consiglia la connessione S/PDIF e così ti consiglio di fare anche io.

Per la seconda invece devi ancora scegliere sia il giradischi, sia la testina o fonorivelatore (che è importante come il giradischi) sia il pre phono. Salvo i modelli high-end (e neanche tutti) le connessioni sono sempre RCA, e d'altra parte il bilanciato XLR serve nel settore professionale per gestire connessioni molto lunghe. E' teoricamente superiore ma anche qui sentire una differenza penso sia molto difficile. Non mi dici se è il tuo primo giradischi e quanti LP hai o hai intenzione di comprare, quindi non so se ti stai orientando a un giradischi entry level o medio prezzo o a un componente high-end. Se la risposta è la prima ti consiglio di rivolgerti a Pro-Ject che ha una gamma molto vasta sia di giradischi sia di pre-phono. La connessione sarà RCA.

Per la terza. anche qui serve qualche precisazione: il Mini-PC serve per ospitare i programmi che accedono ai file musicali sul NAS, quindi deve essere attrezzato con un media player e/o un lettore (software) specializzato. Non puoi collegare direttamente il NAS all'ampli. Quindi anche qui mi servirebbero altre informazioni, in particolare quanti file musicali hai, in quale risoluzione (HD, CD o compresso) e di quale genere (la classica fa la differenza), se hai già un contratto Apple Store e Apple Music oppure no. Restando sul generico un media player che risponde alla maggior parte delle esigenze e che dovrebbe fare al caso tuo è J River Media, che non costa neanche molto (ca. 70$). La connessione più semplice e comoda, visto che il tuo ampli la supporta, è USB.

Un'osservazione però: ovviamente il Mini PC deve essere vicino all'ampli (il cavo USB è sconsigliabile che sia troppo lungo), deve avere uno schermo e una tastiera integrata con mouse per essere usato, e deve essere comunque nella stessa stanza. Non è il massimo della comodità. A meno che tu non debba gestire una libreria veramente grande e con molti formati e vuoi essere pronto per ogni evoluzione tecnologica futura, perché non prendi in considerazione un network player magari anche molto semplice, come quelli della gamma Cocktail Audio? Infine, il NAS dovrebbe essere in rete, per maggiore flessibilità, ad esempio per essere accessibile anche da smartphone o tablet e/o per ospitare foto o video. Quindi in sintesi:

  • CD (digitale): S/PDIF
  • Pre Phono del giradischi (analogica): RCA
  • Mini-PC o network player (digitale): USB

Spero di averti dato una risposta esauriente, se non fosse così scrivi di nuovo.
Un saluto e buoni ascolti

 

Q

Davide R. - 17 ottobre 2016 (Giradischi collegabili direttamente all'amplificatore)

 

Grazie mille.
Ma se comprassi un giradischi con un preamplificatore incorporato, e se eventualmente fosse sì la risposta, l'altra domanda sarebbe: sai dirmi un buon giradischi senza spendere una esagerazione? Grazie ancora.

 

A

17 ottobre 2016

 

Certamente, sarebbe la stessa cosa, un giradischi con il pre phono incorporato può essere collegato direttamente ​all'ingresso linea di un ampli. Ci sono diversi prodotti di questo tipo ma ti sconsiglio di rivolgerti a quelli di produzione orientale e di marche sconosciute che si trovano nei media store.
La principale casa mondiale del settore, la Pro-Ject (austriaca) citata nella precedente risposta, ha infatti in produzione diversi modelli anche di fascia economica con pre phono incorporato e anche uscita USB, nel caso si volesse collegare il giradischi a un PC per digitalizzare il vinile (una cosa che non serve a niente secondo me, a meno che il vinile sia veramente raro, ma costa quasi niente in più).
I modelli sono nella serie super economica Elemental, in quella economica Essential e in quella entry-level Debut e costano su Amazon circa 200, 300 e 400 € rispettivamente. Poi devi aggiungere la testina che costa, per esempio una Grado Black o una Ortofon Red, intorno a 80 €, ma è facile trovare package con già la testina montata (di solito una Ortofon, che ha una partnership con Pro-Ject) ad un prezzo totale inferiore.
Sono tutti giradischi di recente progettazione che garantiscono una qualità del suono allo stesso livello se non superiore a quello degli anni '70 e '80, ovviamente con qualità crescente.
A prezzi un po' superiori puoi vedere anche cosa c'è nella gamma Rega, una casa inglese molto nota.
Quindi, non hai che l'imbarazzo della scelta.

 

Q

Davide R. - 11 ottobre 2016 (Come collegare un giradischi a un amplificatore HT)

 

Ho un impianto 5.1 vorrei collegarci un giradischi ma l'impianto non ha l'ingresso phono come faccio ?? Grazie

 

A

16 ottobre 2016

 

Collegare un giradischi ad un impianto come il tuo è un'operazione molto semplice, occorre solo inserite un preamplificatore phono tra il giradischi ed uno degli ingressi linea del tuo amplificatore.
Componenti di questo tipo, come quelli prodotti dalla nota casa specializzata Pro-Ject, sono disponibili anche su Amazon a partire da prezzi inferiori ai 100 €, basta cercare con "phono box". Sull'amplificatore devi solo sincerarti che l'ingresso sia configurato come "stereo".
Ciao e buoni ascolti

 

Q

Emilio A. - 1 settembre 2016 (YouTube per far conoscere la nostra musica)

 

Esistono sistemi semplici ed efficaci per far conoscere la propria musica senza avere problemi con i diritti d'autore, e magari guadagnarci qualcosa?

