Gatti di Vicolo Miracoli - Verona Beat

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Vecchie favole 
di un'epoca un po' pių in lā
i colori di un'etā

Libri e musica 
di un mondo che nasce Beat
un disco dell'Equipe (1)

L'automobile
beato chi giā ce l'ha
č quella di papā

Oggi č sabato
domani si dormirā
sogni di gloria

Beat Beat cos'era il Beat
una scuola e una cittā
Beat Beat
Verona Beat
pugno in tasca e vanitā
(2)

Poi rinascere
suonare in un gruppo Beat
ci si trova il venerdė

Fughe inutili 
per vedere se ci sei tu
ginnastica in tuta blu

Diario al limite
tra amore ed oscenitā
noi poeti per metā

Cantautori 
che parlavan di libertā
col cuore in gabbia (3)

Beat Beat cos'era il Beat
e l'America č sempre lā
Beat Beat
Verona Beat
la tua curiositā

Beat Beat cos'era il Beat
un milione di perché
Beat Beat
Verona Beat
non so ancora che cos'č

Poi un brivido
il tempo che andava via
un minuto di follia

Oggi in sciopero
per la fame nel Bangla Desh (4)
dopo un'ora si resta in tre

Senza un gemito
la provincia moriva al bar
paura di volare (5)

Suoni e lacrime
la rabbia usciva cosė
da una chitarra

Beat Beat cos'era il Beat
un milione di anni fa
Beat Beat
Verona Beat
non si cancellerā

Beat Beat cos'era il Beat
un milione di anni fa
Beat Beat
Verona Beat
non si cancellerā

  

 

Note

 

I Gatti di Vicolo Miracoli erano il gruppo di musica e cabaret nel quale hanno iniziato la loro carriera a Verona (dove esiste effettivamente una via, anzi un vicolo, con questo nome) quattro attori e personaggi televisivi divenuti poi molto noti, soprattutto negli anni '80 e '90: Umberto Smaila, Franco Oppini, Jerry Calā e Nini Salerno (da destra a sinistra nella immagine "musicale" dei 4 del periodo riprodotta a lato).
In questa bella e nostalgica canzone degli anni '80 (scritta da Smaila) i quattro ricordano con ironia e affetto gli anni '60 a Verona, allora una delle "capitali" del breve movimento Beat, un ricordo giā abbastanza lontano da sembrare "una favola".
(Vedi: Verona Beat, i complessi beat di Verona)

Nel brano sono citati il principale complesso dell'epoca, l'Equipe 84 (1), il fim italiano che divenne un simbolo della rabbia giovane (I pugni in tasca di Marco Bellocchio) (2), un cantautore simbolo delle contraddizioni dell'epoca (3) (probabilmente Luigi Tenco), la mobilitazione internazionale (3) nel 1971 per la carestia in Bangla Desh (ex Pakistan Orientale, allora da poco indipendente) per la quale fu organizzato anche un celebre concerto live di beneficenza da George Harrison, e il famoso libro di Erica Jong, "bibbia" del femminismo, "Paura di volare" (5), anche questo ormai degli anni '70.

 

Vedi anche:

Verona Beat / Padova Beat / Beat e canzoni di protesta / I complessi beat / I testi / Le copertine / La linea verde / Il fenomeno delle cover / Le cover “adulterate”  / Dove trovare i dischi beat?

  

Musica & Memoria Febbraio 2006 / Testo originale di U. Smaila riprodotto per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita

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