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Verona Beat

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Verona Beat - Ricerca a cura di Alessio Marino della Beat Boutique 67

Pensare a Verona fa venire subito in mente un complesso storico che ha saputo, in un arco di tempo molto breve, imporsi sulla scena nazionale e riuscire a distanza di più di quarant’anni a rimanere un gruppo di culto … parlo ovviamente dei Kings, colonna portante del beat nazionale. Non parlerò dei Kings (Alberto l’ha già fatto nel sito) ma mi limiterò a fare una piccolissima cernita fra i trecento complessini beat veronesi, selezionando quelli più curiosi o con incisioni all’attivo. Alberto rimarrà sicuramente disponibile per aggiunte e correzioni che vorrete apportare a questo mio lavoro ed io disponibilissimo ad eventuali scambi di materiale ed informazioni aggiuntive scrivendomi direttamente dal sito della Beat Boutique 67.

Verona beat” fa venire in mente una canzone dei Gatti di Vicolo Miracoli ma non tutti sanno che quel termine preso dai Gatti (alcuni legati a quel periodo anche per una partecipazione in veste di musicisti) era il nome di un giornale cittadino che si occupava proprio di musica locale!
Un evento molto raro (ricordo solamente che Modena fece una cosa simile con il giornale Tutto Modena, sbizzarrendosi in assurde e simpatiche inchieste su Equipe 84, Caselli, Marines, e altri modenesi DOC)

I Complessi beat nella Verona degli anni '60

 Alpha Centauri  - Nascono come Tornados nel 1963 e sono fra i primi complessi beat cittadini. Appaiono nella pellicola “Capriccio all’italiana” mentre si esibiscono al Piper di Roma (con il brano Land of 1000 dances). Registrano alcuni provini che rimangono inediti. Cambiano formazione parecchie volte fino a rimanere Mario Poletti, Piero Messina, Gianmaria Mingoni, Luciano Benedetti Vallenari, Francesco Casale. Ribattezzati Alpha Centauri sul finire degli anni 60 vengono portati a Milano da due ex Kings (Pierpaolo Adda e Ottofaro) per cercare un contratto discografico. Scartati alla Durium (ex casa discografica dei Kings) approdano alla Numero Uno di Battisti dove registrano il loro unico 45 giri, nel quale anche lo stesso Lucio Battisti ha preso parte alla registrazione, suonando una parte ritmica con la chitarra acustica nel brano "Dai treno dai", una cover da The Train dei 1910 Fruitgum Co.

Dai treno dai / Immagine bianca - 1969

 Alligatori  – Un quartetto che, come i più noti Giganti, si basava molto sull'impasto di voci, nel senso che tutti e quattro i componenti del gruppo cantavano, che ha iniziato la sua attività nel 1963. Formazione iniziale: Adolfo Genzarolli, Franco Dorizzi, Paolo Panozzo e Memo Alfonsi. Verso il 66/67, dopo tre cambi di formazione, si sciolgono. Alcuni componenti poi formarono “il Gruppo” nel 1967. Con l'asterisco sono indicate le cover.

Tu con me* / 55 giorni a Pechino -1963
Su, Paolo / Chi sbaglia paga da sé* - 1965
Settembre ti dirà / Dedicata a te* – 1967

 Becchini  – Uno dei tanti complessi (Borgo Roma) che non riescono ad arrivare all’incisione discografica ma che ha la fortuna di partecipare al Trofeo Rapallo Davoli. La Giallo Records pubblicherà trent’anni dopo i preziosissimi nastri dell’esibizione con alcuni brani del complesso. I Becchini hanno la fortuna di essere inseriti anche nei due libri dedicati al Trofeo Davoli curati da Franco Norma. Formazione iniziale (a cui seguirono una decina di cambi di formazione): Negri Raffaele, Massella Luigi, Ferrari Carlo, Mario Tosetto.

 Bengs  - Un altro complesso tra quelli meno ricordati di quel periodo. Formazione: Scandola Flavio (chitarra solista), Scandola Walter (batteria), Reggiani Giulio (organo e chitarra), Bianchi Ferruccio (basso) e Leonardi Giuliano (cantante).

Vengono convocati dalla Davoli per registrare un provino (Così ti amo / Richiamo d’amore) che non avrà mai luce. Un vero peccato visto la assoluta buona qualità ed amalgama del complesso!

 Condors  – Nati nel 1960 come Giorgio e i Disperati, i rapaci di Verona (Paolo e Giorgio Antoniazzi, Luciano Vincenzoni, Walter Solimani, Carlo Degani) incidono un bellissimo singolo che viene ricordato (ma sarà poi vero?) come il primo singolo di un complesso beat realizzato in stereofonia. Un terzo brano, “Tu non hai capito niente” rimane invece solo su lacca. Poi, con una mascherina con la S come “sconosciuti” (una idea di Teddy Reno) accompagnano Rita Pavone durante alcuni concerti.
Nel 1967 partecipano al II Torneo Torneo Italia Beat - Gran Premio Davoli arrivando al terzo posto nella finale che vedeva impegnati 12 complessi in gara, avendo così come premio un contratto discografico con l'etichetta Tiffany. Pubblicano così il loro primo ed unico disco con due cover dai Bravos.

Lei per la vita / Tu non sai niente – 1967 (Tiffany Records ‎– TIF. 521)

(Da notizie pervenute successivamente dal componente del gruppo Walter Solimani si è appreso che la canzone incisa (con la RCA) e mai pubblicata era in realtà la prima versione in italiano di I Put A Spell On You, tradotta come "Puoi farmi piangere".)