 

A

9 settembre 2016

 

Il canale più efficace al momento è YouTube, una piattaforma che usano ormai anche molti musicisti che vogliono far conoscere la loro produzione. Il problema copyright qui non c'è se la esecuzione è tua ma la musica o il testo sono di altri autori, perché se il detentore del copyright dovesse riconoscere la musica come di suo diritto non fa altro che scegliere se vietare la riproduzione del tutto, solo in alcuni paesi, oppure accampare i diritti consentendo la visione. Quasi sempre seguono la terza strada, perché così riscuotono una parte degli eventuali introiti pubblicitari. L'altra parte la riscuote il musicista (e la quota maggiore ovviamente Google). Basta quindi aprire un canale e abilitare la pubblicità per partire, tutto gratis, nessun costo di produzione dei CD, casa discografica ecc. Certo, perché il guadagno sia consistente servono molte o moltissime visualizzazioni, oltre a un video ben fatto o con delle idee, non tutti imbroccheranno un incredibile successo come il Rovazzi di Andiamo a comandare, ma non si rischia nulla.
Per precauzione comunque meglio registrare a proprio nome la esecuzione nel Registro pubblico delle opere protette.

 

Q

Emilio A. - 27 agosto 2016 (Pubblicare un CD di esecuzioni di musiche non proprie)

 

Buongiorno. Complimenti per il vs sito prima di tutto. Ho intenzione di vendere il mio CD di chitarra su e attraverso Amazon, con musiche di autori compositori che sono tutti deceduti entro il 1947. Facendo presente che io sono l'esecutore e il proprietario della registrazione quali permessi/licenze dovrei richiedere e soprattutto a chi? Grazie

 

A

31 agosto 2016

 

I diritti d'autore hanno una durata superiore ai 50 anni e sono diversi per autori europei e americani e si estendono agli eredi, se esistono, per 70 anni. Per un utilizzo senza fini di lucro teoricamente sarebbe necessaria l'approvazione, e in ogni caso non sarebbe possibile la diffusione, ma il tuo obiettivo è vendere le tue esecuzioni a quanto leggo. Quindi dovresti chiedere teoricamente il permesso a tutti i detentori dei diritti per ciascun autore e ai loro rappresentanti in Italia se stranieri e comunque versare una parte degli introiti come diritti d'autore, se ancora esigibili. Altrimenti i loro curatori dei diritti potrebbero rivalersi su di te. Penso che per una gestione pratica della cosa dovresti accordarti con una casa discografica (non di quelle che si fanno pagare per pubblicare i dischi, una vera) e siglare un contratto, poi ci penserebbero loro. Tutto ciò naturalmente in teoria, perché l'attuale stato dei ricavi di qualsiasi prodotto musicale rende tutte queste attenzioni sempre più blande, ma non si possono escludere a priori.

 

Q

Giulia P. - 2 luglio 2016 (Un impianto per piccoli spazi)

 

Cerco un impianto stereo compatto (per necessità di spazio) che sia di buona qualità per ascoltare innanzitutto i miei cd di musica classica, quindi anche la radio ed eventualmente altri fonti digitali. Ad ogni richiesta di consiglio al negoziante mi viene proposto un modello che costa 2-300 euro più dei precedenti. Poi su internet leggo di difetti degli impianti proposti, oltretutto in vendita online a prezzi più bassi. Avete qualche dritta per me? Grazie infinite, Giulia

 

A

5 luglio 2016

 

Non ci dai molte informazioni, sul budget o sui vincoli di spazio (in particolare sul posizionamento dei diffusori) ma considerato il tuo interesse per la classica posso supporre che stai cercando e chiedendo consigli su un impianto tradizionale, con casse e componenti separati. Nel caso che invece sei interessata anche ad impianti di nuovo tipo, integrati (e quindi ancora più compatti) ti segnalo un articolo del nostro blog nel quale sono descritti i principali al momento (link).

Tornando invece all'impianto tradizionale la tua richiesta mi ha fatto pensare subito ad una recente e positiva recensione su TNT-Audio (link) di un impianto compatto ma di qualità e dal costo contenuto, prodotto da una delle case più dinamiche del momento, la Pro-Ject austriaca. Non ho provato questo impianto ma ho alcuni prodotti Pro-Ject e posso confermare che sono effettivamente progettati per ottenere un ottimo rapporto qualità / prezzo.

Per la classica, se ascolti anche la musica sinfonica od operistica e non solo musica da camera, i diffusori usati nell'impianto della prova che ti segnalo (modello Box-5) sono forse un po' limitati sui bassi, dovresti orientarti ai Box-10 da pavimento, se hai spazio sufficiente per questo posizionamento. Ma passando a diffusori da pavimento (a torre) compatti le alternative sono molte, sia sul versante sempre economico (come le italiane Diva della Indiana Line) o salendo di classe (e costo), come le Totem Arro o modelli superiori della stessa casa canadese, oppure veramente molti altri.
Il Box Design System completo con le casse più piccole Box-5 costa poco più di 1000 €.

