La registrazione dei dischi omaggio N.E.T.

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La registrazione dei dischi della N.E.T. nella testimonianza di Ezio De Gradi

 

Come si vede nella lista, uno dei più attivi interpreti a contratto con la N.E.T. per la produzione dei dischi omaggio offerti acquistando la rivista Nuova Enigmistica Tascabile era Ezio De Gradi. Da lui abbiamo ricevuto una interessante testimonianza che con grande cortesia ci ha concesso di condividere con i visitatori del sito. Ovviamente è la sua esperienza personale, per altri interpreti può essere stato diverso.

«Cantavo nel coro della chiesa di Milano e conobbi una ragazza che era segretaria nelle Edizioni Sidet in piazzetta Pattari che, quando arrivai io a 17 anni nel 1963, curavano la realizzazione dei dischi per la N.E.T. con la direzione artistico - musicale del maestro Mario Mellier.

Mi pagavano 5.000 lire a pezzo (non so gli altri) e funzionava così: mi davano il disco da sentire e mi indicavano la sala di registrazione per l'incisione. Ho lavorato in un casino di sale, più o meno attrezzate, la migliore senz'altro quella ultraprofessionale della Fonorama di via Ripamonti a Milano.

Qui c'era il maestro con la base già incisa, molto al risparmio anche se a volta si utilizzava quella originale per gentile concessione. Una volta mi trovai ad incidere almeno un paio di toni sotto quello che avrei dovuto. Comunque a volte registravano insieme a me anche i cosiddetti cori, formati perlopiù dalle ragazze che lavoravano alla casa editrice. Non c'era molto tempo, per motivi economici, e quindi si incideva praticamente in presa diretta, con qualche copia ed incolla in caso di stonature evidenti.

L'ambiente era molto simpatico e cameratesco ed è stato un periodo che ricordo con piacere,di cui mi sono rimasti una trentina di brani registrati.

Le vendite erano molto importanti,in occasione di Sanremo capitava di vendere di più addirittura dell'interprete secondario(il disco, decente, costava di meno) ed ebbi la proposta di fare un disco per la Ricordi, se non sbaglio, ma non andò in porto perché, dicevano, "avevo la erre moscia".

Inutilmente gli feci vedere i pacchi di lettere che ricevevo dai fans della N.E.T., non ci fu niente da fare.»

 

© Musica & Memoria Giugno 2018

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