Si consolida il cambio di strategia di
Mediaset per l'offerta DTT a pagamento. Iniziata con un profilo basso e
un gradino d'accesso molto più accessibile del concorrente Sky, grazie
alla scelta strategica delle carte prepagate, in luogo dell'abbonamento.
Dopo aver vivacchiato un paio d'anni con fatturati molto ridotti
rispetto al totale Mediaset, derivanti peraltro quasi solo dal settore
calcio (l'offerta cinema è sempre stata assai limitata) Mediaset ha
deciso con la stagione 2007 - 2008 di entrare anch'essa nel settore
abbonamenti, con una offerta alternativa a Sky e che segue un modello
analogo a quello tipico della TV satellitare e della pay-per-view
tradizionale.
Sono stati quindi lanciati 3 canali tematici a pagamento (Joy, Mya e
Steel, con caratterizzazioni rispettivamente verso il "divertimento", il
"sentimento" e l'"azione") più uno "culturale" gratuito, Iris. La
formula di pagamento è l'abbonamento, con prezzi d'attacco molto
inferiori a quelli di Sky (meno della metà). Inoltre, la durata
dell'abbonamento è libera e può essere anche di un solo mese, e il costo
è detratto direttamente dalla carta prepagata; per Sky invece il periodo
minimo è 6 mesi e la pratica di abbonamento è più complessa e con più
vincoli. Il gradino rimane quindi comunque più basso.
Il decoder DTT e l'eventuale (ma solitamente non necessario) intervento
sull'antenna è però a carico del cliente, mentre nel caso di Sky
nell'abbonamento è compreso anche il noleggio del decoder e della
parabola e l'installazione
A parte il solito calcio, l'offerta punta in gran parte sulla fiction,
più che sul cinema, con scelta di serial TV americani non programmati
sui canali in chiaro Mediaset o di stagioni fuori programmazione di
serial molto noti (come ER).
Ancora una volta quindi non si punta al mercato più ovvio e ricco,
ovvero al cinema, per non disturbare la raccolta pubblicitaria dei
canali in chiaro, e magari anche il canale del noleggio (in Blockbuster
probabilmente Mediaset ha ancora interessi).
Su Iris l'offerta di film è maggiore, ma è basata solo su pellicole
d'annata, sia d'autore sia comerciali, ed è accompagnata dalle repliche
di programmi Mediaset (essenzialmente fiction) degli anni passati.
L'impressione alla fine, più che di vedere un canale culturale, è quella
di essersi sintonizzati su una TV locale di qualche anno fa. E' gratis,
è senza pubblicità, ogni tanto c'è qualcosa di interessante, ma è
improbabile che sottragga molti telespettatori alle reti con pubblicità
di Mediaset. O che sia una leva per passare al digitale terrestre.
La promozione pubblicitaria delle nuove reti c'è stata e continua, sia
sulla stampa sia sulle reti tradizionali Mediaset (si gioca in casa),
sia per Iris, sia per i canali a pagamento.
Non sono noti i risultati in termini di raccolta di abbonamenti. Non
sembra però che Sky sia preoccupata dal nuovo (e unico) concorrente.
Il settore prepagato puro è rimasto in piedi, ma ridotto ormai ai minimi
termini, con una offerta di film veramente ridotta, pochi titoli, di
richiamo medio, replicati più volte durante la settimana.
Poteva essere il settore più interessante, alternativa semplice ed
economica al noleggio, o alla Internet TV (molto più complessa da
installare e gestire) ma per ora sembra proprio che non sia così.
Il risultato è che il passaggio alla DTT continua ad essere poco spinto
da tutti e tre gli operatori televisivi nazionali Rai, Mediaset e
Telecom Italia Media, e che il passaggio alla nuova tecnologia da parte
degli utenti continua ad essere guidato più da migrazioni imposte
dall'alto (Sardegna) che da una spinta spontanea verso nuove
funzionalità o nuovi contenuti. E che di televisione digitale terrestre
se ne parla sempre meno.
Una conferma di quanto notato più volte, per i due operatori principali
l'attuale siruazione di duopolio televisivo va benissimo, e tutta la
vicenda DTT procede solo per spinta eterodiretta (governativa od
europea). L'accelerazione del 2003-2004 aveva solo uno scopo interno al
gruppo Mediaset, venuta meno la quale tutto ha ripreso i ritmi rilassati
tipici del nostro paese. Al netto di accelerazioni improvvise per motivi
extra (tipo proteggere le reti generaliste Mediaset) e qualche altra
regione, ne riparleremo probabilmente in prossimità del 2012, quando
ormai per naturale sostituzione, una discreta parte degli apparecchi TV
sarà dotata all'origine di un decoder DTT integrato.
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