Tra le sorgenti disponibili non c'è la radio, non so a che tipo di radio ti riferisci, se normale radio mono FM, se radio via web o Digital radio, se pensi alla radio FM stereo con un sintonizzatore dedicato, si tratta ormai di un componente estinto che si trova solo usato. Se la usi come sorgente per ascoltare FD5 o Rai Radio 3 cercare un sintonizzatore usato su eBay potrebbe essere anche una buona soluzione, mentre una soluzione più semplice sarebbe se già non la usi, una digital radio da collegare ad uno degli ingressi dell'ampli (ma usabile anche da sola).

Alternativa interessanti all'impianto indicato può essere l'adozione di casse attive come quelle della Linn (i modelli entry-level 520 o 530) che hanno bisogno solo di un music server come sorgente, solo che la Linn ha abbandonato ormai da anni i CD, solo musica liquida o vinile, a parte i  prezzi non proprio economici (ma tecnologicamente è ai vertici in questo particolare settore). Oppure altre casse attive come quelle delle case danesi Dali o Dynaudio citate nell'articolo che ti ho linkato prima.
Spero di averti dato qualche informazione utile, nel caso scrivici di nuovo

 

Q

Piero F. - 11 giugno 2016 (Un nuovo amplificatore per rivitalizzare un impianto)

 

Vorrei fare un regalo alla mia ragazza che ha attualmente un vecchio Pioneer SA 750, due buone casse a tre vie da appoggio e ascolta musica in salotto (prevalentemente rock) da sorgente CD o Musicassetta (!). Da qualche tempo il canale destro gracchia un po', è un difetto non sistematico (talvolta succede dopo un po' di tempo che è acceso, altre volte sembra che compaia alla pressione del tasto selettore, per esempio passando da CD a Radio o Tape.Abbiamo provato ad invertire le casse ma il difetto resta sul canale destro. Siccome ci sono 2+2 uscite ho provato ad spostare sulla seconda coppia di uscita, ma anche in questo caso il problema rimane. Il mio sospetto è che ci sia qualche saldatura o un condensatore o qualche componente difettoso.

Volevo pertanto regalarle un nuovo amplificatore (color silver) e sono rimasto favorevolmente impressionato dal Rotel RA 10, come buon entry level, spero non inferiore all'attuale Pioneer.Io però vorrei piano piano introdurla anche all'ascolto da altre sorgenti, come USB e PC, possibilmente adottando formati sorgente e player di qualità. Mi chiedo allora se inizalmente posso prendere il ROTEL RA 10 + un DAC o collegare all'ingresso jack direttamente il PC o lo smartphone.Oppure considerare una spesa un po' più importante per avere un amplificatore che abbia una presa USB integrata. (se sì quale ? )Naturalmente grazie se potrà darmi una risposta, sono arrivato su questo sito per caso (seguendo la storia di House of The Rising Sun) e devo dire che è davvero sorprendente.
Piero
Dimenticavo: ho un bel po' di vinili da riscoprire, il ROTEL mi piace anche perchè potrò integrarlo con un piatto giradischi.

 

A

24 giugno 2016

 

È la musica che è sorprendente! Partendo dalla musica si può arrivare praticamente a tutta la produzione culturale dell'uomo.
Venendo alla produzione tecnologica legata alla musica, una soluzione molto semplice ed elegante è il modello superiore della Rotel, RA 11, che ha incluso anche un DAC, con ingresso USB anteriore e ingressi digitali coassiali ed ottici posteriori per altre sorgenti. Include anche un ingresso phono MM e quindi risponde a tutte le tue esigenze.
Costa un po' di più del RA 10, circa 250 € in più, ma è all'incirca prezzo di un DAC di qualità equivalente a quello montato internamente, potresti forse spendere qualcosa di meno con alcuni DAC ma avere tutto integrato è certamente una soluzione più comoda.
Riguardo alla qualità al confronto con il Pioneer è sicuramente superiore, gli amplificatori moderni sono di qualità sonora più elevata di quelli degli anni '80 anche se questi ultimi fossero in perfette condizioni, e Rotel è una marca molto apprezzata. Probabilmente sentirai un suono più "aperto" indipendentemente dal modello dei diffusori, che non ci hai detto.

Riguardo infine al difetto riscontrato, è possibile che possa essere risolto anche senza sostituire alcun componente, a volte basta pulire dalla polvere con un getto di aria compressa il potenziometro del volume o del balance (ma non sembra il vostro caso) quindi potresti pensare di farlo vedere da un riparatore. Rimesso in condizioni di ascolto ha ancora un valore se voleste venderlo.