 Grilli – Da non confondere con gli omonimi di Bergamo (poi Grills, autori di uno splendido 45 giri di garage) questi insetti di Verona li ho inclusi poiché autori di uno sconosciuto singolo di cui non conosco i brani. Se qualcuno li ha e vuole illuminarmi gliene sarei grato.
(Da notizie pervenute successivamente dal cantante del gruppo si è poi saputo che il disco aveva come titolo "Oggi", sul B una cover, e che era un promo, il cantante del gruppo di Verona era Giorgio Tezzon).

 Les Petits  – Ogni città aveva il suo complessino “mascotte” formato da bambini delle elementari (seguiti da un maestro di musica) che scimmiottavano i fratelli maggiori capelloni. Verona non fa eccezione avendo i suoi piccoli Petits, età media otto anni, che però (chissà l’invidia dei complessi veri!) hanno anche inciso un 45 giri uscito in pochissime copie!

Sigaretta / Theme – 1966

 Memphis  – Storico complesso beat formato (cito la prima formazione, visti i continui cambi di elementi) da Silvano Zerlotti, Luciano Borghetto, Pino Onor, Giampaolo Zanini, Paolo Onor e Roberto Boraso. Il nome è un omaggio al nonno di uno dei componenti. Due singoli all’attivo che li rendono un gruppo di culto del beat italiano. "Sono una roccia" è una buona cover di I'm a Rock di Simon & Garfunkel. "Gli amici miei" era una cover di You're so Good to Me dei Beach Boys.

Gli amici miei / Come il tempo – 1966
Che farò / Sono una roccia - 1967

 Misfits  – Gruppo d’esordio di Renato Bernuzzi, poi nei Kings. Con loro (se lo vedete nelle foto è irriconoscibile senza barba e capelli lunghi!) registra i suoi primi 45 giri, fra cui la versione italiana di Pretty Woman (Sei la sola). Il complesso dei Misfits, dopo il passaggio di Renato nei Kings, diventa per un breve periodo il gruppo di Dino, ribattezzandosi Rollicks.

Ricordami i tuoi baci / Che stupida che sei – 1964
Sei la sola / Tu non hai mai capito - 1964

 Monelli  – C’è sempre stata molta confusione discografica fra i Monelli veronesi e quelli di Bergamo. Quelli di Verona erano Carmelo "Rudy" Spinale (voce), Roberto Ceruti (chitarra), Fulvio Forcellini e poi Roberto Cristoforetti (basso), Giorgio Bronzato (batteria), Renato Castellazzi (chitarra, flauto e sax), Luciano Sardagna e poi Mario Cammalleri (organo). Nell’ultimo periodo di attività, nel 1971, entra nel gruppo come cantante Ivana Spagna, allora ancora adolescente, ma con già all'attivo un singolo con la Ricordi (Mamy Blu, 1971, cui sarebbe seguito Ari Ari, 1972).

 Nuove Ombre  – Il primo complesso in cui suona il diciassettenne Jerry Calà alla batteria e alla voce… all’epoca con una formidabile zazzera!
 

 Rollicks   - Come già detto sopra, è il nuovo nome dei Misfits passati ora con Dino. Pubblicano qualche singolo per il cantante e si esibiscono al cinema in “Menage all’italiana” di Franco Indovina.

 Ubi Major  – Complesso beat che ha avuto la fortuna di accompagnare Beppe Cardile in un 45 giri di discreta fattura. Formazione: Enzo Vignola, Gianmaria Mingoni, Livio Cech, Luciano Luise.

Voi che siete amici suoi / Lascia il tuo mondo – 1966 (Beppe Cardile e gli Ubi Major)

Cinema e ritorno del beat

Il dato più interessante è quello legato al cinema, dove i veronesi la fanno da padrona! Parteciparono a diverse pellicole con Gigliola Cinquetti e Dino che fecero molte apparizioni su celluloide (rispettivamente 5 e 7), i Kings apparirono in “Per un pugno di canzoni” e “La congiuntura”… oltre i già citati Tornados e i Rollicks.

Altro fatto curioso: nel 1983 si tiene il primo raduno beat che celebra gli anni 60 (anticipando di 5/6 anni le prime trasmissioni revival) con Alligatori, Condors, Memphis, Tornados ed altri storici complessi cittadini. Ancora oggi Renato dei Kings organizza annualmente dei raduni dedicati al beat.

Note

Ringrazio Alberto per avermi commissionato questa breve ricerca sulla Verona degli anni 60, anche se la trovo meno “interessante” rispetto a quella dedicata giorni fa al Bacchiglione Beat. Dico questo perché (rispetto a Padova) sono usciti due libri importantissimi su Verona (“Dopo 30 anni ho rivisto” e “Caffè amaro”, vedi Bibliografia beat per maggiori informazioni) e quindi queste mia brevissima relazione per il sito Musica & Memoria sarà una piccola guida solamente a chi non ha avuto modo di leggere questi due volumi, ma vuole avere una infarinatura superficiale e generale sul beat veronese.

Una breve analisi sui Kings, Alpha Centauri, Sex Machine, Misfits e Rollicks è presente anche nel mio libro “Beati voi” avendo avuto la possibilità di intervistare Adda e Ottofaro dei Kings.

© Musica & Memoria Gennaio 2008 / Autore: Alessio Marino - Beat Boutique 67 / Riproduzione non consentita / Aggiornamenti: Marzo 2008 (Alligatori) / Revisioni: Maggio 2008 (Monelli), Settembre 2008 (ancora Monelli), Novembre 2018 (Battisti e gli Alpha Centauri, precisazione dello stesso Pierpaolo Adda).

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