 

Q

Alessandro C. - 19 maggio 2016 (Un servizio di streaming per DJ: aspetti legali)

 

Buongiorno, chiedo informazioni sulla possibilità di utilizzare legalmente in Italia, in esibizioni pubbliche, il servizio Pulselocker citato in oggetto, nella sua versione Professional (abbonamento ricorrente di EUR 19,99 mensili), integrata nel software Serato DJ, che permette di scaricare offline dal sito Pulselocker sul proprio PC i contenuti in un hard-disk virtuale e in formato criptato. Il servizio viene presentato come orientato ai Dj, legale ed in accordo con le case discografiche. Ringrazio fin d'ora. Cordiali saluti.

 

A

20 maggio 2016

 

Essendo un servizio in abbonamento e a pagamento non c'è dubbio che i detentori dei dirittI abbiano concesso l'uso dei contenuti musicali dietro un pagamento dei diritti stessi e che quindi Pulselocker sia pienamente in regola. Un altro aspetto che a Pulselocker non interessa e che dipende solo dall'abbonato e' cosa quest'ultimo se ne fa del materiale musicale. Per esempio in Spotify non sarebbe legale registrare la musica e rivenderla o in Sky far vedere i contenuti, ad esempio una partita di calcio o un film, in un locale pubblico a pagamento diretto o indiretto, con un abbonamento famiglia.
Nel caso dell'uso pubblico in discoteca valgono le regole (molto vecchie) per la esecuzione della musica in pubblico, a quanto ne so. Quindi le stesse che i DJ devono o dovrebbero seguire per i materiali audio che già usano, che probabilmente sono propri, derivati da CD o LP che hanno legalmente comprato. Non conosco il mondo dei DJ e quindi non so come e che in misura siano seguite, ma il ricorso a Pulselocker non dovrebbe cambiare nulla, a meno che nel contratto di abbonamento di Pulselocker sia esplicitamente vietato l'uso pubblico, il che però mi sembra improbabile visto che è un servizio orientato proprio ai DJ.
Spero di averti dato qualche informazione utile. (In seguito Alessandro ha confermato che in Pulselocker professional è esplicitamente dichiarato che l'uso pubblico è consentito).

Per approfondimenti: La musica e la legge

 

Q

Dal blog - 29 aprile 2016 (Come ascoltare al meglio i Pure Audio Blu-ray)

 

Sto cercando un player oppure la configurazione corretta per leggere i Bluray pure audio.
grazie mille per suggerimenti

 

A

2 maggio 2016

 

I dischi in questo formato possono essere letti e riprodotti da qualsiasi lettore blu ray, anche quelli più economici, e non mi risulta che sia necessaria alcuna configurazione particolare, se non quelle necessarie per l'audio dei blu ray video normali (quindi configurazione per 2 canali stereo o per multicanale 5+1 o 5+0, a seconda del contenuto audio presente o selezionato). Per ottenere i risultati sperati sarebbe necessario utilizzare un player con la parte audio adeguata, non quindi i modelli più economici da centro commerciale. Ad esempio i lettori multiformato pensati anche per l'alta definizione audio (SACD) ma in grado di leggere anche i blu ray, come il Marantz UD7007. Considera però che il pure audio blu ray, sia quello citato nell'articolo sia quello successivo lanciato dalla Universal (tecnicamente identico, altro catalogo) è un formato sostanzialmente abbandonato, con pochi titoli nuovi all'anno, di solito ristampe disponibili anche in altri formati. Simile il discorso per i blu-ray con contenuto audio, per esempio concerti di classica dal vivo, che possono essere riprodotti anche dai lettori più economici ma che meritano lettori di classe più elevata come quello citato o altri di classe ancora superiore.

 

Q

Mauro M. - 20 aprile 2016 (Bassi carenti e possibili rimedi)

 

Buon giorno, sono Mauro, vorrei un consiglio: avendo un Amplificatore Integrato DENON PMA 100, e diffusori acustici B&W CM9, mi piacerebbe dare alle casse un po' più di potenza! Quale finale mi consigliate ...... considerato un budet tra i € 1.000,00 e € 2.000,00? Vi ringrazio anticipatamente!
(A una successiva richiesta di ulteriori chiarimenti Mauro aggiunge altre informazioni)
Hai perfettamente ragione sul fatto che non riesco a sfruttare a pieno il mio Denon, infatti già quando il volume è a ¼, senza riuscire ad arrivare a metà della sua capacita non posso andare oltre per rispetto dei vicini, ma volevo avere maggiore potenza sui Bassi, che (scusa il gioco di parole) a volume basso (1/4) sono poco avvertibili !!!
Pensi che possa fare qualcosa che mi permetta di sentire maggiormente i bassi, anche a volume basso ?
Ti ringrazio anticipatamente ! Buona giornata!

 

A

22 aprile 2016

 

Mauro:
la tua sensazione di bassi "poco avvertibili" può derivare da due motivi (non sei il primo che ci pone questo tema): 1) percezione fisiologica in ascolto a volume basso 2) tue aspettative di "estetica del suono" non coincidenti con le caratteristiche dei diffusori B&W.

La prima ipotesi, che cito solo per completezza perché non credo sia questo il problema, deriva dal fatto che il nostro sistema con suoni di intensità molto debole è più sensibile alle frequenze centrali e meno alle frequenze basse ed alte. Probabilmente è una eredità ancestrale di quando eravamo cacciatori (o cacciati) per privilegiare i suoni che fornivano più informazioni. Per ovviare a questo possibile inconveniente negli amplificatori di un tempo esisteva il comando loudness che appunto esaltava le frequenze basse ed alte riequilibrando la risposta nell'ascolto a volume molto basso. Ma che quasi sempre veniva usato a sproposito ed è stato poi eliminato su quasi tutti gli ampli recenti (incluso il tuo).
Si parla però di volume molto basso, tipo ascolto serale quando sono tutti a letto. Se ascolti, come immagino, a volume medio, diciamo come quello che usate per un film o per ascoltare il telegiornale, il problema non può essere questo.

Più probabile è che la tua percezione nasca dalla impostazione sonora delle casse B&W (e di quasi tutte le casse inglesi) che hanno una risposta molto lineare sui bassi, che sono presenti ma non enfatizzati soprattutto sulle medio-basse. Il che è segno di una buona progettazione, per questo è una delle prime case produttrici al mondo, ma restituisce una immagine audio che è ottimale per musica classica, vocale e musica acustica in genere, soprattutto per ensemble ridotti, meno per musica rock, funky o eventualmente tecno e simili, dove ci si aspetta un impatto più diretto ed emozionante, in particolare sui medio bassi, come quello delle casse usate nei concerti (non è musica acustica) che, appunto, non sono lineari come le tue B&W.

I tuoi diffusori sono "innocenti" perché particolarmente neutri, oltre che di ottima qualità, e non ti consiglierei né di passare a casse ad alta efficienza con componenti a tromba (meno dettagliate) né di spendere molti soldi per sistemi attivi ad alta dinamica, meno che mai di aggiungere un ampli di potenza che non avrebbe alcuna influenza. C'è una soluzione più semplice per arrivare alla estetica musicale che probabilmente stai cercando, e che ti posso consigliare: aggiungere un subwoofer della stessa casa, quindi ben integrabile. Si tratta come per quasi tutti i modelli nuovi di questo tipo di un componente attivo (quindi ha già un suo amplificatore interno) ed è adattabile il suo intervento.
Serve per aggiungere impatto quando è proprio necessario, cioè soprattutto nell'ascolto casalingo di cinema, dove l'alto impatto è indispensabile per apprezzare al massimo film di azione tipo Mad Max o Fast and Furios ma può servire benissimo anche per ascoltare in modo realistico un concerto rock dal vivo (o anche una sinfonia tipo la Fantastica nel fortissimo).

Il sub della serie CM attuale è il modello ASW10CM S2, come tutti i sub consente un inserimento abbastanza libero. Prima di procedere però è sempre opportuno verificare se l'effetto è quello che ti attendi. Organizzare un test a casa tua con il sub o con uno di caratteristiche simili con l'aiuto di un negozio di tua fiducia (ad esempio quello dove hai comprato le casse) o eventualmente prestato da un tuo amico sarebbe l'ideale. Ma in alternativa puoi anche fare la prova al negozio, l'importante è che l'ambiente non sia troppo diverso dal tuo. Scegli ovviamente i pezzi di musica sui quali rilevi le carenze. Il confronto sarà facile inserendo e togliendo il sub.

Spero che informazioni e suggerimenti siano utili, ma nel caso scrivi di nuovo se ne hai necessità.

 

Q

Christian I. - 25 marzo 2016 (Un DAC esterno per Airport Express)

 

Gentile Alberto, ringrazio per le celere e puntuale risposta al mio quesito. Ora ho altro materiale da studiare e nuovi argomenti da approfondire. Ahimè! Ma almeno ho sciolto il mio dubbio.
Mi domando: inserire una DAC tra AirPort e ampli è inutile!? Grazie ancora e cordiali saluti

 

A

25 marzo 2016

 

Teoricamente è possibile, perché l'uscita di Airport Express è combinata digitale / analogico e quindi può servire anche per collegare in digitale un DAC esterno usando una connessione coassiale S/PDIF. I DAC che accettano questo tipo di connessione non sono molti ormai, quasi tutti ormai usano una connessione USB, ma alcuni (come il noto Super Pro) la hanno ancora, per usarne comunque uno che invece ha solo un input USB si può inserire in mezzo un convertitore S/PDIF-USB come il noto Hi-Face della M2Tech. Il DAC però non può essere uno di quei modelli compatti che prendono l'alimentazione dalla porta USB, deve avere una propria alimentazione. Questo in teoria, personalmente non ho provato questa combinazione ma non dovrebbe essere troppo complicata la configurazione. Scegli tu se cominciare per gradi o passare subito ad una soluzione così.
Ti segnalo per completezza anche un'altra soluzione basata sull'equivalente made in Google di Airport Express, che si chiama Chromecast (trovi un'ampia prova sul blog). Il protocollo però è diverso, non è supportato da iTunes e dagli altri prodotti Apple, ma è supportato da Spotify e da Qobuz e quindi può essere usato con questi servizi streaming (questo l'ho sperimentato e lo uso abitualmente). La qualità del DAC dovrebbe essere superiore perché più recente e compatibile anche HD.

 

Q

Christian I. - 23 marzo 2016 (Collegare all'impianto una sorgente in wi-fi)

 

Buona sera, da poco mi sono accostato alla musica liquida e prima di provare a costruire un mio impianto, ho iniziato a "studiare" in rete le varie soluzioni offerte dal mondo Hw e Sw. Gira e rigira google mi portava sempre più spesso sul vostro blog. Ho iniziato a leggere i vari articoli (un ringraziamento è doveroso) e mi sono appassionato ai test proposti con il Mac Mini. Sono possessore di un iMac e impianto Hi Fi tradizionale (ampli solo analogico + diffusori da pavimento). Ammetto che ho ancora diverse lacune e ho molto da studiare, ma ho un dubbio che non riesco a sciogliere da sottoporvi prima di passare dalla lettura ai fatti: posso usare il mio Mac come sorgente e collegarlo al DAC attraverso una modalità senza fili, per poi governare iTunes con remote? In estrema sintesi, è fattibile una catena Mac (in una stanza) e DAC+ampli+diffusori (in altra stanza) utilizzando una connessione wi-fi o powerline che consenta di evitare eventuali perdite di qualità? Vi ringrazio anticipatamente per il tempo che potrete concedermi. un caro saluto. Christian

 

A

24 marzo 2016

 

La soluzione esiste ma non utilizzando un DAC USB, bisogna adottare soluzioni diverse.
La prima e anche la più semplice ed economica è proposta direttamente da Apple e si chiama Airport Express. Si tratta di uno scatolotto di ridotte dimensioni e costo non elevato (109 €) che si può connettere via wi-fi o anche via Ethernet a un Mac o a un dispositivo Apple (quindi anche iPhone o iPad) con un protocollo proprietario Apple chiamato Airplay.
Lo scatolotto Airport Express ha poi una uscita audio analogica (un mini jack) che può essere collegata con un normale cavo RCA ad uno degli ingressi del tuo amplificatore, e il gioco è fatto.

Come accennavo la connessione può essere realizzata comodamente via wi-fi oppure anche più stabilmente (o nel caso di problemi di ricezione, troppo distanza, muri e porte ecc) con una connessione powerline, usando due dispositivi da connettere sulle prese della luce. In entrambi i casi se la connessione è stabile non introduce alcun degrado di qualità.

Limiti di questa soluzione: 1) il DAC è quello interno di Airport Express, made in Apple, sicuramente buono ma non eccelso e a livello dei DAC più rinomati 2) Niente alta definizione, Airplay supporta audio fino alla risoluzione 16/44.1, quella del CD.

La seconda soluzione più costosa ma sostanzialmente uguale come configurazione è l'inserimento nell'impianto di un amplificatore compatibile con Airplay, come il NAD D7050. Questi amplificatori hanno un DAC interno di qualità nominalmente più elevata. Rimane il limite della qualità CD che è proprio specifico di Airplay. Il costo è però come prevedibile più elevato (800-900 € per questo modello).
Altre soluzioni facili e universali per la connessione in HD al momento non ci sono, ce ne sono alcune, ma parziali o che richiedono una certa perizia nel set-up-

Considerando che le differenze tra DAC non sono immediatamente e facilmente rilevabili all'ascolto, penso che, a meno che tu abbia già pianificato una sostituzione dell'amplificatore, potresti cominciare a sperimentare la soluzione Airport Express e attendere la evoluzione tecnologica per un eventuale upgrade: le novità in questo campo si susseguono.

Un cordiale saluto

 

Q

Massimo B. - 1 gennaio 2016 (Consigli impianto audio/TV - prodotti Apple)

 

Buongiorno, come da oggetto vorrei un consiglio su come gestire l'audio nel mio salotto. Due premesse.
1 - In casa vengono utilizzati tutti prodotti Apple (2 iPhone, 1 iPad e 2 Macbook.
2 - la mia musica (e di mia moglie) è salvata sui propri Mac ed entrambi abbiamo attivato iTunes Match quindi le librerie si posso ascoltare in streaming avendo la rete wi-fi attivata e di buona qualità.
Abbiamo deciso di abbandonare i CD insomma. Vorremo ascoltare la musica con una qualità un po' più alta anche se non da veri audiofili continuando ad utilizzare iTunes per non complicarci la vita con trasferimenti di librerie varie.
L'impianto (per ottimizzare gli spazi) dovrebbe essere collegato alla TV per migliorarne la qualità audio (senza casse è pessima) anche perché l'ascolto della musica avverrebbe comunque dal divano del salotto. (per la musica ad ascolto distratto si provvederà nel resto della casa con casse Airplay di qualità normale). Per essere comodi dovrebbe essere gestibile sia da PC e/o iPhone in streaming e poter ascoltare la musica con le cuffie, se necessario.
Guardandomi in giro avevo scelto il NAD D7050. Ha la funzione Airplay, è un amplificatore e un DAC di buona qualità, si collega alla tv. Il dubbio è sul prezzo (Amazon 1049€). Prezzo alto e al quale bisognerebbe aggiungere 2 casse (un sito inglese consiglia abbinamenti con Kef Ls50, Q Acoustics 3020). Prezzi importanti che siamo disposti anche a spendere purché la cosa abbia senso. Inoltre qualora si decidesse di passare totalmente in streaming attraverso Apple Music o Tidal, per esempio, avrebbe senso avere un impianto del genere?
Quali consigli potreste darmi nel caso specifico?
E per l'ascolto di musica in streaming come l'abbiamo impostato in casa è necessario avere amplificatore o DAC?
Sperando di essere stato chiaro vi ringrazio e auguro buon lavoro.
Cordiali saluti

 

A

11 gennaio 2016

 

Anzitutto devo dirti che se mantieni la scelta tutto Apple non hai alcun problema ad aggiungere le funzionalità a cui hai accennato, anche con ulteriori semplificazioni.

In particolare ti segnalo la possibilità di utilizzare in alternativa un componente Airport Express (ca. 109 €) per inviare il flusso audio all’amplificatore. Avresti così altre possibilità alternative rispetto a quello che hai individuato (che gode di ottime recensioni ed è sicuramente un buon acquisto) riducendo il costo complessivo, visto che per esempio, sempre restando in casa NAD, ci sono ottimi modelli come il C316BEE oppure il C326BEE che costano tra i 400 e i 600 € e sono molto validi.

Adottando ITunes Match oppure passando ad Apple Music (che integrerebbe la tua libreria attuale) hai poi la possibilità di selezionare la musica da ascoltare sull’impianto e controllare il volume da iPad / iPhone con la app Remote (ma forse la usate già) e anche di avere l’ascolto in cuffia direttamente dalle device mobili, accedendo a tutto il materiale che già avete nella libreria o a tutta la libreria in streaming, se fate l’abbonamento ad Apple Music. La qualità audio usando cuffie buone (ne esistono ormai moltissimi modelli) sarà più che soddisfacente.

Se avete avuto l’accortezza di caricare in libreria i CD mantenendo la opzione ALAC lossless il materiale proveniente da CD potrà essere ascoltato anche non compresso, mentre tutto il resto ovviamente sarà compresso, ma alla risoluzione superiore ormai prevista come standard da Apple.

L’unico limite rispetto alla soluzione con il D3020 è che la conversione in analogico (il DAC cui accennavi) sarebbe effettuata sull’Airport Express invece che sul DAC interno dell’amplificatore, che teoricamente dovrebbe avere qualità superiore. Le differenze tra DAC non sono però così marcate e per iniziare la qualità audio sarà certamente adeguata, in ogni caso si potrebbe aggiungere un DAC esterno anche in seguito (appena un po’ complicato, tralascio qui, ma si può fare).

Le cose si complicano un poco se vuoi invece passare a un servizio di streaming lossless come Tidal o Qobuz, perché non supportano il protocollo Airplay di Apple. Con Tidal sarebbe necessaria una “scatoletta” alternativa di interfaccia come la Sonos Connect, che farebbe le stesse funzioni di Airport Express (ma non tutte quelle di Airport Express, non supporta Airplay). E costa parecchio di più, quasi 400 €. Con Qobuz le cose sarebbero più agevoli perché supporta Chromecast Audio di Google che costa molto poco (39 €) ma Qobuz non è ufficialmente disponibile in Italia, lo è solo ufficiosamente su richiesta a loro, richiesta alla quale di solito rispondono positivamente (a me ad esempio), ma pare non sia sempre così. Da aggiungere che la disponibilità di musica di ogni genere è molto vasta sia per Tidal sia per Qobuz, ma non allo stesso livello di vastità di Apple Music.
Una configurazione in parte più complicata ma che garantisce una qualità superiore, magari non la si percepisce subito, occorre un certo tempo, ma poi la si apprezza.
A voi la scelta tra semplicità + comodità e qualità. E’ comunque un upgrade che si può fare tranquillamente in seguito senza rimetterci nulla e quindi puoi iniziare senza problemi con Apple Music.

Venendo alle casse e quindi anche all’impianto in comune con il TV, noto che hai individuato due modelli molto compatti, quindi immagino che avete qualche vincolo di spazio. Tieni conto che, se vuoi posizionarle su qualche scaffale o libreria, entrambi i modelli che hai indicato, avendo il condotto reflex posteriore, hanno bisogno di una certa distanza dalla parete retrostante (50 cm o più). Se hai più disponibilità di spazio potresti in alternativa rivolgerti a modelli a torre, che offrono una resa un po’ più generosa sui bassi, il che può essere necessario per l’audio, in particolare per cinema e serie TV. Si parla molto bene delle Indiana Line serie Diva, ci sono diversi modelli a prezzi anche inferiori alle Kef (che rimangono comunque superiori). Riguardo alla qualità nessun dubbio sulle Kef ma qualcuno sulle Q Acoustic, che ho avuto occasione di sentire in un negozio specializzato, pur se brevemente, e non mi hanno convinto, suono un po’ sforzato. Ma può darsi fosse un ascolto troppo breve o dipendente dalle condizioni al contorno, in ogni caso ti consiglierei di ascoltarle con attenzione prima dell’acquisto. Siamo anche a livelli di prezzo ben inferiori.

Per il collegamento con il TV ovviamente rinunceresti a qualsiasi effetto surround e dovresti collegare un ingresso dell’ampli alle uscite stereo 2 canali presenti sul TV (dovrebbero esserci come standard, controlla comunque preventivamente sul libretto di istruzioni le effettive funzionalità per il tuo modello). Poiché con le casse ascolteresti anche il parlato, e non avresti un canale centrale come sugli impianti Home Theater, è importante che l’audio centrale sia ben focalizzato. Quando sarà necessario, ti consiglio di metterlo a punto indipendentemente dal TV con materiale mono (o con segnali di prova, li trovi anche sull’altro nostro sito www.audio-clips.it) spostando le casse di pochi gradi fino a che l’immagine virtuale audio sarà ben stabile al centro. Ovviamente le casse dovranno essere equidistanti dall’apparecchio TV.

Mi sembra che ho risposto a tutto, rimane la domanda sullo streaming: no, non richiede nulla di aggiuntivo rispetto a quello che avete già, ampli o casse. Una volta attivato il servizio si sente sul tablet o sullo smartphone o su qualsiasi speaker connesso esattamente come iTunes o YouTube o altro. Apple Music lo puoi anche attivare in prova gratuita, mi pare sia ancora per tre mesi.

Un saluto e scrivi ancora se qualcosa non è chiaro.

 

Q

Fabio O. - 27 dicembre 2015 (Consiglio generico per un impianto)

 

Sono un appassionato di musica e mi piacerebbe disporre di un impianto hi-fi di qualità senza svenarsi. Potrebbe consigliarmi dei prodotti. Ho cercato in giro per negozi ma nella maggioranza dei casi ne capiscono meno di me. Saluti. Grazie

 

A

11 gennaio 2016

 

La domanda dovrebbe essere esplicitata meglio perché "impianto hi-fi di qualità" è una indicazione un po' troppo generica.
Dovresti quindi farci sapere preliminarmente:

  • la sorgente preferenziale, ovvero da dove ascolti la musica (CD, streaming da tablet o smartphone, download da PC o altro)
  • che tipo di impianto hai in mente (tradizionale da sala con casse da pavimento, compatto da scrivania per ascolto da vicino, speaker wireless o altro
  • nel primo caso, le dimensioni approssimate della stanza di ascolto
  • che genere di musica ascolti in prevalenza
  • se si tratterebbe del tuo primo impianto o dell'upgrade di qualcosa che hai già o se hai già avuto impianti in passato e hai deciso di tornare all'hi-fi
  • un budget orientativo

Con queste informazioni si può provare a dare alcune indicazioni (anche su dove orientarsi per approfondire ed eventualmente acquistare)
Un cordiale saluto

 

Q

Diego B. - 1 gennaio 2016 (Posizione obbligata dei diffusori)

 

Buonasera,
In merito al posizionamento dei diffusori, sono costretto ad addossarli alla parete di fondo della mia sala, non ho altra soluzione, a circa cm. 10 dalla parete di fondo, mentre lateralmente si trovano a circa un metro dalle pareti laterali.
Esiste qualche accessorio tecnologico da inserire nel mio impianto hi-fi che mi possa aiutare a sentire meglio il suono ??
I diffusori sono delle Thiel SCS4 posizionate sopra mobile della sala.
Vi ringrazio in anticipo per la vostra eventuale cortese risposta saluti

 

A

4 gennaio 2016

 

La cosa importante è che siano posizionate alla giusta altezza, cioè il driver degli alti, che è al centro dell'altoparlante concentrico a 2 vie, come sai, deve essere all'altezza delle orecchie di chi ascolta (da seduto, solitamente).
Sono certo che lo hai già fatto, ma non si sa mai, repetita iuvant.
Riguardo all'accostamento alla parete di fondo, i tuoi diffusori (ottima scelta, peraltro, uno dei prodotti progettati ancora dal mitico Jim Thiel, la Thiel attuale è un'altra cosa) hanno gli accordi reflex sul frontale, e quindi questo posizionamento non penalizza molto l'ascolto, dovrebbe dare solo un rinforzo sui bassi, forse rendendoli un poco meno precisi. Per limitare l'effetto puoi provare con una copertura assorbente della parete posteriore, invece del muro o della parete di fondo della libreria (che penso sia la situazione che le casse si trovano a gestire).

Non ti aspettare però variazioni enormi. L'ideale sarebbe poter effettuare delle prove, quindi scegliere tra i tuoi dischi qualcosa con il contrabbasso acustico ben definito (se jazz) o violoncelli o contrabbassi in quartetti e quintetti che scendono abbastanza (se classica, non conosco i tuoi musicali) e provare l'effetto dello spostamento da 10 fino ai canonici 40 cm. Ti servirà forse un supporto provvisorio per fare le prove, che però deve essere solido. Prove che serviranno solo a verificare se veramente si perde qualcosa di significativo in definizione e timbrica, se un rivestimento più assorbente aiuta e in definitiva se il compromesso è accettabile (penso di sì).

Se così non fosse la vecchia Thiel aveva anche la soluzione, un subwoofer dedicato (Thiel SS1) che potrebbe risolvere il problema essendo posizionabile con maggiore libertà. Ma non sarà facile trovarlo sul mercato dell'usato.

Un saluto e un ultimo consiglio: goditi la musica anche se devi accettare qualche piccolo compromesso.

 

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